Matteo Motterini parlerà dei sentimenti e delle paure che condizionano inconsapevolmente le nostre decisioni e Telmo Pievani illustrerà gli sviluppi più recenti della teoria dell’evoluzione

“IntelligenteMente” (20/23 Settembre – Colline Moreniche del Garda ), ciclo di conferenze gratuite con i più importanti studiosi di “Intelligenza”

  Cultura e Spettacoli  

Dal 20 al 23 Settembre in nove comuni delle Colline Moreniche del Garda si potrà assistere alle conferenze dei più noti studiosi italiani che hanno indagato la sfuggente proprietà definita intelligenza.

Tra i vari relatori presenzierà il Prof. Motterlini, noto a livello internazionale per i suoi esperimenti cognitivi che indagano le attività cerebrali attivate dal decision making: la difficoltosa attività del prendere decisioni, meno lineare e razionale di quello che potremmo credere, anzi a volte completamente irrazionale e autolesionista.

C´è un nuovo filone di ricerca che sta appassionando gli economisti sperimentali, gli analisti di mercato e i professionisti del marketing più avventurosi: la neuroeconomia, o economia cognitiva, materia che mette in luce il contatto tra le scelte (finanziarie, ma non solo) e i sentimenti che «condizionano le nostre decisioni in modo ben poco calcolato», come scrive Matteo Motterlini, docente di Economia cognitiva all’Università Vita e Salute del San Raffaele di Milano, nel suo ultimo libro intitolato “Economia Emotiva”, che sarà lo spunto del suo intervento, previsto per Sabato 22 Settembre, inserito nel palinsesto di “IntelligenteMente”.

In una serie incalzante di esempi e di piacevoli passaggi di teoria, l´autore predilige il racconto di episodi vicini alla quotidianità. Comprare un telefonino, una fotocamera o una bottiglia d´acqua e arrovellarsi per decidere quale sia l´offerta più vantaggiosa in una selva di negozi, marche e pubblicità che promettono l´affare. Scegliere un piatto al ristorante, essere un medico e decidere a chi somministrare le cure. Queste situazioni sono lo spunto per parlare di rigorosi esperimenti, condotti nel vicino passato da economisti (tra i quali alcuni premi Nobel) e neuroscienziati che, con la teoria dei giochi e la risonanza magnetica funzionale, hanno dimostrato che il cervello segue percorsi distanti da quelli tracciati dall´analisi economica classica, dove la probabilità e la statistica regnano sovrane, procedendo su strade emotive. In questa visione, nel cervello il denaro non è un´entità neutra, ma assume significato e valore a seconda del contesto (speso, guadagnato e in che modo, con sforzo o grazie una vincita). Nelle decisioni entrano in gioco emozioni come rabbia, vendetta, piacere, gratificazione o ricompensa. È come se la mente, spiega l´autore, procedesse seguendo scorciatoie che risolvono problemi, anche complessi, più velocemente di quanto farebbe con l´analisi rigorosa e razionale (le reazioni emotive sono immediate). Ma non sempre è vantaggioso, perché queste conoscenze si potrebbero usare per scopi di persuasione. E allora è utile conoscere questi meccanismi, chiosa Motterlini, per evitare, possibilmente, di rimanerne inconsapevolmente vittime.

A “IntelligenteMente”, invece, Telmo Pievani, docente di Filosofia della Scienza presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli studi di Milano-Bicocca, illustrerà gli sviluppi più recenti della teoria dell’evoluzione.

Viviamo intrisi in una cultura che inconsapevolmente ci porta a credere che certe “visioni” della realtà siano più vere di altre, o meglio che alcune siano oggettivamente scientifiche e altre obsolete o pregiudiziali. Per esempio sembra essere largamente condivisa la convinzione che l’evoluzione di tutte le forme viventi terrestri, specie umana compresa, sia il frutto di una selezione intelligente mirata al raggiungimento di un’ipotetica perfezione. Le forme organiche, viste in questo modo, corrisponderebbero a una visione ingegneristica dell’evoluzione, rispetto alla quale resiste solo ciò che ha uno scopo. Questa visione “adattazionista”, da qualche decennio è stata criticata e revisionata da non pochi scienziati tra i quali Richard Lewontin e Stephen J. Gould, che sostengono che la natura più che corrispondere alla metafora dell’ingegniere che pianifica e ottimizza, può essere avvicinata più fedelmente alla metafora dell’artigiano creativo, che fa del proprio meglio ma a partire da quello che ha in bottega. In questa visione, che in qualche modo rende giustizia alle distorsioni operate sull’operato darwiniano, ci sono ben altre variabili che entrano nel gioco complesso dell’evoluzione. In effetti è utile pensare che “le costrizioni esterne limitano le strade possibili e le modalità del cambiamento, diventando, esse stesse, gli aspetti più importanti dell’evoluzione”. Insomma a volte i “migliori” potrebbero non essere sopravvissuti solo perché si trovavano contingentemente nel luogo sbagliato o in condizioni comunque più difficili. In effetti, a ben guardare, anche il nostro organismo non si può dire così perfetto come a volte si vuol credere, prova ne sono i denti del giudizio, la  statica, improbabile dal punto di vista ingegneristico, della schiena, causa per molti di dolori e sofferenze,  il residuo nelle ultime vertebre della colonna dorsale di quella che tempo addietro era una coda. La selezione naturale agisce infatti in un contesto di vincoli. Questa visione improntata alla contingenza storica e all’idea di imperfezione è anche il miglior antidoto contro i tentativi neocreazionisti di vedere in natura l’opera di un “progettista intelligente”. La storia naturale, infatti, non sembra mostrare alcuna evidenza di un progresso lineare, di cause finali, di perfezionamenti funzionali né di “disegni” intenzionali. E’ piuttosto un’esplorazione contingente di possibilità.

Questa visione moderna, non più antropomorfica dell’evoluzione, che purtroppo per ora, a livello popolare, non è ancora riuscita a scalfire la spiegazione adattazionista, include quindi comportamenti, culture, fattori ecologici e di deriva genetica come solo alcuni degli innumerevoli attori che hanno concorso al complesso fenomeno dei cambiamenti evolutivi.

Per ulteriori informazioni e per il programma completo: www.mosaicoscienze.com

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