Un omaggio al territorio con un cioccolato unico

Cioccolato Gobino: 60 anni di storia e tre generazioni

  Food and beverage  

Per celebrare sessant’anni e tre generazioni di Cioccolato Gobino, la cioccolateria torinese di via Cagliari rende omaggio al territorio che l'ospita promuovendo l’arte, la musica, la cultura e le nuove generazioni.

Un fitto calendario di eventi, performance, talk nei dodici mesi del 2024, infatti, condurrà l’azienda verso la presentazione di una nuova collezione, con uno sguardo fermo sulla tradizione di famiglia, ma un alto respiro innovativo.

Via Cagliari profuma di cioccolato dal 1964...

Dalla porta del laboratorio del civico 15 sono entrate ed uscite sessant’anni di storie, di maestranze, di nuovi macchinari, di Nocciole piemontesi, sotto la direzione di un’unica famiglia: Giuseppe, Guido e Pietro Gobino.

I più fini Cacao aromatici del mondo, dopo aver navigato per mesi solcando gli oceani, fanno il loro ingresso in questo quartiere storico di Torino per essere trasformati in variegate praline e ripartire sotto questa forma alla volta dei palati più esigenti di tutto il globo.

Dal loro ingresso in sacchi di iuta che ancora profumano di mare, all’uscita di suntuose scatole di cioccolatini, hanno luogo incredibili passaggi ed evoluzioni creative tecnologiche, gustative che crepitano fra i quattro piani dell’edificio nel cuore di Borgo Rossini.

Nel 1964 il padre Giuseppe è entrato a far parte della allora Maras To, un’azienda artigiana che produceva i grandi classici della cioccolateria torinese: Giandujotti, cri-cri, caramelle e uova di Pasqua. Come nuovo responsabile di produzione mette da subito in pratica anni di competenze affinate nella raffinazione del cioccolato, portando con sé quel tipico aroma di cacao tostato anche a casa, dove c’ero io ad attenderlo.

Lo stesso quartiere della fabbrica fa anche da scenografia alla infanzia:di Guido Gobino (qui ha frequentato le scuole, i cortili, le strade e ha lavorato, all’Italgas, dopo il diploma in ragioneria.

Ma ... quel profumo, che entra nelle narici di chiunque si trovi a passeggiare per il quartiere torinese di Borgo Rossini, nel 1985 Guido è tornato in fabbrica. Da quella porta, insieme a Guido, ancora ragazzo, è entrato uno slancio innovativo inedito per il panorama del cioccolato artigianale della città: un design contemporaneo, cioè, che ha scalzato i tradizionali fregi del cioccolato sabaudo, irrompendo sulla scena dei salotti della città.

Guido riduce ad un piccolo boccone il classico Giandujotto torinese, con la creazione del Tourinot, una rivoluzione per allora, che è ben valsa un libro e, ormai, già oltre 25 anni di storia. Anche il Cremino, altra icona cittadina, perde la sua classica stratificazione in favore di un unico livello a base di Gianduja, ammorbidito e vivacizzato da olio extravergine di oliva taggiasco e fiocchi di sale integrale della salina di Cervia. Invento formati nuovi e abbinamenti arditi, rileggendo in chiave contemporanea tutti quelli che rappresentavano i canoni del cioccolato torinese sino ad allora. Una piccola rivoluzione, insomma.

Ma Guido non si ferma ai prodotti, anche il laboratorio, infatti, si aggiorna per tenere il passo: perché al grande savoir-faire artigiano dei suoi collaboratori, ha, da sempre, voluto affiancare le più innovate tecnologie, strumentazioni e macchinari, rinnovando, aggiornando e tenendo il passo con le evoluzioni dei grandi cioccolatieri oltralpe; così, i vecchi tostini a fiamma lasciano il posto ad un impianto ingegneristico di ultima generazione che coccola, invece di fiammeggiare, le preziose fave di cacao che giungono dalle più recondite foreste tropicali.

Decenni significativi, importanti, carichi di soddisfazioni ma anche di errori, soprese, improvvise crisi internazionali da fronteggiare: anno dopo anno la Cioccolatteria Gobino è cresciuta, insieme alla fabbrica, che, oggi, conta oltre 30 dipendenti, 5 punti vendita diretti, una fitta rete di distributori nazionali e internazionali che permettono all'azienda di raggiungere sei continenti e, addirittura, per ben due volte, anche lo spazio, a bordo di due missioni, nel 2013 e nel 2017.

Il quartier generale dell'azienda è, sempre, rimasto in questa via, a due passi dalla Dora, in un edificio del centro città, da cui si vede la Mole Antonelliana; un luogo a cui la famiglia è molto affezionata, trovato dal padre, rilanciato da Guido, insieme a lui, per un tratto di percorso, e dove, oggi, è arrivato Pietro, il figlio di Guido, che rappresenta la terza generazione alla guida dell’azienda.

Insieme alla sua recente formazione universitaria e al brio dei vent’anni, infatti, Pietro porta con sé, passando dalla stessa porta, un’importante ventata di rinnovamento, una grande attenzione alla sostenibilità ed un profondo respiro che guarda al futuro.

Questo 2024 si contano 60 anni di ingressi quotidiani da quel portone: stessa famiglia, di generazione in generazione, ineluttabilmente contraddistinta da un profondo legame con la Città, un vigoroso impulso creativo, uno sguardo ben saldo sulla tradizione e uno slancio deciso verso il futuro.

Per questa occasione, l'azienda sta organizzando un intero anno di iniziative, eventi, inaugurazioni, soprese, da condividere con tutto il territorio che da tanti anni ospita la sede produttiva: quest’anno, infatti, rappresenta l’inizio di una nuova fase, una nuova generazione, un nuovo respiro di un’azienda che ha sempre mantenuto il passo con i tempi, trasformandosi e rigenerandosi, senza timore di mescolarsi con i mondi della cultura più diversi: l’arte, l’haute couture, i profumi, l’opera, l’alta cucina, lo spazio. … Un’evoluzione che non si ferma, che riesce a proporre un’identità sempre fresca ma comunque fedele a sé stessa.

Una crescita continua, che porta a riscuotere successo, traghettando il nome della nostra città in tutto il mondo.

Nei prossimi mesi si celebrerà un nuovo passaggio, che vedrà la famiglia e l’impresa, impegnate su più fronti per celebrare con il proprio territorio il percorso svolto insieme sino ad ora, restituendo parte di questo successo proprio sulle comunità più prossime all’azienda, che ci hanno accolto e continuano a farlo da sessant’anni.

Un lungo anno ricco di eventi: performance artistiche, presentazioni, talk, inaugurazioni di nuove strutture, e soprattutto il lancio di una nuova linea di prodotti dal design completamente rinnovato. La prima miccia si è accesa lo scorso ottobre, con l’open call artistica GugArt, che si è rivolta ai creativi delle discipline di arti visive, musica e scrittura, offrendo una residenza di una settimana nella sede produttiva di Via Cagliari per promuovere l’arte giovanile. Le opere saranno realizzate a partire dai suoni, i profumi, le storie, le suggestioni e le attività della Fabbrica e troveranno durante l’anno diverse occasioni per essere divulgate e condivise con la città, attraverso le molteplici manifestazioni culturali in programma.

Per la selezione e la giuria, nonché l’accompagnamento dei talenti durante la settimana di residenza, l'azienda collabora con tre giudici d’eccezione: Damir Ivic, per la categoria Musica, Nicola Lagioia, per la Scrittura, e Marinella Senatore, per le Arti Visive.

A novembre, poi, durante l’Art Week torinese, avrà luogo l’evento conclusivo con l’esposizione delle opere e la premiazione finale, un’occasione per concludere un anno di celebrazioni, guardando fiduciosi ad un lungo futuro.

Sempre seguendo la sua grande passione per l’Arte, Guido, nello stesso mese di novembre, ospiterà la seconda edizione di Made-in, un progetto di residenza ideato e realizzato da Artissima con il sostegno di Camera di commercio di Torino.

Il progetto origina dall’idea di condividere il know-how aziendale e i processi produttivi aziendali come possibile risorsa per la produzione di un’opera d’arte. Il giovane artista, che sarà selezionato, avrà modo di frequentare l'azienda e lasciarsi guidare e ispirare dal processo e dai materiali della produzione, al fine di produrre un’opera inedita che sarà presentata durante l’esclusivo evento artistico.

Guido Gobino ha concluso: Sono davvero orgoglioso di dare il via a questi festeggiamenti, in un virtuoso connubio tra storia, famiglia, arte, cultura e territorio che generano da sessant’anni il nostro Cioccolato, da celebrare insieme a tutte le persone che hanno contribuito alla nostra storia e che continuano a farlo.

  • img1
  • img2
  • img3
  • img4
 Versione stampabile




Torna