In un chip saranno contenuti i dati del viaggiatore: dalle informazioni biometriche alle impronte digitali

Anche in Italia arriva il passaporto elettronico

  Nuove Tecnologie  

Il Decreto 31 marzo 2006 del Ministero degli Esteri ha completato la normativa per l’introduzione anche nel nostro Paese del passaporto elettronico, dando così attuazione alla Legge n. 43/05, che ha recepito il Regolamento europeo n. 2252/04.

La novità consiste nell´inserimento dei dati biometrici dei cittadini in un microprocessore RF/ID di prossimità (chip) installato nella copertina del passaporto, con capacità minima di 64Kb e durabilità di almeno 10 anni.

Nel chip saranno memorizzate, in formato interoperativo,  l´immagine del volto e le impronte digitali del dito indice di ogni mano

Il provvedimento ministeriale ha definito le caratteristiche del documento e spiega come ottenerlo.

La domanda di rilascio per il passaporto elettronico deve essere presentata personalmente dall´interessato alla questura o all´ufficio locale distaccato di pubblica sicurezza del luogo dove ha residenza, domicilio o dimora, ovvero, in mancanza, al comando locale dei carabinieri o al comune. Se il cittadino italiano si trova all’estero la domanda deve essere presentata alle rappresentanze diplomatiche e consolari. Il rilascio di passaporti elettronici per motivi istituzionali è di competenza del Ministero degli affari esteri.

Con la domanda l´interessato deve autocertificare nome, cognome, luogo e data di nascita, cittadinanza italiana, residenza anagrafica, statura e colore degli occhi, stato civile in relazione al matrimonio, stato di famiglia, eventuale esistenza di procedimenti penali o di condanne penali, di multe o ammende non pagate relative sempre a procedimenti penali, esistenza di eventuali misure di sicurezza detentiva o di prevenzione, eventuale status di fallito, eventuale esistenza di obblighi alimentari.

Alla domanda devono essere allegate due foto identiche frontali e a volto scoperto, conformi alle modalità richieste dall´Icao.

Nel momento in cui l’interessato presenta personalmente la domanda,  verificatane l´identità viene acquisita, attraverso la scansione elettronica, l´impronta del suo dito indice delle mani. Se, in una mano, l´impronta del dito indice non fosse disponibile si utilizzerà per la stessa, procedendo in successione, la prima impronta disponibile nelle dita medio, anulare e pollice. Se a causa di mutilazioni le impronte sono inesistenti o per lo stato dell´epidermide le stesse non sono leggibili, si omette l´acquisizione delle impronte.

Nel chip saranno memorizzate oltre al volto ed alle impronte anche le informazioni già presenti sul supporto cartaceo relative al passaporto ed al titolare, i codici informatici per la protezione ed inalterabilità dei dati e quelle necessarie per renderne possibile la lettura agli organi di controllo.

L’interessato si deve recare personalmente a ritirare il documento, perchè, al momento della consegna, l´Ufficio competente verifica il funzionamento del passaporto e l´identità del titolare attraverso la lettura delle sue impronte.

Presso il Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell´interno è istituita una banca dati passaporti per finalità amministrative che permette di verificare l´esistenza di precedenti passaporti rilasciati alla stessa persona o i dati del passaporto in caso di denuncia di furto o smarrimento del documento e consente le necessarie verifiche in caso di malfunzionamento del chip. Per ogni passaporto sono registrati, nella banca dati, tutti i dati identificativi del passaporto stesso e del chip, le generalità e la fotografia dell´interessato.

Il provvedimento ministeriale stabilisce in particolare l´aggiornamento del passaporto ordinario, che mantiene la propria validità, e dispone che i modelli di passaporti già in uso alla data di pubblicazione del decreto potranno essere rilasciati fino ad esaurimento delle relative scorte.

Giovanni Scotti

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