Il film in costume del 2011 è basato sul romanzo omonimo scritto dia Michael Morpurgo

War horse di Steven Spielberg

  Cultura e Spettacoli  

Il film racconta la storia del giovane Albert (Jeremy Irvine) che vive in un villaggio del Devon con il padre Ted Narracott Peter Mullan, un piccolo possidente, e la madre Rose (Emily Watson, stupenda) e del suo bellissimo cavallo con una croce distintiva sul naso cavallo, Joey, che, nel 1914, viene venduto in un’asta dal padre all’esercito e viene portato in mezzo alla Grande Guerra sul fronte occidentale.

Con il suo nuovo proprietario, il capitano Nicholls, il cavallo avanza verso il nemico, testimoniando l’orrore delle battaglie in Francia.

La trama segue passo per passo la vicenda del cavallo, che viene accudito, prima, da Gunther e Michael, due ragazzi dell’esercito tedesco, quindi da una giovane orfana, Emilie, che vive con il nonno, per ricadere poi nelle mani dei tedeschi che lo considerano, come gli altri cavalli, solo in funzione utilitaristica.

Nel 1918, alle fasi finali del conflitto, ritroviamo Albert che, nel frattempo, si è arruolato per ritrovare il suo destriero e che è diventato un valoroso combattente. Dopo uno scontro coi tedeschi viene gravemente colpito agli occhi dal gas nemico. Ricoverato, viene a sapere di un cavallo che è miracolosamente riuscito a sopravvivere pur rimanendo impigliato fra i ferri della No man’s land. Gli ufficiali, avendo notato che è ferito, stanno per abbattere il cavallo quando Albert, ancora bendato, capisce che il cavallo è Joey chiamandolo col saluto d’un tempo. La commozione generale induce alcuni ufficiali ad aiutare Albert a ricomprarlo visto che, essendo finita la guerra, verrà di nuovo messo all’asta.

Irrompe, a questo punto, a sorpresa, il nonno francese che aveva conosciuto Joey, che lo compra grazie all’inavvicinabile cifra di 100 sterline. Per lui, rimasto ormai solo dopo la morte della nipote, l’animale rappresenta l’unica cosa che gli ricorda l’adorata Emilie. Albert, pur dispiaciuto, è pronto a separarsi dal cavallo, ma questo, pur tirato avanti dal suo nuovo padrone, torna indietro per stare con Albert. Il francese, profondamente commosso, conosciuto il legame tra il giovane e l’animale, cede definitivamente il cavallo ad Albert, conscio del fatto che la sua piccola Emile avrebbe voluto il bene del cavallo.

Albert e Joey possono così ritornare insieme a casa nel Devon ed Albert può restituire al padre il foulard, che questi aveva portato con sé nella seconda Guerra Boera, dopo essere stato insignito di importanti medaglie per il comportamento eroico tenuto alla battaglia del Transvaal. Albert capisce anche perché il padre non gli avesse mai parlato della guerra e delle carneficine cui aveva partecipato o assistito.

Il film, che arriva nei cinema il 17 febbraio, ha, meritatamente, ricevuto 6 nominations ai premi Oscar 2012; tra queste quella per il miglior film, per come viene raccontata la Prima Guerra Mondiale.

La guerra viene narrata dal punto di vista degli animali, in particolare dei cavalli, costretti a subire stenti e patimenti come i soldati. Spielberg ci racconta, così, il viaggio di un animale, che niente sa di guerra, schieramenti, buoni o cattivi, ma che è costretto a combattere, mosso solo dal suo istinto di sopravvivenza e dal desiderio di tornare a casa.

Ottima anche la colonna sonora composta da John Williams.

Per chi volesse leggere il libro segnaliamo che War horse di Michael Morpurgo, con la traduzione di Manzolelli, è edito da Rizzoli, nella collana: Rizzoli narrativa.

 Versione stampabile




Torna