La Città-Salute di Gubbio-Gualdo Tadino è sita in località Branca di Gubbio in un suggestivo scenario di fronte all’antica Pieve della Madonna di Granello

Branca di Gubbio: ospedale modello

  Bellezza e Benessere  

Dopo soli tre anni dalla posa del primo mattone, lo scorso mese di marzo è entrato in funzione l´ospedale comprensoriale di Gubbio-Gualdo Tadino, realizzato per volontà dell’Inail su iniziativa della Regione Umbria e dell’ASL1 Umbria, in sostituzione dei due complessi esistenti e in posizione baricentrica tra i due comuni. La Città-Salute è stata ideata e costruita sulle linee-guida dell’Ospedale Modello elaborate nel 2001 dalla Commissione ministeriale di studio per la definizione di un “Nuovo modello di ospedale per acuti ad alto contenuto tecnologico e assistenziale”, voluta dall’allora Ministro Umberto Veronesi e da Renzo Piano, coordinata, per la parte architettonica, da Lamberto Rossi, progettista anche della struttura, e da Maurizio Mauri, consulente per la parte sanitaria. Fedele ai principi informatori della Commissione, l’ospedale è l´esemplificazione di una ritrovata centralità del cittadino-paziente ancorata ad una rigorosa dimensione scientifica e a un’organizzazione radicalmente rinnovata.

L’immagine architettonica, inusuale per un ospedale, è quella di un complesso a gradoni nel verde, di altezza contenuta, in rapporto osmotico con il delicato paesaggio umbro, del quale reinterpreta, nella sequenza dei patii interni e dei giardini pensili, i caratteristici orti eugubini. Luce, trasparenza, leggerezza sono gli elementi costitutivi di questa accogliente Città-Salute in cui il carattere domestico e confortevole si incontra con la funzionalità altamente tecnologica, ponendosi al servizio della fase acuta della malattia, ma anche della prevenzione. La cura dell´acuto, infatti, non è la sua unica missione: il nuovo ospedale instaurerà uno stretto rapporto con la cittadinanza locale come centro di riferimento per la prevenzione e l’educazione sanitaria e come luogo di ricerca intellettuale e di aggiornamento professionale continuo per i medici interni, per i medici di famiglia e per il personale infermieristico, tecnico e gestionale.

Nato con l’obiettivo di implementare nuovi modelli di gestione per processi attraverso la soluzione organizzativa dei dipartimenti e di nuovi modelli di degenza, l’ospedale si fonda su integrazione, interdisciplinarità e un’alta flessibilità che consenta alle strutture fisiche ed organizzative di adattarsi più velocemente e più facilmente alle esigenze delle attività senza che siano le funzioni a doversi adattare a strutture fisse.

L’Ospedale comprensoriale di Gubbio-Gualdo Tadino si propone come ospitale, accogliente, umano, domestico; permeabile, aperto, non più un recinto per proteggere i sani dai malati, ma un’architettura complessa in cui i luoghi della città - la strada, la piazza, i negozi, il parco - penetrano fin nel cuore dell’edificio modificandone la struttura e l’immagine; efficace, affidabile, efficiente, organizzato in funzione del trattamento articolato di unità operative diverse; flessibile, duttile, capace di rispondere alla continua richiesta di innovazione senza comprometterne l’intrinseca coerenza; colto, in quanto luogo di accumulazione di conoscenza clinico-scientifica, di ricerca intellettuale, di aggiornamento continuo - professionale e culturale - per i medici interni, esterni e per il personale infermieristico, tecnico e gestionale e per i cittadini dell’area.

La struttura ospedaliera è concepita come una struttura a prevalente sviluppo orizzontale, di altezza contenuta (sempre massimo tre piani fuori terra). Una sequenza molto compatta di gradoni vede, in successione, da monte verso valle, quattro blocchi di tre piani: il corpo delle degenze e degli ambulatori, un elemento di cerniera; un secondo corpo centrale e un terzo corpo - la vera e propria piastra tecnica - con due ali laterali autonome. La struttura è fortemente integrata nel paesaggio con una particolare attenzione all’eco-compatibilità e alla sostenibilità. La pendenza del terreno ha consentito di realizzare un andamento a gradoni verdi che, grazie ai tetti-giardino e ai patii interni piantumati con essenze aromatiche, come salvia, rosmarino, origano, lavanda, ed altro evocano l’immagine storica dei giardini pensili eugubini.

La matrice geometrica del progetto deriva dall’intersezione di tre elementi: la maglia strutturale ortogonale con modulo base di 1,20 m, che ordina la struttura tecnico-sanitaria ottimizzandone distanze e percorsi, un cerchio di raggio pari a 48,5 m, che ci riporta alla comunità, al senso di appartenenza, alla centralità della persona e al suo percorso mentale, ed un asse, leggermente ruotato di 7° rispetto alla maglia che deriva dalla pieve della Madonna di Granello, che definisce la strada interna, arteria principale e spina dorsale del complesso, vera e propria strada urbana pedonale che attraversa l’ospedale con slarghi, una piazza, un ponte su patii verdi e stabilisce un sottile dialogo a distanza con la pieve sovrastante.

Esposizione, luce, rapporto interno/esterno, giardini, patii e tetti-giardino fanno del complesso una sorta di meridiana solare capace di scandire il passaggio delle stagioni, il ritmo della giornata nel gioco continuo di giochi e di ombre.

  • img1
  • img2
  • img3
 Versione stampabile




Torna