Nuovo racconto dell’affermato medico che esercita la sua professione a Bellano, sul lago di Como, dove vive

Andrea Vitali: Pianoforte Vendesi

  Cultura e Spettacoli  

È la sera del 5 gennaio 1966, la notte dell’Epifania, sera di festa a Bellano. Piove, fa freddo.

Dal treno che proviene da Sondrio scende «il Pianista» – così chiamato per via delle sue mani lunghe e affusolate –, ladro di professione, di cui non sapremo mai il suo nome (nemmeno quando il brigadiere lo coglie in flagrante all’interno di un appartamento di cui non è proprietario). Come un qualsiasi ladro professionista si accinge a fare un giro di ispezione per individuare i luoghi giusti, quelli dove la gente si accalca, si stringe. Perlustrando le contrade nell’attesa della folla che assisterà alla processione dei Re Magi, improvvisamente, a metà di Via Manzoni, il Pianista incappa in un cartello affisso su un vecchio portone: «Pianoforte vendesi». Incuriosito, dopo aver saputo che l’appartamento è disabitato e visto che il tempo non migliora, rovinando così la festa e soprattutto trattenendo nelle loro case le sue possibili prede, decide di entrare ... Da quel momento in poi si susseguono una serie di equivoci e sketches divertenti, segnati dall’incontro con una vecchietta, Gioietta Ribaldi, innamorata della musica e di quel pianoforte. Un lungo capitolo è dedicato al dialogo tra i due: il ladro e l’ex maestra di piano. Un colloquio particolare in quanto intriso di monologhi e pensieri soffocati fino al punto da non distinguere le due forme. E poi, l’arresto improvviso: violazione di domicilio, probabile furto con scasso, disturbo della quiete pubblica. Infine la svolta. Un mistero ... Ad aiutarci a risolvere il caso sarà anche il calzolaio, un uomo dalla faccia rubizza, proprietario della calzoleria situata al piano terra nello stesso palazzo in cui è custodito il pianoforte. È lui il custode della chiavi della stanza del piano(la delega gli era stata assegnata dallo stesso proprietario, il nipote della signora Gioietta Ribaldi). Il calzolaio crede che per la festa dei Re Magi tutti i morti vengono fuori dalle tombe. Sarà proprio così? Eppure quando il brigadiere verifica i dati anagrafici del pianista, rivolgendosi al maresciallo, esordisce così: “È arrivata la verifica dell’identità: il nome e il cognome appartengono a uno che è morto più di un anno fa. Quindi i casi sono due, o quello ci ha presi per il culo, oppure si trattava di un fantasma.”...

Pianoforte vendesi è la storia di un ladro che deve scegliere tra le buone e le cattive azioni: il bianco e il nero, come i tasti del pianoforte. I gesti che compie rivelano un grande desiderio di riscattare la sua umanità. Sullo sfondo c’è un’intera collettività, un paese sospeso - per una notte - fra legalità e illegalità, fra lecito e illecito, fra comandamento etico e abitudine.

In questo romanzo breve e di straordinaria intensità, Andrea Vitali ci fa scoprire una Bellano inedita, notturna, forse un pò magica. Tra le strade e nelle case si avverte ancora l’eco, e forse il respiro, di tutti coloro che lì hanno vissuto, gioito, sofferto, sognato, amato.

Attraverso le atmosfere soffuse e le penombre di Pianoforte vendesi, Andrea Vitali rende omaggio alla sua città. Senza però dimenticare mai i guizzi folgoranti del suo umorismo.

Il nuovo lavoro del medico scrittore è proposto in due versioni: il romanzo, edito da Garzanti Libri, e l’audiolibro, con musiche dei Sulutumana, edito da Salani.

Andrea Vitali, nato nel 1956 a Bellano, sulla riva orientale del lago di Como, ha pubblicato Il meccanico Landau (1992), A partire dai nomi (1994), L’ombra di Marinetti (1995, premio Piero Chiara), L’aria del lago (2001) e, con Garzanti, Una finestra vistalago (2003, premio Grinzane Cavour 2004, sezione narrativa, e premio letterario Bruno Gioffrè 2004), Un amore di zitella (2004), La signorina Tecla Manzi (2004, premio Dessì), La figlia del podestà (2005, premio Bancarella 2006), Il procuratore (2006, premio Montblanc per il romanzo giovane 1990), Olive comprese (2006), Il segreto di Ortelia (2007), La modista (2008, premio Ernest Hemingway), Dopo lunga e penosa malattia (2008) e Almeno il cappello (2009, Premio Casanova; Premio Procida Isola di Arturo Elsa Morante; Premio Campiello selezione giuria dei letterati; finalista premio Strega). Nel 2008 gli è stato conferito il premio letterario Boccaccio per l’opera omnia.

Ulteriori informazioni: www.andreavitali.net.

GS

 Versione stampabile




Torna