La mostra può essere visitata dal 20 maggio al 6 giugno presso la Sala Maria Teresa della Biblioteca Nazionale Braidense, Via Brera 28, a Milano

Tutto è come appare: il fondo magico di Ovidio Scolari

  Cultura e Spettacoli  

La raccolta privata delle opere appartenute a Ovidio Scolari (Bassano del Grappa 1877–Milano 1934), per l’Italia primo e grande editore e imprenditore votato alla promozione della prestigiazione, conosciuto e apprezzato oltre i confini e donata dagli eredi alla Biblioteca Braidense lo stesso anno della sua scomparsa, conta circa 250 opere che costituiscono un lascito prezioso e unico nel suo genere. Le opere esposte documentano un’etnia che parrebbe inidonea alla carta stampata al pari della inesauribile vena di evasione del più noto illusionista dell’epoca, Harry Houdini. Ma il dato nuovo peculiare per comprendere l’epoca d’oro dell’illusionismo (1850-1920) è il rigore modernissimo che permea i testi: dalla manualistica alle problematiche scenotecniche, al corredo ingegneristico e meccanico, una galleria con tanto di prezzo di kit che conservano il fascino dei primi automata del secolo precedente, fino all’inarrestabile corsa per club, associazioni internazionali di settore, e una stampa periodica dedicata che nel corso del secolo 20 conterà più di mille titoli per la sola lingua inglese.

Differentemente dal resto d’Europa e dall’America dove il vaudeville portava sulle scene di migliaia di teatri, performers destinati alla leggenda, l’Italia dei primi anni del secolo XX, non poteva contare su una stampa ‘nazionale’, tecnica o didattica, dedicata all’arte prestigiatoria. Lo Scolari studioso ed editore di fogli preziosi come il Vademecum del prestigiatore, al pari dello Scolari imprenditore proprietario di ben tre Case dell’arte magica a Palermo, Roma e Milano, dava un impulso di scientificità e modernità indispensabili alla diffusione e allo sviluppo di questa arte.

Tra il 1850 e il 1920 la pubblicistica dell’epoca dava alla luce in America e in Europa testate ed opere che riflettevano e decidevano in modo definitivo le tecniche di quelle’ illusioni di base ‘ ancora oggi imprescindibili. Scolari intuiva la portata del fenomeno e grazie al suo intenso e generoso lavoro faceva in modo che anche l’Italia non perdesse quel magico treno destinato a regalare sogni in anni difficilissimi (il primo conflitto mondiale, la crisi del ‘29) .

I nomi dei protagonisti, evocativi e orfani di regolare anagrafe, celano frequentemente profili illuminati di uomini di scienza oltre che famosi performers spesso dotati anche in diverse arti, imprenditori avveduti. Un omaggio al paradosso che lo spirito positivista cavalca disinvoltamente, in questo caso fornendo le prime fondamentali ‘istruzioni’ per il buon uso delle illusioni. Intanto, dietro le quinte, un bisogno tutto umano di occultare al meglio la precarietà dei bisogni alle soglie di un secolo che si sarebbe invece dimostrato nella cruda realtà, violento e disumano.

L’iniziativa è realizzata dalla Biblioteca Braidense con la collaborazione scientifica di Aurelio Paviato, illusionista e cultore della storia dell’arte illusionista e Carlo Faggi, studioso, scrittore, performer, direttore della scuola ‘Vittorio Marazzi’ per la formazione delle nuove leve della magia, autore, tra l’altro, di “Stupire. Enciclopedia in lingua italiana sull’illusionismo”, tradotta in 8 lingue, pubblicata da Forbes & Hughes.

Il percorso espositivo è articolato in 4 sezioni (biografica, storica, documentazione delle opere periodiche e monografiche del fondo, quest’ultima curata da Aurelio Paviato), arricchite da reperti e testimonianze autografe d’epoca.

Ulteriori informazioni: Biblioteca Braidense, Ufficio Attività culturali -  Tel. 02/86460907/545/536 - claudia.romano@beniculturali.it - gabriella.fonti@beniculturali.it.

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