Il film drammatico, che prende spunto da The Buntings, un racconto di Aist Sergeyev, è nei cinema dal 25 maggio 2012

Silent Souls di Aleksei Fedorchenko

  Cultura e Spettacoli  

Quando muore Tanya (Yulia Aug), la sua amata moglie, il marito Miron (Yuriy Tsurilo), proprietario di una cartiera, chiede ad un suo fidato dipendente, Aist (Igor Sergeyev), fotografo e scrittore, di accompagnarlo per compiere il rito di addio, secondo le tradizioni della cultura dei Merja, un’antica etnia ugro-finnica del lago Nero, una remota regione del centro-ovest della Russia, scomparsa circa quattrocento anni fa e di cui, come ricorda il regista, le sole tracce rimaste, sono i nomi dei fiumi. Nonostante i Merja siano un popolo assimilato dai russi nel XVII secolo, i loro miti e le loro tradizioni vivono nella vita moderna dei loro discendenti.

I due uomini intraprendono un viaggio di migliaia di chilometri attraverso terre sconfinate. Assieme a loro, due piccoli uccelli in gabbia. Nel corso del viaggio, il marito rivela, secondo le usanze merja, particolari della vita intima della donna. Una volta arrivati sulle rive del lago sacro, dove i due prendono per sempre congedo dal corpo della donna che cremano, Miron capisce che non era il solo ad amare Tanya ...

In questa pellicola, che ha ricevuto tanti premi e riconoscimenti internazionali, si fondono tenerezza e nostalgia, che danno vita ad una fiaba di struggente e raffinata poesia, dove l’acqua è l’elemento primordiale cui dobbiamo fare ritorno, nel quale dobbiamo immergerci per ritrovare la nostra amata e la nostra identità.

Il regista Aleksei Fedorchenko rende un grande omaggio al popolo dei Merja e ai suoi rituali di passaggio, il matrimonio e il funerale, mostrandoci i luoghi in cui è ancora forte e percepibile la presenza di questa cultura.

Il titolo originale Ovsyanki corrisponde alla parola russa usata per indicare gli zigoli, dei piccoli uccelli giallo verdi, molti diffusi in Russia, che appartengono alla famiglia dei passeri.

Silent Souls è stato il film-rivelazione della mostra del Cinema di Venezia 2010, dove ha vinto il Premio della critica internazionale e per la miglior fotografia.

(GS)

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