Ad un anno dal suo centenario la celebre Drogheria Parini 1915 si ringiovanisce

Drogheria Parini 1915: uno scrigno di eccellenze

  Food and beverage  

Sotto le volte di un’antica cripta nel cuore di Milano, in via Borgospesso, quasi ad angolo con Via Montenapoleone, è di nuovo aperta al pubblico, dalla prima colazione al dopo cena, la Drogheria Parini, storico locale della città datato 1915, che si è rinnovato in vista di Expo 2015 1915. Non più solo drogheria ma anche punto di ristoro a 360°, l'unico della via del lusso milanese.

L'ambiente, che sorge in un edificio storico, sotto la Chiesa di San Francesco di Paola, è stato ampliato dai 200 mq originari a 600 metri quadri dall’architetto Giovanni Pagani: prestigioso marmo mediceo, archi in mattone a vista, accoglienti pavimenti in legno, specchi anticati e una calda illuminazione studiata per esaltare la tradizione del luogo. Vi si trovano tre sale ristorante, una sala bar, dedicata a degustazioni ed aperitivi, un'enoteca e uno shop.

Parini oggi è una drogheria in primis - dice Pagani - dietro la quale nasce e vive un ambiente multifunzionale, dall'area lounge di accoglienza e store per una colazione o un lunch veloce a quella per la ristorazione, sempre con la filosofia della drogheria alle spalle.

Nei locali, con i soffitti a volta e i mattoni a vista, completamente ristrutturati dall'architetto GioPagani, sono esposti, in eleganti scaffali, prodotti gastronomici eccellenti, selezionati in collaborazione con gli stessi fornitori, dalla pasta Verrigni al riso de Gli Aironi, e, naturalmente, anche pregevoli etichette di vini e champagne. Gli stessi prodotti sono utilizzati dallo chef Marco Parizzi nei piatti del menù.

Non abbiamo voluto fare un ristorante classico, dove mangi antipasto, primo e secondo, ma dove mangi un piatto dietro la drogheria, ma un luogo dove venire a mangiare quel che si desidera senza essere condizionati da un rigido menù. - spiega Marco Parizzi, che, comunque, propone almeno due piatti cult e di punta come il suo risotto mantecato con spezzatino di ossobuco e la Milanese rosa spessa due dita. Piatti tradizionalissimi cui si accompagnano degustazioni di prodotti top soprattutto del Settentrione (salumi e formaggi, compresa la mozzarella fatta a Milano).

Non ho aderito all'impresa della Compagnia della Ristorazione (già titolare di Al Panino e de Il Taveggia Visconti di Modrone) - aggiunge lo stellato Parizzi - ma in qualità di cuoco a tutti gli effetti. Non sono qui solo come testimonial, ma come responsabile diretto della cucina, per cui ho ricevuto carta bianca dalla scelta dei fornelli, a quella dei prodotti, molti anche esposti nello shop, a, ovviamente, i piatti che compongono il menù.

G.S.

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