Il film è una cronaca che ripercorre gli eventi, mostra Maria e Giuseppe alle prese con il loro destino. Una famiglia che deve confrontarsi con l’ignoto che metterà alla prova la loro fede

Natività: dal 1° dicembre nelle sale cinematografiche la storia miracolosa di una ragazza di nome Maria e della divina profezia che avrebbe cambiato per sempre la sua vita e la storia dell’umanità.

  Cultura e Spettacoli  

Il film racconta della vita di Maria a Nazareth, del fidanzamento con suo marito, Giuseppe, l’annunciazione dell’Angelo Gabriele, la gravidanza miracolosa e l’arduo viaggio che Maria e Giuseppe hanno dovuto affrontare da Nazareth a Betlemme per dare alla luce il Figlio di Dio.

In un piccolo villaggio, Nazareth, una ragazza di una modesta famiglia viveva la sua adolescenza lavorando per dare un aiuto alla sua famiglia. Un giorno, tornando a casa, le viene data la notizia che dovrà fidanzarsi con un uomo suo compaesano. Mentre comincia ad abituarsi all’idea dell’imminente matrimonio, le accade un avvenimento ancora più sconvolgente… la visita di un Angelo che le “annuncia” che partorirà un bimbo, il figlio di Dio. La volontà di Dio sta per compiersi. E grazie a questo, il mondo cambierà per sempre.

La ragazza si chiamava Maria (Keisha Castle-Hughes), era la figlia di Gioacchino (Shaun Toub) e Anna (Hiam Abbass), una coppia di povera gente che voleva solo trovare per la sua figliola un marito che si prendesse cura di lei e le assicurasse una vita migliore.

I tempi a Nazareth erano molto difficili: ogni membro delle singole famiglie doveva lavorare in campagna e nelle proprie case e, quando arrivava la stagione del nuovo raccolto, il re Erode (CIARAN HINDS) applicava sempre nuove tasse.

Così quando Giuseppe (Oscar Isaac) chiese Maria per moglie, Gioacchino ed Anna accolsero la notizia con grande piacere poiché la loro figlia avrebbe avuto una vita migliore.

Giuseppe si era trasferito a Nazareth da Betlemme ed era conosciuto come un uomo di grande onore e sensibilità. Trovava Maria piena di virtù e desiderava averla in moglie ed aveva anche costruito una casa con le proprie mani per andarci a vivere.

Subito dopo aver ricevuto la notizia del fidanzamento, Maria ricevette la visita dell’Angelo Gabriele (Alexander Siddig) che le annunciò la profezia, la sua profezia. Le disse che era stata scelta da Dio e che avrebbe dato alla luce un bambino il cui nome sarebbe stato Gesù. E lei replicò; “Dio faccia di me come Tu hai detto”.

L’Angelo le disse anche di un’altra miracolosa nascita. Sua cugina Elisabetta (Shoreh Aghdashloo) aveva già ricevuto una grazia da Dio. Nonostante l’età molto avanzata, era incinta ed il suo bambino sarebbe stato chiamato Giovanni ed avrebbe avuto il compito di preparare la gente alla nascita di Gesù. Dopo aver udito tale notizia, Maria corse a visitare Elisabetta per parlare con lei ed essere testimone della nascita di Giovanni il Battista.

Rientrata a Nazareth, la gravidanza di Maria era molto pronunciata e tutti gli abitanti del villaggio cominciarono a mormorare. Se vi fosse stata un’accusa da parte di Giuseppe, Maria sarebbe stata sicuramente lapidata. Ma questa volta l’Angelo apparve a Giuseppe e gli disse della volontà di Dio. E Giuseppe gli credette. Rimase quindi accanto a Maria, dichiarò che il figlio era suo e giurò di proteggerlo con tutte le sue forze.

A novembre, il Re Erode annunciò un censimento e tutti gli uomini sarebbero dovuti tornare nella loro città natale. Questo annuncio avrebbe significato grandi cambiamenti per Maria e Giuseppe poiché quest’ultimo doveva ritornare nella sua casa di Betlemme.

Cominciò così il lungo, faticoso e stancante viaggio di Maria e Giuseppe verso Betlemme e quindi verso la nascita di Gesù.

La regista Catherine Hardwicke (Lords of Dogtown, Thirtheen) usa al meglio il suo stile, acuto e passionale, per illustrare le molte difficoltà che Maria e Giuseppe devono affrontare.

La sceneggiatura, scritta da Mike Rich, è fedele a quanto già si conosce sulla vita a Nazareth ed alla storia di Maria e Giuseppe narrata nei Vangeli di Matteo e Luca, ma va oltre i dilemmi emotivi e le tensioni sociali che ogni personaggio deve aver affrontato a causa della notizia della gravidanza.

“The Nativity Story” è un film autentico, scritto con il cuore, diretto con sensibilità e recitato da artisti in stato di grazia.

Giovanni Scotti

 Versione stampabile




Torna