La mostra è visitabile dal 28 gennaio al 27 aprile 2023

Venezia, Palazzo Loredan-Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti: la mostra De’ visi mostruosi

  Cultura e Spettacoli  

Oltre 75 opere, provenienti da musei e collezioni private internazionali compongono la mostra De’ visi mostruosi, straordinaria e straniante, che propone volti deformati, esagerazioni anatomiche, indagini fisiognomiche, figure caricaturali e gallerie di “caratteri umani”, individuando una linea di continuità “settentrionale” dalle teste caricate e grottesche di Leonardo alle caricature di Anton Maria Zanetti e Giambattista Tiepolo nella Venezia del XVIII secolo.

Nel Codice Atlantico e nel Trattato della Pittura, tra le annotazioni di Leonardo da Vinci, si legge: De’ visi mostruosi non parlo, perché senza fatica si tengono a mente,

In mostra sono esposti anche 18 disegni autografi di Leonardo compresi - per la prima volta in Italia - alcuni fogli della Collezione del Duca di Devonshire.

Siamo certi che nelle menti dei visitatori della mostra rimarranno impresse le tante “teste caricate” o “grottesche”, i volti deformi, le figure esagerate o caricaturali realizzate dai grandi artisti attivi in Italia settentrionale tra il XVI e il XVIII secolo, esposte nella mostra.

La mostra è proposta dalla Fondazione Giancarlo Ligabue, guidata da Inti Ligabue, che ha spiegato: Anche questa esposizione ci induce a riflettere sulla nostra umanità. … In un modo certamente “diverso” rispetto a quanto fatto negli anni passati con le mostre di taglio archeologico, antropologico ed etnografico dedicate a culture e civiltà lontane, ma sempre aperti alla conoscenza e alla comprensione della società, dei suoi valori, delle sue espressioni culturali. È l’Uomo al centro dei nostri interessi; Venezia è il punto di partenza e di ritorno delle nostre esplorazioni e delle nostre ricerche e la voglia di scoprire e di condividere è il motore della nostra Fondazione.

La mostra, che è curata da Pietro C. Marani, tra i più autorevoli studiosi di Leonardo, dunque, proietta il visitatore in un mondo straniante quanto intrigante, collaterale rispetto al bello, al sublime o all’ideale oggetto privilegiato dalla pittura.

La mostra, comunque, lo precisiamo, non indaga come e perché si sviluppi il singolare ed affascinante genere della caricatura, o meglio della deformazione e trasformazione dei tratti fisiognomici, ma rende evidente l’esistenza di una linea di continuità “settentrionale” in quest’ambito; che, partendo dai “visi mostruosi” di Leonardo e dalle “pitture ridicole” dei Lombardi, assunte le esperienze del naturalismo carraccesco, fiorirà in laguna nella prima metà del Settecento.

Le opere in esposizione danno vita ad un percorso di altissimo livello, tra confronti e rimandi, che, partendo da Leonardo da Vinci giunge alla Venezia di Anton Maria Zanetti e dei Tiepolo, passando, ad esempio, per Francesco Melzi, Paolo Lomazzo, Aurelio Luini, Donato Creti, Arcimboldo, ma anche Carracci e Parmigianino.

La mostra si conclude con il capolavoro di Francis Bacon, ” Tre studi per un ritratto di Isabel Rawsthorne”, datato 1965, che prefigurano i temi psicanalitici e visionari della pittura di Francis Bacon nei suoi ritratti.

Un invito ariflettere su come nel Novecento questa via dell’arte, di antica provenienza, prosegua assumendo nuovi significati, conducendo lo studio della naturaumana alle destrutturazione, alla deformazione e alla manipolazione della forma, per manifestare l’interiorità e l’inconscio.

Ma questa è un’altra storia ...

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