L’evoluzione dei comportamenti degli italiani al sole nel primo decennio del duemila, dieci anni dopo la ricerca effettuata nel 2001. Sono passati dieci anni dalla prima ricerca, commissionata ad Eurisko, con cui Eau Thermale Avène nel 2001 scattò una fotografia degli Italiani al sole. Quei dati sono serviti a promuovere, in collaborazione con le associazioni di dermatologi, un progetto informativo ed educativo chiamato “Benvenuto Sole”. Oggi, Eau Thermale Avène, fedele al suo impegno di leader non solo nella protezione ma anche nell’informazione solare, è tornata a verificare le conoscenze preventive e i comportamenti protettivi degli “italiani sotto il sole”. Sempre con la collaborazione scientifica di GfK Eurisko, è stato condotto un nuovo studio.
La ricerca condotta da Eurisko nel 2011 si distingue per la rilevanza del campione coinvolto, composto da 1200 INDIVIDUI RAPPRESENTATIVI della popolazione italiana dai 14 anni in su. Due sottogruppi, entrambi presenti nel campione totale rispettivamente con 234 e 228 soggetti, sono stati oggetto di particolare attenzione in fase di analisi dei risultati: le madri di figli di età inferiore ai 14 anni, la cui fotosensibilità della pelle necessita di precauzioni e protezioni particolari, e i lavoratori all’aperto, particolarmente esposti alle radiazione solari.
La ricerca è stata finalizzata alla rilevazione - sul campione coinvolto - delle seguenti variabili: attitudine personale verso l’esposizione solare, consapevolezza dei problemi di salute associati all’esposizione solare, conoscenza dei concetti chiave associati alla protezione solare, adeguatezza del livello di informazione e adozione delle strategie di fotoprotezione.
L’indagine
Questi i concetti chiave emersi dalla ricerca: stare al sole è piacevole e fa bene alla salute, purché sia fatto adottando le adeguate strategie preventive; rispetto al passato, esiste una maggiore consapevolezza dei rischi associati all’esposizione solare e della conseguente necessità di proteggersi. Tale consapevolezza viene però maggiormente percepita in relazione al rischio di chi ci vive accanto e viene sottostimata invece rispetto al rischio assunto in prima persona; oggi, rispetto al passato, si fa un maggiore uso di fattori protettivi (61% del 2011 vs. 53% del 2001), con maggiore frequenza di applicazione ed un progressivo aumento del numero dei fattori usati; è ormai diffusa la consapevolezza che la protezione solare non impedisce l’abbronzatura; rimane fortemente limitata la consapevolezza del rischio associato all’esposizione in situazioni di sole involontario, ossia mentre si fanno altre cose. In tale caso infatti c’è minore ricorso ai prodotti protettivi (31%) rispetto a quella abituale (61%); l’uso del fattore protettivo in città è assai inferiore rispetto allo stesso uso nei luoghi di villeggiatura; sebbene a livello teorico si registri una buona consapevolezza della pericolosità del sole primaverile, solo una minoranza di chi ha occasione di esposizione in questa stagione ricorre a prodotti protettivi; chi non adotta strategie protettive, lo fa perché convinto di prendere poco sole nell’occasione in cui non si è fatto ricorso ai fattori di protezione o perché sicuro che il sole non è dannoso se preso indirettamente, ossia facendo altro; le madri, target di per sé già più sensibile alle problematiche del sole, si dimostrano, in tutte le occasioni di esposizione, notevolmente più attente alla protezione della pelle dei loro figli e grazie ad essi hanno imparato a proteggere meglio se stesse. Fanno ricorso a fattori più elevati, con una frequenza di utilizzo più ravvicinata. Richiedono consigli competenti agli specialisti, tra i quali il pediatra, il farmacista e il dermatologo che svolgono un ruolo decisivo nell’informazione; i lavoratori all’aperto, nonostante i suggerimenti del Testo Unico della Sicurezza del Lavoro, pur dimostrando una maggiore consapevolezza dei rischi cui sono esposti, sono ancora troppo disattenti verso questo aspetto della prevenzione e della loro salute; in generale gli individui richiedono in modo sempre crescente informazioni preventive e suggerimenti su come esporsi al sole da parte dei media, dei dermatologi, dei pediatri, dei medici di base e dei farmacisti.
E’ passato un decennio dalla prima ricerca Eau Thermale Avène dedicata agli Italiani al sole. Molto è migliorato, rispetto al passato, sia in termini di conoscenze che di comportamenti preventivi, ma molto ancora resta da fare. Rimane elevato il bisogno di informazione generalizzato sulla protezione solare, poiché i rischi associati alla fotoesposizione sono ancora troppo sottovalutati e considerati poco rilevanti per la salute. C’è un forte bisogno di educazione alla salute per favorire soprattutto la protezione solare nei luoghi della quotidianità e per i lavoratori all’aperto, condizione, tra l’altro, suggerita anche nel Testo Unico della Sicurezza del Lavoro. In questo senso, il ruolo dei media, della classe medica e dei farmacisti è importantissimo. Eau Thermale Avène si fa carico da parte sua di proseguire nell’azione di educazione e divulgazione partita dieci anni fa, ed ha studiato per il 2011 una serie di eventi speciali su tutto il territorio nazionale, che si aggiungono all’aggiornamento del sito www.benvenutosole.it.
Info: www.avene.it - www.benvenutosole.it - www.pierre-fabre.com.
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