FOCUS ON LINE - RIVISTA N° 11, 30 giugno 2008

Bellezza e Benessere, benessere

Branca di Gubbio: ospedale modello
La Città-Salute di Gubbio-Gualdo Tadino è sita in località Branca di Gubbio in un suggestivo scenario di fronte all’antica Pieve della Madonna di Granello

Dopo soli tre anni dalla posa del primo mattone, lo scorso mese di marzo è entrato in funzione l´ospedale comprensoriale di Gubbio-Gualdo Tadino, realizzato per volontà dell’Inail su iniziativa della Regione Umbria e dell’ASL1 Umbria, in sostituzione dei due complessi esistenti e in posizione baricentrica tra i due comuni. La Città-Salute è stata ideata e costruita sulle linee-guida dell’Ospedale Modello elaborate nel 2001 dalla Commissione ministeriale di studio per la definizione di un “Nuovo modello di ospedale per acuti ad alto contenuto tecnologico e assistenziale”, voluta dall’allora Ministro Umberto Veronesi e da Renzo Piano, coordinata, per la parte architettonica, da Lamberto Rossi, progettista anche della struttura, e da Maurizio Mauri, consulente per la parte sanitaria. Fedele ai principi informatori della Commissione, l’ospedale è l´esemplificazione di una ritrovata centralità del cittadino-paziente ancorata ad una rigorosa dimensione scientifica e a un’organizzazione radicalmente rinnovata.

L’immagine architettonica, inusuale per un ospedale, è quella di un complesso a gradoni nel verde, di altezza contenuta, in rapporto osmotico con il delicato paesaggio umbro, del quale reinterpreta, nella sequenza dei patii interni e dei giardini pensili, i caratteristici orti eugubini. Luce, trasparenza, leggerezza sono gli elementi costitutivi di questa accogliente Città-Salute in cui il carattere domestico e confortevole si incontra con la funzionalità altamente tecnologica, ponendosi al servizio della fase acuta della malattia, ma anche della prevenzione. La cura dell´acuto, infatti, non è la sua unica missione: il nuovo ospedale instaurerà uno stretto rapporto con la cittadinanza locale come centro di riferimento per la prevenzione e l’educazione sanitaria e come luogo di ricerca intellettuale e di aggiornamento professionale continuo per i medici interni, per i medici di famiglia e per il personale infermieristico, tecnico e gestionale.

Nato con l’obiettivo di implementare nuovi modelli di gestione per processi attraverso la soluzione organizzativa dei dipartimenti e di nuovi modelli di degenza, l’ospedale si fonda su integrazione, interdisciplinarità e un’alta flessibilità che consenta alle strutture fisiche ed organizzative di adattarsi più velocemente e più facilmente alle esigenze delle attività senza che siano le funzioni a doversi adattare a strutture fisse.

L’Ospedale comprensoriale di Gubbio-Gualdo Tadino si propone come ospitale, accogliente, umano, domestico; permeabile, aperto, non più un recinto per proteggere i sani dai malati, ma un’architettura complessa in cui i luoghi della città - la strada, la piazza, i negozi, il parco - penetrano fin nel cuore dell’edificio modificandone la struttura e l’immagine; efficace, affidabile, efficiente, organizzato in funzione del trattamento articolato di unità operative diverse; flessibile, duttile, capace di rispondere alla continua richiesta di innovazione senza comprometterne l’intrinseca coerenza; colto, in quanto luogo di accumulazione di conoscenza clinico-scientifica, di ricerca intellettuale, di aggiornamento continuo - professionale e culturale - per i medici interni, esterni e per il personale infermieristico, tecnico e gestionale e per i cittadini dell’area.

La struttura ospedaliera è concepita come una struttura a prevalente sviluppo orizzontale, di altezza contenuta (sempre massimo tre piani fuori terra). Una sequenza molto compatta di gradoni vede, in successione, da monte verso valle, quattro blocchi di tre piani: il corpo delle degenze e degli ambulatori, un elemento di cerniera; un secondo corpo centrale e un terzo corpo - la vera e propria piastra tecnica - con due ali laterali autonome. La struttura è fortemente integrata nel paesaggio con una particolare attenzione all’eco-compatibilità e alla sostenibilità. La pendenza del terreno ha consentito di realizzare un andamento a gradoni verdi che, grazie ai tetti-giardino e ai patii interni piantumati con essenze aromatiche, come salvia, rosmarino, origano, lavanda, ed altro evocano l’immagine storica dei giardini pensili eugubini.

La matrice geometrica del progetto deriva dall’intersezione di tre elementi: la maglia strutturale ortogonale con modulo base di 1,20 m, che ordina la struttura tecnico-sanitaria ottimizzandone distanze e percorsi, un cerchio di raggio pari a 48,5 m, che ci riporta alla comunità, al senso di appartenenza, alla centralità della persona e al suo percorso mentale, ed un asse, leggermente ruotato di 7° rispetto alla maglia che deriva dalla pieve della Madonna di Granello, che definisce la strada interna, arteria principale e spina dorsale del complesso, vera e propria strada urbana pedonale che attraversa l’ospedale con slarghi, una piazza, un ponte su patii verdi e stabilisce un sottile dialogo a distanza con la pieve sovrastante.

Esposizione, luce, rapporto interno/esterno, giardini, patii e tetti-giardino fanno del complesso una sorta di meridiana solare capace di scandire il passaggio delle stagioni, il ritmo della giornata nel gioco continuo di giochi e di ombre.