ZAMORA di Neri MARCORÈ

01/04/2024


Il sottotitolo di ZAMORA potrebbe essere, parafrasando scherzosamente qualche famoso esempio, “Ragiunatt 2 - La vendetta”.

Infatti il protagonista è il giovane Walter Vismara, ragioniere lombardo (detto appunto ragiunatt nel dialetto locale) che lavora come contabile in una fabbrichetta di Vigevano. Walter è un tipico esemplare di quella generazione di professionisti che, affiancati ai piccoli imprenditori, hanno fatto la fortuna dell’Italia negli anni del boom economico dopoguerra.

Walter ama condurre una vita ordinata e senza sorprese: ragioniere nell'animo prima ancora che di professione, vive dei suoi conteggi ed è innamorato della sua calcolatrice meccanica che si porta appresso da un lavoro all’altro. Ci piace immaginare che fosse così il mitico ragionier Spinelli, impegnato a calcolare asetticamente i profitti di Fininvest e i pagamenti alle olgettine.

Il tran tran di Walter trova una svolta quando il cummenda presso cui lavorava decide da un giorno all'altro di chiudere la fabbrica e il Vismara si ritrova suo malgrado catapultato in un'azienda avveniristica della vitale e operosa Milano, al servizio di un imprenditore moderno e brillante, il cavalier Tosetto.

Peccato che costui abbia il pallino del calcio e costringa tutti i suoi dipendenti maschi abili (qualche furbetto si è sottratto accampando inesistenti enfisemi polmonari) a sfide settimanali scapoli contro ammogliati. Inevitabile qui il ricordo del primo film di Fantozzi, con l’analoga partitella tra colleghi.

Walter, che considera il calcio uno sport demenziale, si dichiara portiere solo perché è l’unico ruolo che conosce e non sa che da quel momento, per non perdere l’impiego, sarà costretto a partecipare agli allenamenti settimanali, in vista della partita ufficiale del primo maggio.

Anche se non siamo qui di fronte a gag surreali in stile Fantozzi, l’esordio in porta del Vismara si può ben definire fantozziano, e subisce così lo sfottò dei colleghi; tra questi, l’ingegner Gusperti che lo ribattezza sarcasticamente “Zamora”, il fenomenale portiere spagnolo degli anni ‘30. Non solo quel bauscia lo umilia in campo e lo bullizza in azienda, ma fa anche una corte insistente ad Ada, la segretaria di cui Walter si è innamorato sentendosi ricambiato.

Un brutto giorno però Walter scorge per caso il suo rivale che sta baciando Ada (scopriremo poi trattarsi di una molestia indesiderata), e sentendosi umiliato, tradito da una parte e deriso dall’altra, il ragioniere escogita un piano del tutto originale per vendicarsi, coinvolgendo un ex-atleta ormai caduto in disgrazia. Senza anticipare qui lo svolgimento della vendetta, diremo solo che alla fine Walter riscatta il suo onore e dà una svolta alla sua vita sentimentale, anche se in un modo che lo spettatore probabilmente non si aspetta.

Le vicende del Vismara, inframmezzate con quelle dell’ex grande portiere che lo allena e quelle della sorella che lo ospita e conforta nei momenti di depressione, si lasciano seguire con interesse. Sostanzialmente però sono simili a storie di atleti partiti come underdog, per usare un termine di moda, e poi arrivati grazie a forza di volontà e allenamento a trionfare nella partita decisiva, come nelle varie versioni di Rocky/Stallone.

Quello che abbiamo trovato più intrigante in ZAMORA è l’ambientazione, nella Milano degli anni ’60, con i nebbioni che adesso non si vedono più, grazie forse al riscaldamento globale, con le strade piene di Fiat 600, con i televisori in bianco e nero davanti cui ci si ritrovava per guardare Lascia o Raddoppia, con i baretti di periferia dove gli operai bevevano vino e non spritz.

Un’ambiente e un’epoca in cui il derby Inter-Milan era ancora una strapaesana, vissuta con passione viscerale ma senza bande di ultras e scontri con la Polizia, quando i Presidenti erano Moratti e Rizzoli, non businessmen cinesi o arabi o americani. Quando nel giorno del derby poteva ambientare una delle sue canzoni più belle Adriano Celentano. Quando al massimo si brontolava contro gli immigrati “terroni”, ma con un razzismo quasi bonario ben diverso da quello odierno per i neri.

Il regista è Neri MARCORÈ e gli interpreti principali sono, oltre allo stesso Neri MARCORÈ, Alberto PARADOSSI, Marta GASTINI, Anna FERRAIOLI RAVEL, Walter LEONARDI, Giovanni ESPOSITO, Giovanni STORTI e Giacomo PORETTI.

ZAMORA è in sala dal 4 aprile 2024.

Franca e Ugo Dell’Arciprete