Venerdì 11 maggio, alla Triennale di Milano, Italo Lupi, direttore di Abitare, Fulvio Irace, redattore di Abitare e responsabile architettura Triennale, Antonio Ferrari, editorialista e inviato speciale per Medioriente e Balcani del Corriere della Sera, l’Ambasciatore della Repubblica di Turchia, e Betul Duman, Responsabile dell’Ufficio di Cultura e Informazioni dell’Ambasciata di Turchia, hanno presentato il numero monografico

Numero di Abitare interamente dedicato a Istanbul

  Cultura e Spettacoli  

Il tradizionale numero monografico di Abitare, dedicato ad uno specifico contesto geografico, paese o città, nel 2007 racconta la Istanbul contemporanea: città dalla vicenda millenaria a cavaliere fra Oriente ed Occidente, melting pot etnico e culturale, dove la forza del mito e della sedimentazione storica si scontrano oggi con il dinamismo incalzante di una metropoli che guarda all’Europa e va colmando a rapidi passi il ritardo accumulato nella sfida del capitalismo globale.

Il numero è costruito secondo un peculiare approccio polifonico che intreccia diacronicamente i temi dell’architettura.

In apertura lo scrittore Gündüz Vassaf dà voce alla città e ne percorre la storia guardando all’oggi. Le parole del premio Nobel Orhan Pamuk e le incisioni di Antoine.Ignace Melling, gli appunti del giovane Le Corbusier, il lavoro di documentazione del grande architetto turco Sedad Hakkı Eldem, introducono alle visioni della città contemporanea: ricca di vita, di magnifici edifici d’epoche diverse e di molti cambiamenti.

Una analisi di Fulvio Irace descrive le trasformazioni in atto nella topografia urbana; Paolo Cesaretti racconta la Costantinopoli perduta, Luca Orlandi narra la vicenda dell’architetto Sinan, il Michelangelo islamico, che da giannizzero si è trasformato in sommo artefice dell’architettura classica ottomana, Paolo Girardelli ha ripercorso la formazione dirlla città eclettica ottocentesca nei quartieri centrali di Pera e Galata.

Altri significativi documenti trattano dell’introduzione dei principi architettonici del movimento Moderno in Turchia nell’esperienza di Bruno Taut all’Accademia di Belle Arti di Istanbul e nel Padiglione marittimo costruito da Seyfi Arkan per Atatürk presso la spiaggia di Flora.

Accanto alle testimonianze di un passato ricco e stratificato c’è la realtà di una moderna megalopoli che guarda al futuro attraverso i tanti progetti per musei, shopping mall, fabbriche, ristoranti, waterfront che ne stanno cambiando rapidamente la fisiologia, affidati a intraprendenti studi locali come quello di Nevzat Sayin, dei fratelli Tabanlioğlu o di grandi firme internazionali come G. Aulenti, Zaha Hadid, Frank Gehry o Ken Yeang.

Sempre più vicina all’Europa e sempre attenta alla tradizione ed alla storia Istanbul si esprime anche attraverso le sue Biennali, illustrate dal curatore Vasif Kortun in una lunga intervista di Paola Nicolin e con interessanti episodi di grafica e di design (VitrA, Gaia&Gino o la creatività spontanea die venditori di strada), di cinema e di letteratura, di arte e di moda.

La Turchia è anche la protagonista della rassegna cinematografica, curata da Abitare in collaborazione con la Triennale.

L’11 maggio è stato proiettato "Il piacere e l´amore" (2006) di Nuri Bilge Ceylan, regista turco che unisce ad una raffinatezza compositiva, aiutata da una splendida fotografia, l´indagine dei sentimenti di una coppia «alla Antonioni».

Il 18 giugno, alle 21,00, sarà proiettato “La sposa turca” di Fatih Akin, produttore BIM, il 19 giugno, ore 21,00, sarà possibile vedere il “Il bagno turco” di Ferzan Ozpetek, CVC, 1994, e, infine, il 20 giugno, sempre ore 21,00, “Crossing the bridge” (2005), di Fatih Akin, Cecchi Gori, (turco con sottotitoli in italiano).

Ulteriori informazioni sulla rassegna cinematografica: CINEMA E ARCHITETTURA alla Triennale, viale Alemagna 6, tel. 02.72.43. 42.08, ore 21, ingresso libero fino a esaurimento posti.

Giovanni Scotti

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