Umbria Experience: Scorched or Blackened

18/04/2016


Fino al 24 aprile, presso l’Università Statale, nell’ambito della mostra evento di Interni Open Borders, è possibile visitare l’installazione “Scorched or Blackened”, un progetto site specific, voluto dalla Regione Umbria e da ABA, che permette di vivere un’esperienza territoriale all’insegna della creatività umbra, tra arte e design.

Il padiglione ha un aspetto fortemente materico.

Il monolite, trapiantato nel cuore di Milano, al contempo contenuto e contenitore, evoca alcune attrazioni molto suggestive e singolari della Regione Umbria: dalla foresta fossile di Dunarobba alla Porziuncola di Assisi, dallo studiolo di Guidubaldo da Montefeltro a Gubbio all’occhio alato di Tomaso Buzzi a Montegabbione, dalla “Calamita Cosmica” di Gino De Dominicis al “Grande Nero” di Alberto Burri. Fino alle accelerazioni prospettiche che, nella Galleria Nazionale dell’Umbria, misurano lo spazio metafisico dell’Annunciazione di Piero della Francesca e che, nell’Università Statale di Milano, misurano la profondità sovrastorica della Ca’ Granda del Filarete.

Verso il chiostro alberato, l’esterno del padiglione, decorato con 19 caratteri alfabetici del font “Monk”, ha un aspetto fortemente “grafico”: i caratteri, disposti liberamente, compongono un anagramma che rimanda al titolo interrogativo del progetto.

Verso il corridoio porticato, l’interno, di colore bianco, accoglie una lunga teca lineare in cui sono esposte, in forma di installazione, le sperimentazioni artistiche, che propongono l’uso innovativo di altrettanti materiali tradizionali propri dell’artigianato regionale. I progetti sono stati ideati da Arthur Duff/ceramica, Marco Fagioli/legno, Pietro Carlo Pellegrini/carta, Paul Robb/vetro, quattro docenti dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia, che ha sede nell’ex convento di San Francesco al Prato e custodisce un patrimonio storico-artistico di valore inestimabile.

Si possono così ammirare il progetto “MY VEINS” firmato da Arthur Duff, che ha utilizzato la ceramica, il progetto “8EMEZZO”, firmato da Marco Fagioli, che ha utilizzatoo il legno, il progetto “BIO”, firmato da Pietro Carlo Pellegrini, che ha utilizza la carta, e il progetto “MIST”, firmato da Paul Robb, che ha utilizzatoo il vetro.

Il progetto si inserisce all’interno di un’azione di branding territoriale per promuovere non solo le qualità del territorio ma anche la creatività, il saper fare artigiano, tra tradizione e innovazione, propri della regione, dove l’arte in molteplici declinazioni è fonte di ispirazione per la vita e le produzioni economiche contemporanee.