Séraphine de Senlis è una domestica con la passione della pittura

Séraphine di Martin Provost

  Cultura e Spettacoli  

 Séraphine Louis (Yolande Moreau) è una donna di mezza età, molto semplice, umile governante, che, di giorno, lavora come donna delle pulizie e lavandaia a cottimo e, di notte, dipinge fra le mura di un piccolo appartamento. Séraphine non ha alcuna conoscenza delle tecniche pittoriche, è una pittrice, autodidatta, che utilizza la terra, il sangue, le bacche per dipingere i suoi quadri. La sua arte trae forza dalla fede religiosa e dalla contemplazione delle forme della natura.

Un giorno, presso la casa nella quale presta servizio, viene ad alloggiare il celebre critico d´arte tedesco Wilhelm Uhde, fra i più importanti collezionisti e mecenati delle esposizioni parigine (colui che ha acquistato il primo Picasso). Uhde, dopo aver scoperto per caso un piccolo dipinto su legno, uno dei quadri della domestica, rimane impressionato dai colori e dalla grande vitalità della sua arte e decide di coltivarne il talento.

Séraphine de Senlis è probabilmente la sola reale esponente dell´art naïf: la sua condizione sociale e psicologica ha realmente determinato la creazione di un´arte ingenua, genuina, popolare nei motivi decorativi ed anche nelle tecniche di composizione.

Séraphine si divide in due parti simmetriche: prima e dopo la Prima guerra mondiale, prima e dopo la presa di coscienza da parte di Séraphine del proprio talento. Il film è caratterizzato da continue dissolvenze al nero che danno un ritmo sequenziale al racconto e che costituiscono un percorso sincopato, dalla vocazione artistica fino all´aggravarsi delle condizioni mentali, all´interno del quale i dettagli della vita di Séraphine hanno più importanza del quadro d´insieme.

La continua ricerca di un contatto primigenio con la natura, gli alberi, le piante e l´acqua, le geniali capacità di misturare le tinte, l´uso violento e impetuoso dei colori, ne farebbero una grande pittrice primitiva, mentre la vocazione religiosa ai limiti della follia, il piacere per i vini robusti e la vanità latente, ne espongono tutta l´ingenuità.

Grazie alla interpretazione dell’attrice di teatro Yolande Moreau, che si muove in modo straordinario fra grazia e rozzezza - ampio è il catalogo di espressioni bizzarre, goffe, deliranti, tenere, folli, umili, frivole - Séraphine de Senlis è una comune invasata con il dono eccezionale di far sgorgare luci e colori su di una grande tela.

Con Séraphine - acclamato in Francia e vincitore di 7 Cèsar - il regista francese Martin Provost ci conduce alla scoperta di una pittrice, realmente esistita, praticamente sconosciuta quando era in vita. Il film, lento, lineare, senza eccessivi colpi di scena, ha un carattere molto intimo e poetico, con lunghi ed estenuanti momenti di silenzio, rotti solo dai canti cattolici intonati da Séraphine.

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