Milano: il modello lombardo della presa in carico del paziente cronico

30/11/2017


Ieri, mercoledì 29 novembre, a Milano, presso l’Hotel Hilton Via Galvani 12, si è tenuto il convegno dal titolo Modello lombardo della presa in carico del paziente, organizzato da Motore Sanità, cui hanno partecipato oltre 200 tra operatori sanitari, farmacisti, medici di base, associazioni di pazienti, direttori di strutture sanitarie pubbliche e private, medici specializzati per approfondire un modello innovativo, che è destinato a riqualificare le cure primarie per rafforzare il dialogo medico-paziente e la collaborazione ospedale-territorio, che diventerà, con questa riforma, la modalità di lavoro.

L’evento ha fatto il punto sulla situazione della sanità in Lombardia a seguito anche del varo della Legge 23/2015 e delle tre delibere regionali attuative.

La Regione Lombardia, sistema sanitario di eccellenza, per la qualità dei suoi ospedali diffusi sul territorio e per la rete di medici con i quali, in questi anni, sono state fatte sperimentazioni importanti di presa in carico dei pazienti cronici, prova, ora, a lanciare una nuova sfida: costruire un modello di presa in carico del paziente cronico a partire proprio dal gennaio 2018.

Dal 1° gennaio 2018, infatti, a tutti i malati cronici arriverà una lettera dalla Regione con l'indicazione delle strutture di riferimento: 294 gestori. Con il Piano di assistenza individuale, personalizzato, si eviteranno gli accessi errati e impropri ai pronto soccorsi e negli ospedali si ridurranno le liste di attesa: vi andranno, infatti, solo le persone che è giusto che vi si debbano recare.

Nel corso della giornata sono stati trattati vari temi, come il ruolo centrale del medico di medicina generale e quello delle farmacie, quali presidio assistenziale del malato cronico, l’interazione tra realtà pubbliche e private, l’innovazione con soluzioni di telemedicina e di homecare. La giornata si è conclusa con una tavola rotonda in cui tutti gli attori coinvolti nella riforma sanitaria regionale hanno evidenziato i punti salienti del work in progress dell’implementazione territoriale delle scelte regionali per la presa in carico del paziente soprattutto cronico.

La giornata di lavoro è stata aperta da Giovanni Daverio, Direttore Generale Welfare Regione Lombardia, il quale ha spiegato che il tema fondamentale rappresentato dalla cronicità fa parte del contesto attuale e determinerà i destini dei prossimi anni. A fronte del fenomeno dell’invecchiamento della popolazione, per il quale Regione Lombardia ha sempre garantito ai malati cronici una rete molto solida, ora è necessario un adeguamento di processo, di approccio e di organizzazione. - ha proseguito il Direttore Generale - La popolazione anziana si incrementa e ciò richiede attenzioni di carattere diversificato perché il 30% popolazione, che ha malattia cronica assorbe il 70% delle risorse. La patologia cronica ha bisogno di accompagnamento che deve essere supportato, da un lato, da una corretta diagnosi e dai PDTA e, dall’altro, vi è la necessità di attivare strutture che siano in grado di garantire questo accompagnamento. Il medico di medicina gioca un ruolo fondamentale e sono già 2.575, pari al 48% del totale, quelli che hanno aderito al modello di presa in carico, 294 gestori, 1.071 erogatori, e 402 pediatri di libera scelta pari al 36% del totale.

Fiorenzo Corti, Vice Segretario Nazionale FIMMG e Responsabile Area Comunicazione, ha parlato della gestione della cronicità e del ruolo dei medici di medicina generale: Quello che si vuole mettere in piedi da un punto di vista di gestione della presa in carico del paziente cronico, è un’organizzazione che preveda: un centro servizi, un medico, un infermiere e un supporto informatico, se il paziente sceglierà come gestore una Cooperativa di medici di famiglia, il centro servizi organizzerà gli appuntamenti per esami e visite proposte dal medico di famiglia, che deciderà quale terapia proporre, sempre in uno stretto rapporto di fiducia con il proprio assistito.

Gabriella Levato, Medico di Medicina Generale, FIMMG Lombardia, ha spiegato che la gestione di questi pazienti viene attuata attraverso le stesura di un Piano Assistenziale Individuale (PAI), il cui monitoraggio risulta di fondamentale importanza per aumentare l’aderenza di questi pazienti, non solo alla terapia, ma anche al percorso complessivo, dove la terapia è un di cui …

Siamo molto orgogliosi del ruolo che le farmacie assumeranno nella nuova presa in carico dei pazienti cronici che vede Regione Lombardia all’avanguardia nel nostro Paese. - ha spiegato Annarosa Racca, Presidente Federfarma Lombardia - Questo permetterà di fare più aderenza alla terapia e con la loro rete le farmacie potranno essere le protagoniste. Il sistema farmacia con il suo impegno, insieme a Ats e Regione affronteranno al meglio questa importante sfida.

Nella sessione pomeridiana Giulio Gallera, Assessore al Welfare Regione Lombardia, ha portato i suoi saluti istituzionali e dichiarato che: In Regione Lombardia vivono 3,3 milioni di persone affette da patologie croniche, il 10% dell’intera popolazione, e assorbono il 70% dell’intera quantità di risorse della sanità lombarda. Questo “sistema di rete di presa in carico” migliorerà in maniera significativa e notevole la qualità della vita del paziente cronico significherà meno stress, meno code, meno preoccupazioni, più accompagnamento, più facilità e più serenità. Anche il privato è un driver fondamentale, è un grande partner, è una realtà che non fa speculazione, ma fa servizio pubblico in maniera egregia, efficace ed efficiente e noi ne siamo molto orgogliosi.

La giornata è stata conclusa da Angelo Capelli, Vicepresidente III Commissione Sanità e Politiche sociali, estensore e relatore della Riforma socio-sanitaria lombarda: Libertà di scelta e sussidiarietà sono due principi chiave della presa in carico del paziente. La prima, significa assicurare al paziente il diritto di scegliere tra i diversi operatori, garantendo il pluralismo oltre a una corretta e vigilata concorrenza. Sussidiarietà significa che ognuno può e deve fare il suo, in una logica pienamente integrata e orientata a far emergere le migliori prassi e realtà, seguite dall’attenta attività di controllo svolta dal Ssl: l’Ats programma, acquista e controlla in collaborazione e sotto la guida della Regione, mentre gli erogatori pubblici (Asst in primis) e privati accreditati devono essere sempre più messi in grado di sviluppare una rete con l’aiuto di ogni componente professionale del territorio.