Il film, in cui ricorre spesso la frase “Niente crimini in paradiso” sarà in sala dal 30 aprile distribuito da Adler Entertainment

Child 44 di Daniel Espinosa

  Cultura e Spettacoli  

Child 44 - Il bambino numero 44, tratto dall’omonimo romanzo di Tom Rob Smith pubblicato da Sperling & Kupfer, è ispirato ad una storia vera, accaduta in Russia, a cavallo tra l’ultimo decennio di regime sovietico e l’epoca di Eltsin.

Andrej Romanoviè Èikatilo, un serial killer russo soprannominato il Mostro di Rostov, fu responsabile fra il 1978 ed il 1990 dell'omicidio di 53 tra donne e bambini. Ai tempi dell'URSS, però, i crimini come quelli commessi da Èikatilo erano censurati e reputati come "comuni solo nelle edonistiche nazioni capitaliste", e anche per questo Èikatilo fu arrestato solo nel 1990 dopo la glasnost gorbacioviana. Confessò oltre 50 omicidi, fu condannato a morte e giustiziato nel 1994.

Il film trasferisce la vicenda all’immediato dopoguerra, in pieno regime staliniano, quando alla consueta versione ufficiale dell’inesistenza di criminali comuni nell’Unione Sovietica si affiancava la caccia a presunti traditori e spie dell’Occidente.

Leo Demidov (Tom Hardy), dopo atti di valore nella seconda guerra mondiale (pianta, ad esempio, la storica bandiera rossa sulla guglia del Reichstag), fa carriera nell’MGB, il servizio di sicurezza nazionale dello Stato, diventando uno degli investigatori di punta delle attività dei dissidenti. Un giorno Leo ed il collega, Vasili (Joel Kinnaman), catturano una presunta spia: il “traditore” nel gruppo dei cospiratori che denuncia inserisce anche il nome di Raisa (Noomi Rapace), la bella insegnante, moglie di Leo.

Mentre indaga sul presunto tradimento di Raisa, Leo si occupa anche del caso di un ragazzino trovato senza vita sui binari del treno, ma, nonostante tutti gli indizi facciano sospettare che si tratti di un omicidio, Leo descrive questa morte come un incidente al padre del piccolo, l’agente Alexei dell’MGB suo amico, perché, secondo i dettami del regime stalinista, “Non ci sono crimini in Paradiso”.

Leo rifiuta di denunciare sua moglie, per cui viene confinato la coppia nella tetra città industriale di Volsk. Leo e Raisa, che vivono in una angusta stamberga, emarginati da tutti, scoprono che decine di altri ragazzini sono stati vittime di orribili incidenti vicino ai binari della ferrovia in circostanze simili a quelle del figlio di Alexei. I due uniscono le forze con il capo della Polizia del luogo, e riescono a fare furtivamente ritorno a Mosca per raccogliere indizi sul caso, prima di poter scoprire l’identità del killer, un insospettabile ispettore di una fabbrica di trattori, che durante i suoi viaggi di lavoro adescava ragazzini orfani e sbandati gravitanti nei paraggi delle stazioni ferroviarie.

Nel tentativo disperato di tenere sotto controllo il suo ex collega Leo, Vasili, sempre più psicotico, cerca di fermare Leo e Raisa prima che catturino il killer di bambini, che non ha collocazione nella società sovietica. Alla fine, solo uno tra l’eroe, il pedofilo e il burocrate sopravvivrà allo spettacolare duello all’ultimo sangue nella foresta. Nonostante le vittime e i danni occorsi, lo Stato Sovietico rimarrà comunque immune alle verità scomode di Leo.

Giovanni Scotti

 Versione stampabile




Torna