Dal 15 gennaio 2015 nelle sale distribuito da Koch Media

Asterix e il regno degli dei di Alexandre Astier e Louis Clichy

  Cultura e Spettacoli  

“Asterix: e il regno degli dei”, basato sui personaggi creati da Renè Goscinny e Albert Uderzo, è diretto da Alexandre Astier e Louis Clichy.

Nel 50 A.C. tutta la Gallia è occupata dai Romani... Tutta? No, non tutta. Un villaggio dell'Armorica, abitato da irriducibili Galli resiste all'invasore. Esasperato, Giulio Cesare decide di cambiare strategia: se i Galli non ne vogliono sapere di muovere un passo verso la romanità, saranno i Romani stessi a trasferirsi a casa loro. Affidato al giovane architetto Angoloacutus, "Il tempio degli dei" è dunque la città per vacanze che l'imperatore ha deciso di far erigere ad un passo dal villaggio ribelle. Nonostante le nocciole magiche di Panoramix, e nonostante i problemi con i legionari e gli schiavi, il colpo sembra andare a segno e i Galli si lasciano irretire dal richiamo degli affari e del lusso. Tutti? No, non tutti. Asterix, Obelix, Panoramix e il fido Idefix resistono fino all'ultimo e tentano con ogni mezzo di far ragionare il loro popolo.

Il lungometraggio, che rispetta lo spirito del fumetto, prende di mira le mode e le idisioncrasie della società francese contemporanea. Approfondisce temi come il conflitto tra natura e cultura, le divisioni interne a ciascun popolo, i pregiudizi legati agli stranieri, l'importanza della fedeltà alla propria identità.

Il vero protagonista del film è Obelix, il più vicino agli invasori grazie al rapporto di amicizia che stringe con una famiglia romana spedita in Armorica per dare il via alla migrazione di massa. La sua golosità, le sue battute (Mi dici a cosa servono i romani se non ci si può picchiare sopra"), la sua tenera esageratezza, in molte scene, portano non solo alle risate, ma anche alle soluzioni narrative. Il divertimento è assicurato, però, anche dai romani e, in particolare, dal centurione Plusquamursus, rassegnato nello spirito e furbescamente diplomatico nei modi, che è vittima da un lato di un manipolo di schiavi sindacalizzati e dall’altro di legionari gelosi degli schiavi.

La pellicola ha debuttato contemporaneamente in paesi come Russia, Paesi Bassi, Turchia e Grecia mentre in Germania dovrebbe uscire nel mese di febbraio.

Le avventure di Asterix hanno avuto inizio nel 1959, quando sono apparse per la prima volta nel numero zero della rivista Pilote.

Quando incontrammo François Clauteaux, voleva creare un giornale per i bambini francesi. - ricorda Albert Uderzo - All’epoca, fatta eccezione per i titoli belga Tintin e Spirou, i giornali erano infarciti di fumetti americani. In un dopo guerra che scontava l’influsso della cultura d’oltreoceano, il suo desiderio era dare ai bambini la possibilità di leggere storie in cui la cultura predominante fosse quella francese».

Mancano, quindi, poche settimane al 29 ottobre e gli autori René Goscinny e Albert Uderzo sono sotto pressione. Devono raccogliere, infatti, una sfida formidabile: dar vita a un fumetto originale radicato nella cultura francese. Hanno studiato il Roman de Renart, ma hanno scoperto, tuttavia, che un altro fumettista si è già ispirato a quella storia. Restano loro soltanto tre settimane per creare un personaggio. Si sono domandati a lungo quale dovesse essere l’immagine dell’eroe: aspetto, personalità, origini - ci voleva un anti-eroe. Non forte, non muscoloso, non troppo alto, non troppo intelligente, ma astuto... Al termine di lunghe riflessioni, passano in rassegna la Storia di Francia. Tutto a un tratto, il periodo dei Galli - con i suoi nomi orecchiabili e divertenti - prende il sopravvento.

Questi galli, curiosamente un po’ dimenticati in Francia, ci sembravano un soggetto ricco di possibilità! - racconta René Goscinny - Ispirandoci al nome di Vercingetorige (Vercingétorix, in lingua francese), reminiscenza delle prime lezioni di storia della nostra infanzia, battezziamo i personaggi: Asterix, Obelix, Panoramix e altri -ix. I nomi dei nostri romani termineranno in -us, come «Selavessisaputus». Le città, invece, in -um: «Babaorum, Aquarium, Petibonum.

Così è nato Asterix. Doveva essere solitario, perché non volevano creare per lui una spalla. Albert Uderzo, tuttavia, è caparbio e disegnerà comunque un Gallo grande e grosso come piacciono a lui: Obelix!

Presto la serie a fumetti “Le Avventure di Asterix il Gallico” riscuote un successo straordinario: il primo albo, pubblicato nel 1961, vende 6.000 copie. Dieci anni più tardi, il 17° albo “Asterix e il Regno degli dei” vende più di un milione di copie. Un successo esorbitante! I fumetti, ormai un cult, fanno di Asterix il Gallo più famoso del mondo! Il 1977 segna la tragica scomparsa di René Goscinny, alla cura dei testi, ma Albert Uderzo, dietro richiesta dei lettori, decide di proseguire la serie. Realizzerà più di 9 albi. Nel 2013, Uderzo mette nel cassetto le matite e affida i suoi personaggi a un nuovo duo: Jean Yves Ferri e Didier Conrad, che insieme realizzano Asterix e i Pitti. Tradotto in 24 lingue, si rivela un successo internazionale.

G. Scotti

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