La storia della CIA, dalla sua fondazione nel 1947 agli anni della Guerra Fredda, è narrata attraverso la ricostruzione della carriera di uno dei suoi primi agenti, Edward Wilson (un ottimo Matt Damon), che partecipa in modo attivo alla nascita di quella che è una delle più grandi e importanti organizzazioni spionistiche del mondo. La storia dei servizi segreti statunitensi viene proposta in modo molto romanzato attraverso oltre quarant´anni di cospirazioni, intrighi e guerre di controinformazione che sono poi esplose in tutto il loro potenziale durante la guerra fredda. In particolare gli anni ´60, che rappresentano nella coscienza degli Stati Uniti il periodo più duro: quello della perdita dell´innocenza. Il periodo è iniziato con la crisi della Baia dei Porci, che ha lasciato a lungo il mondo con il fiato sospeso dinanzi al rischio di un´escalation nucleare, e si è concluso con l´assassinio di Bobby Kennedy. Fin dalle prime scene si coglie l’intento del film: cercare di allontanarsi, il più possibile, da una struttura narrativa spy-game fantasy per illustrare come uomini apparentemente anonimi siano riusciti a controllare il mondo attraverso metodi estremamente razionali, mettendo in gioco aspetti umani e professionali. Il film (scritto da Eric Roth, prodotto da James G. Robinson per Dopo una tragica e privilegiata infanzia, nel 1939, quando era ancora un bravo e sensibile studente dell’università di Yale, Edward viene scelto per entrare a far parte della società segreta degli Skull and Bones, una sorta di confraternita molto chiusa il cui obiettivo è produrre i futuri leader mondiali: in più di una battuta si può vedere il senso di superiorità di coloro che, privilegiati dalla nascita, sentono la ragione tutta dalla loro parte. In una scena del film il protagonista si prende il lusso di dire ad un italo-americano che gli chiede quali siano i valori dei cittadini statunitensi: "noi abbiamo gli Stati Uniti, voi siete solo ospiti". In virtù della sua intelligenza, della sua reputazione immacolata e della sua incrollabile fiducia nei valori fondanti dell’America, Edward diventa il candidato ideale ad una carriera nel mondo dello spionaggio. Durante Ma Edward è un uomo senza qualità, completamente passivo e incapace di prendere decisioni diverse da quelle che gli vengono imposte. Non uccide mai nessuno personalmente ma .. ogni volta che viene catapultato per inerzia in una nuova situazione qualcuno è destinato a soffrire o a morire. Edward non è mai il motore dell´azione: si limita a fare esattamente quello che gli viene detto, non solo nella vita lavorativa e "segreta", ma, anche e soprattutto, nella vita personale. Come uno spettatore assiste, impotente, anche al crollo della sua vita familiare: né le preoccupazioni crescenti della moglie Margaret “Clover” (Angelina Jolie), né il suo adorato figlio (Eddie Redmayne) riescono, infatti, ad allontanarlo da una strada che lo porta a sacrificare tutto quello che ha per il lavoro. Stilisticamente in linea con i dettami del cinema classico, la pellicola, che dura quasi tre ore, avvince e costringe lo spettatore a prestare la massima attenzione ai dialoghi. Giovanni Scotti
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