Le novità delle lenti progressive per la gestione della presbiopia e la protezione oculare

Milano: Progressive Business Forum 2020

  Salute  

Lunedì 21 e martedì 22 settembre, a Milano, presso gli studi televisivi di Telelombardia, si è svolto il congresso Progressive Business Forum 2020, il primo evento digitale nel settore dell'ottica, che ha approfondisce il tema “Presbiopia e protezione oculare: la gestione della presbiopia con lenti progressive e la protezione oculare”.

Esperti, medici, professionisti ed addetti ai lavori dell’intera filiera dell’ottica hanno discusso della centralità e dell’attenzione dedicata ai temi legati alla salute degli occhi, con particolare riferimento alla presbiopia e alla protezione oculare, soprattutto in questa fase di cambiamenti nel nostro stile di vita e nella routine lavorativa, causata dall’emergenza sanitaria da COVID 19.

Di fronte all’epidemia e all’impossibilità di programmare qualsiasi avvenimento “fisico” in un arco temporale comprensibile, Fabiano Gruppo Editoriale (FGE) e b2eyes hanno realizzato l’edizione del Forum 2020 in un evento unico nel suo genere nel mondo dell’ottica: è stata, infatti, una maratona tv, usufruibile da casa, in negozio o in studio via streaming, che ha dato una risposta esaustiva alle domande, ai timori, ma anche alle aspettative della ripartenza.

Con l’invecchiamento, la capacità di modifica del cristallino per mettere a fuoco a distanza ravvicinata si riduce progressivamente obbligandoci ad allontanare un testo in modo anomalo, tanto che la lunghezza delle nostre braccia non sembra essere di aiuto come d’abitudine. La presbiopia colpisce a partire dai 40 anni ed interessa la messa a fuoco da vicino e, progressivamente, le distanze intermedie necessarie per l’utilizzo del computer o giocare a carte. Questo processo fisiologico legato all’età rappresenta il difetto visivo più diffuso penalizzando tutti gli abitanti del pianeta. - ha spiegato Luigi Mele, medico oculista, Università degli studi della Campania L. Vanvitelli - Dopo i 40 anni l’occhio normale (detto emmetrope) pur mantenendo una buona vista da lontano perde inevitabilmente e progressivamente la capacità di messa a fuoco da vicino. Alcuni fattori, ovviamente controversi, che possono anticipare o ritardare la comparsa della presbiopia sono un’elevata esposizione ai raggi ultravioletti, da sempre considerato l’acceleratore del processo d’invecchiamento del cristallino e quelli legati ad una corretta alimentazione. - ha aggiunto Luigi Mele - I difetti visivi sono tre: astigmatismo, ipermetropia e miopia. Per la persona ipermetrope i sintomi della presbiopia si manifesteranno precocemente. Al contrario chi è miope avrà la soddisfazione di subire gli effetti della presbiopia con un certo ritardo. Dipende tutto dalla diversa modalità di messa a fuoco dell’occhio che contraddistingue senza eccezioni i due differenti gruppi. Normalmente il soggetto presbite non corretto o sotto corretto riferisce di dover “sforzare” i propri occhi quando svolge le attività di lettura da vicino. Si tratta di uno sforzo per ottenere una adeguata messa a fuoco che provoca l’insorgenza di disturbi chiamati “astenopici”: mal di testa, irritazione oculare, nausea e sonnolenza. Il sintomo caratteristico della presbiopia, è l’annebbiamento da vicino che impedisce a volte quasi improvvisamente al mattino di poter mettere a fuoco uno scritto o un numero di telefono. In questi casi per il soggetto presbite è necessario ricorrere ad un’illuminazione più forte, capace di indurre un restringimento della pupilla, con aumento della profondità di fuoco e aumento della nitidezza dell’immagine a livello della retina.

Matteo Piovella, Presidente della Società Oftalmologica Italiana, ha dichiarato: La manifestazione della presbiopia è un momento fondamentale per la protezione e salvaguardia della vista e permettere a tutti di impegnarsi per poter usufruire del bene prezioso della vista indefinitamente. È proprio allo scadere dei quarant’anni che il nostro complesso e sofisticato sistema visivo manifesta i suoi limiti riducendo l’affidabilità. - ha sottolineato Piovella - Risulta evidente che i nostri occhi sono attivi al 100% proprio fino alla comparsa della presbiopia. Purtroppo hanno un processo di invecchiamento precoce, diverso da tutti gli altri organi del nostro corpo. Improvvisamente non si riesce a focalizzare da vicino e il nostro corpo vitreo sempre cristallino e trasparentissimo si popola di affascinanti ma fastidiose “mosche volanti” cruccio quasi insopportabile di molti pazienti. Incominciano a manifestarsi le fasi iniziali delle malattie di tipo degenerativo, sostenute dalla primitiva e meno efficace circolazione di tutto il nostro organismo in particolare di quella della retina, delicato e nobile tessuto di derivazione cerebrale che risulta particolarmente penalizzato dall’assenza di circoli collaterali. In sintesi, se si chiude un vaso della retina non abbiamo il vaso di riserva che mantiene intatto il flusso sanguigno, così come avviene in tutti gli altri distretti del nostro corpo. Da qui la necessità per uno sforzo di educazione sanitaria capillare per informare circa l’obbligatorietà di sottoporsi ad una visita medico oculistica affiancata dall’applicazione delle numerose tecnologie avanzate che oggi hanno rivoluzionato l’efficienza e il raggio d’azione della Medicina a salvaguardia della vista. - Piovella ha aggiunto - Oggi lo scenario è totalmente cambiato: abbiamo opportunità straordinarie come mai nella storia dell’oculistica. Oggi si può perdere il bene prezioso della vista principalmente per mancanza di educazione sanitaria o difficoltà di accesso alle cure. - ha concluso il dottor Piovella - La pandemia Covid 19 ha impedito l’effettuazione, stante il grave stato di emergenza, di 8 milioni di visite medico oculistiche e di 500.000 interventi chirurgici salva vista. L’impegno di tutti va finalizzato al sostegno delle Persone deboli. E la presbiopia deve essere considerato il nostro migliore alleato per sensibilizzare tutti e mettere in campo le necessarie attività».

Anche a causa della recente pandemia, il ricorso massiccio al lavoro agile e la conseguente esposizione allo schermo del pc e degli altri dispositivi digitali, ci costringe a mantenere per molte ore e con rare interruzioni una visione da vicino, generalmente con distanze di osservazione inferiori al metro.

Nell’ambito del Progressive Business Forum di Milano è stata presentata l’indagine online di Fabiano Gruppo Editoriale, gestita dalla piattaforma internazionale Toluna (it.toluna.com), che è stata condotta su un campione di 500 persone affette da presbiopia che non usano occhiali con lenti progressive. Il sondaggio ha rivelato che ben il 42% degli intervistati si è posto il problema di come superare la difficoltà visiva per la lettura senza, però, informarsi.

Secondo l’indagine, per effetto dell’emergenza sanitaria, rispetto a 6 mesi fa sono diventati più frequenti l’uso dei mobile device, la navigazione in Internet e la visione di contenuti di intrattenimento su dispositivi alternativi (TV, tablet, pc), oltre che videochiamate e chat. La maggior parte degli intervistati utilizza un solo laptop, 1/3 tuttavia afferma di utilizzare diversi device contemporaneamente. Se a questi comportamenti sommiamo postura da seduti e l’impegno del sistema spalla-braccio-mano utilizzato per la digitazione e i movimenti del mouse, è normale che si verifichi un sovraccarico per l’apparato visivo e per quello muscolo-scheletrico, che può comportare disturbi visivi. Non a caso il 55% del campione riferisce una visione sfuocata almeno una volta a settimana; il 36% soffre di torcicollo, il 35% lamenta dolore alle spalle e il 38% soffre di mal di schiena con la stessa frequenza.

Questi problemi possono, però, essere arginati con l’uso di un’adeguata lente multifocale che consenta il ripristino del “dinamismo della messa a fuoco”, vale a dire la messa a fuoco dinamica di tutte le distanze di lavoro in modo sovrapponibile alla capacità dei ventenni di leggere un documento, guidare, utilizzare il pc senza alcuna fatica ovviamente utilizzando un solo occhiale. Le lenti progressive rendono infatti la visione del presbite sovrapponibile a quella che aveva prima dell’insorgenza della presbiopia.

Rispetto alle bifocali, è stato precisato, le lenti multifocale consentono una visione nitida a tutte le distanze e non costringono gli occhi a bruschi salti nel passaggio dalla visione da lontano a quella per vicino.

Per questo le lenti bifocali, oggi risultano obsolete ed appartengono ad un lontano passato.

Nonostante questa realtà tecnicamente e scientificamente consolidata, tuttavia, come sottolineato dagli oratori, è diffusa una resistenza all’uso dell’occhiale multifocale, dovuta nel 31% dei casi a motivazioni economiche legate al costo e nel 22% alle presunte difficoltà di adattamento riferite principalmente ad un tempo passato che nulla ha da condividere con i miglioramenti tecnici e tecnologici dei giorni nostri.

Paolo Pettazzoni, Presidente dell’Associazione Italiana Fabbricanti Articoli Ottici (ANFAO) ha illustrato ad esperti, medici, professionisti ed addetti ai lavori della filiera dell’ottica, le tecniche di costruzione delle lenti progressive e lenti protettive di ultima generazione.

Paolo Fonelli, consigliere dell'Associazione Nazionale dei gruppi organizzati dell'ottica (Assogruppi), che rappresenta 3.400 centri ottici in tutta Italia, ha presentato il progetto CERT. O, volto a certificare, tramite un ente certificatore specializzato, la qualità dei Centri Ottici indipendenti: i consumatori possono, così, riconoscere il valore del Centro Ottico e questo garantisce prodotti e servizi di alto livello in modo trasparente e obiettivo.

Giovanni Scotti

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