Thadea. La figlia segreta di Carlo V

30/03/2018


A Milano, nella sede dell’Instituto Cervantes, in Via Dante, l’autore Andrea Margaritelli, direttore della Fondazione Guglielmo Giordano, e la Professoressa Maria Grazia Nico Ottaviani, che insegna “Esegesi delle fonti medievali” presso il Dipartimento di Lettere, Lingue, Letterature e Civiltà antiche e moderne dell’Università degli Studi di Perugia, hanno presentato il volume Thadea. La figlia segreta di Carlo V, edito dalla Fondazione Guglielmo Giordano.

Il libro, ambientato in Umbria, ricostruisce la storia, realmente accaduta, di Thadea, la figlia segreta di Carlo V e della nobildonna perugina Orsolina della Penna, ricostruita attraverso la lettura di documenti originali, di fondamentale importanza, provenienti dall'Archivio generale di Simancas, deputato alla conservazione dei documenti della Corona di Castiglia.

A distanza di cinquecento anni è riemersa una sorprendente verità che ha per protagonisti imperatori, papi, sommi artisti e capitani di ventura. Ma soprattutto donne umili e tenaci, che hanno fatto della loro solitudine un punto di forza.

Dopo 494 anni e 183 giorni, Thadea, finalmente, ha potuto rivelare al mondo il segreto della sua identità e consegnare alla storia il vero nome del padre: Carlo V, il più grande imperatore dell’età moderna.

La madre di Thadea, dunque, è stata la “bella perusina” Orsolina, della nobile famiglia della Penna. Nel primo Cinquecento, durante un viaggio nelle Fiandre, il marito Valentino de’ Cancellieri si ammala e muore. Rimasta sola a Bruxelles, Orsolina entra in contatto con il giovane imperatore Carlo V e, nella primavera 1522, resta incinta di Thadea. Al ritorno in Italia, la piccola ha vissuto tra Bologna, il convento di Collazzone, Montefalco e, infine, Roma. Tutti i tentativi della donna di scoprire, in vita, le sue origini sono stati vani.

Nel dialogo a due con la Professoressa Nico Ottaviani, l’autore Andrea Margaritelli ha tessuto le fila della vicenda di Thadea fin dalla sua nascita, presentando l’origine della ricerca dal punto di vista di chi l’ha scoperta, arricchita da retroscena e dettagli aggiuntivi rispetto a quanto già anticipato nei mesi scorsi.

Durante l’incontro, è stato proiettato un ricco apparato iconografico attinto dal patrimonio artistico dell’epoca, tra cui opere di Tiziano e Raffaello, e l’attrice Marta Malvestiti ha letto ed interpretato, in maniera molto coinvolgente, le ultime parole che Thadea stessa scrisse Filippo II, facendo fare al pubblico un viaggio indietro nel tempo di 500 anni.

La Fondazione Guglielmo Giordano, creata a Perugia nel 2000, intitolata alla memoria Guglielmo Giordano, promuove studi e ricerche di carattere storico e tecnologico attorno al legno ed interagisce con il mondo dell’arte attraverso la proposizione di seminari, convegni, grandi eventi espositivi e pubblicazioni sulle più significative espressioni artistiche del passato e del contemporaneo.

Il programma di ricerca sul tema del legno si svolge all'interno di tre principali indirizzi di studio: un indirizzo ambientale, riguardante il legno inteso come materia prima, ma soprattutto come risorsa forestale da salvaguardare in relazione all'ambiente, al territorio e al paesaggio; un indirizzo scientifico e tecnologico riguardante lo studio delle strutture lignee, particolarmente in architettura; un indirizzo artistico dedicato all'utilizzo del legno nelle arti figurative - dai supporti pittorici alla statuaria, dalla liuteria all'ebanisteria - e nel design.

Dal 2004, attraverso l’organizzazione di mostre ed eventi in tutto il mondo, la Fondazione promuove la conoscenza del dipinto “Bambin Gesù delle Mani” del Pinturicchio, proveniente da un’ affresco delle stanze vaticane ora scomparso. La parte più preziosa dell’intera composizione - il Bambino Gesù Benedicente - rientrata in Umbria dopo oltre cinque secoli, è stata acquisita dal gruppo Margaritelli e affidata alla Fondazione Guglielmo Giordano affinché ne curi lo studio e la divulgazione.