Nel documentario, che uscirà il prossimo 4 novembre, Wenders cerca Pina Bausch

Pina in 3D di Wim Wenders

  Cultura e Spettacoli  

Pina Bausch è la rivoluzionaria coreografa tedesca capofila del teatrodanza che, a partire dagli anni settanta, ha rivoluzionato la concezione della danza contemporanea.

Wim Wenders la vide, per la prima volta, nel 1985 in Café Müller, nel quale Pina danza per 40 minuti insieme con i suoi ballerini sulla musica di Henry Purcell. Da lì nascono un’amicizia lunga vent’anni e il progetto di un film insieme, che si concretizza solo nel 2008, con la scelta del repertorio da filmare (Café Müller, Le Sacre du Printemps, Vollmond e Kontakthof), ma che si interrompe alla fine del 2009 con la morte della Bausch per cancro.

Lontano da ogni retorica agiografica legata alla persona, Pina celebra la Bausch attraverso le sue opere, alternando riprese di nuove messe in scena di alcuni dei suoi lavori più celebri a brevi stralci d’intervista ai componenti della leggendaria compagnia Tanztheater Wuppertal Pina Bausch.

Nel film, girato in un immersivo ed adattissimo 3D, il regista tedesco ci guida in un viaggio sensuale e di grande impatto visivo, seguendo gli artisti della compagnia sulla scena e fuori, nella città di Wuppertal, il luogo che per 35 anni è stato la casa e il cuore della creatività di Pina Bausch. Con una scelta estetica e narrativa di grande impatto, Wenders porta i componenti dell’ensemble di Wuppertal in locations industriali o naturali, dando nuova vita ai passi di danza.

Il regista intervista le persone che hanno ballato con Pina, uomini e donne, nuove leve e suoi coetanei, provenienti da tutto il mondo. Li riprende in silenzio ed associa la voce in over, estrapolando i loro pensieri. Le espressioni dei volti raccontano anche l’irraccontabile, e sintetizzano l’essenza del pensiero della Bausch e la sua dedizione totale alla danza.

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