Bruxelles: Capitale del Cioccolato

05/02/2024


Mercoledì 31 gennaio, a Milano, presso la Brussels House, la prima aperta, nel 2017, fuori dal Belgio, vale a dire lo spazio, curato da Visit Brussels (l’ente di promozione del turismo della Regione di Bruxelles, che tramite eventi, workshop ed esposizioni d’arte crea una importante connessione tra Bruxelles e l’Italia, così, da ampliare e consolidare l’immagine della capitale di 500 milioni di europei), è stato realizzato un focus sul cioccolato, colonna portante della tradizione gastronomica di Bruxelles.

Un gruppo di giornalisti ha partecipato ad un workshop sul cioccolato, curato dalla Cioccolateria Charlotte Dusart (Via Bartolomeo Eustachi 47 - https://charlottedusart.com), approfondendo la storia del cioccolato belga e realizzato delle praline.

L’Europa - è stato ricordato - ha incontrato, per la prima volta, il cacao nel 1502, vale a dire 10 anni dopo lo sbarco di Cristoforo Colombo in America. All’epoca, però, le fave di cacao venivano utilizzate come mezzo di pagamento.

26 anni dopo, Hernán Cortés portò, per la prima volta, in Europa la ricetta e gli strumenti per trasformare le fave di cacao in cioccolato.

La prima fabbrica di cioccolato è nata solo nel 1580, sul suolo iberico. Inizialmente il cioccolato veniva trasformato in bevanda: le prime botteghe di cioccolateria si diffondono nel corso del ‘600, soprattutto in Francia e Italia (Torino in particolare) e il cioccolato resta un prodotto per pochi.

Dal XVIII secolo, però, l’industrializzazione e lo sviluppo delle prime macchine per la macinazione dei semi di cacao hanno permesso la lavorazione del cioccolato su ampia scala, moltiplicandone le varietà e le forme, e rendendolo, al contempo, sempre più accessibile.

Si arriva, così, al 1912, quando il produttore di cioccolato belga Jean Neuhaus, nella sua bottega sotto gli archi delle Galeries Royales Saint-Hubert di Bruxelles, inventò la pralina: una mandorla o nocciola tostata ricoperta di cioccolato. Nel 1915 il successo era già tale che svenne crato il ballotin, vale a dire una piccola scatola di cartone che permetteva di posizionare le praline una sopra l'altra senza schiacciarle.

Da allora, il profumo di cioccolato è una costante nelle vie che circondano la Grand Place, animate da decine di locali storici che propongono manon, orangette, tartufi e decine di altri capolavori del gusto. Nomi del calibro di Galler, Godiva, Corné Port Royal, Café Tasse e Leonidas … oltre naturalmente a Neuhaus che oggi, a oltre 110 anni dall’invenzione delle praline, ne offre più di 60 tipi diversi.

Per chi volesse recarsi a Brussels e visitare qualche cioccolateria, segnaliamo che le più famose si trovano nelle zone più centrali, il Sablon e il Mont des Arts, la zona intorno alla Grand-Place e le Galeries Royales Saint-Hubert.

In prossimità della Grand Place, si trova anche il Museo Choco-Story Brussels, che propone un entusiasmante percorso nel mondo e nella storia del cioccolato: dalle coltivazioni dei Maya e degli Aztechi di 3.000 anni fa alle tecniche di lavorazione più recenti, utilizzate per trasformare il cacao prima in cioccolato e poi in praline. E’ possibile provare a realizzare tavolette di cioccolato personalizzate e altre specialità.

Presso l’Atelier Chocolat si possono preparare gustose praline anche vegane.

Presso il Concept Chocolate si può partecipare ad un workshop dedicato al food pairing, vale a dire l’arte di abbinare il cioccolato e la birra.

Segnaliamo, infine, il Belgian Chocolate Village (BCV), inaugurato nel 2014, che è la più grande esposizione permanente dedicata al cioccolato di tutto il Belgio: i bambini e i ragazzi possono partecipare a golosissimi laboratori e degustazioni. Non mancano sculture in cioccolato che rappresentano non solo l’Atomium ma anche altri famosi monumenti della città, e neppure una serra tropicale, nella quale si possono osservare, da vicino, le piante di cacao.

Info: www.visit.brussels/it.