Claudia Gian Ferrari gallerista, collezionista e storica dell’arte

Museo del Novecento: due nuove esposizioni

  Cultura e Spettacoli  

Dal 9 novembre, a Milano, il Museo del Novecento ospita due nuove esposizioni: Collezionare il Novecento. Claudia Gian Ferrari collezionista, gallerista, storica dell’arte, Spazio mostre, e Programmare l’arte. Olivetti e le neoavanguardie cinetiche, Archivi del Novecento.

La mostra Collezionare il Novecento. Claudia Gian Ferrari, collezionista, gallerista e storica dell’arte, in corso nello Spazio mostre fino al 3 marzo 2012, è il primo appuntamento di un ciclo di mostre dedicate a importanti collezioni e collezionisti milanesi che hanno al centro delle loro raccolte opere dell’arte del XX secolo. Claudia Gian Ferrari a partire dagli anni ottanta è stata una figura di riferimento nella scena culturale milanese attraverso l’attività della storica galleria Gian Ferrari, ereditata dal padre, e la curatela di importanti mostre sull’arte del secolo scorso, tra le altre si rammentano quelle dedicate a Arturo Martini e al gruppo di Novecento. L’esposizione presenta il considerevole nucleo di opere della collezione di Claudia Gin Ferrari che, grazie alla donazione della famiglia, entreranno a far parte delle raccolte del Museo del Novecento. Le 15 opere donate appartengono ad alcuni degli artisti più significativi del secondo dopoguerra, come Vincenzo Agnetti, Pier Paolo Calzolari, Lucio Fontana, Piero Manzoni, Giulio Paolini, Gilberto Zorio. Inoltre, viene esposta una selezione di materiali provenienti dai documenti dell’archivio storico della galleria Gian Ferrari che Claudia ha destinato con un legato testamentario agli Archivi del Novecento e una serie di capi d’abbigliamento della gallerista donati dalla stessa al Museo della Moda – Palazzo Morando. La mostra prosegue con una sala dedicata agli artisti attivi tra le due guerre - Arturo Martini, Filippo De Pisis, Giorgio Morandi, Cagnaccio di San Pietro, Fausto Pirandello, Mario Sironi - a cui Claudia Gian Ferrari ha dedicato una vita di studi, pubblicazioni e esposizioni. Infine, due degli artisti contemporanei più vicini alla gallerista, Luigi Ontani e Claudio Parmiggiani, hanno contribuito ad allestire due piccole sale monografiche di particolare intensità. Il suggestivo allestimento realizzato da Daniel Libeskind valorizza al meglio le opere e le sezioni espositive.

La mostra Programmare l’arte. Olivetti e le neoavanguardie cinetiche, curata da Marco Meneguzzo, Enrico Morteo, Alberto Saibene, riprende, a cinquant’anni di distanza, l’esposizione che ebbe luogo nel 1962 nei negozi Olivetti di Milano e Venezia e che fu curata da Bruno Munari. L’edizione in corso fino al  3 marzo 2013 al Museo del Novecento presenta una selezione di opere di Bruno Munari, Enzo Mari, Getullio Alviani, del Gruppo N (Biasi, Chiggio, Costa) e del Gruppo T (Anceschi, Boriani, Colombo, De Vecchi, Varisco) – del quale il museo espone permanentemente oggetti cinetici e ambienti – ed offre anche una selezione di materiali d’archivio, fotografie, testi e manifesti dell’epoca e due filmati. Il catalogo Programmare l’arte. Olivetti e le neoavanguardie cinetiche è a cura di Marco Meneguzzo, Enrico Morteo, Alberto Saibene, ed è edito da Johan &Levi Editore.

(GS)

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