I Gessi e le Grotte dell’Appennino Emiliano-Romagnolo sono Patrimonio dell’Umanità

25/09/2023


Nei giorni scorsi, a Riyad, durante la quarantacinquesima sessione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura (UNESCO), il Comitato del Patrimonio Mondiale Unesco ha ufficializzato l’ingresso dei Gessi e delle Grotte dell’Appennino emiliano-romagnolo nella Lista Unesco 2023.

Precisiamo che i siti che costituiscono il “Carsismo nelle Evaporiti e Grotte dell’Appennino Settentrionale” sono sette e che essi si trovano tra le province di Reggio Emilia, Bologna, Rimini e Ravenna: Alta Valle Secchia, Bassa Collina Reggiana, Gessi di Zola Predosa, Gessi Bolognesi, Vena del Gesso Romagnola, Evaporiti di San Leo, Gessi della Romagna Orientale. Tali aree sono accomunate dalla presenza di rocce che si sono formate nel corso dei millenni in seguito all’evaporazione delle acque marine, che ricoprivano queste zone, e alla concomitante concentrazione dei sali minerali tra cui, appunto, il gesso.

Ricordiamo che il Consiglio direttivo della Commissione nazionale italiana per l’Unesco aveva deciso di proporre il carsismo emiliano-romagnolo come candidatura italiana alla Lista del Patrimonio Mondiale per il 2023 nel gennaio 2022 e che, poi, tra il 21 e il 28 novembre dello scorso anno la commissaria Unesco Gordana Beltram è stata in Emilia-Romagna, come previsto dalla procedura, per una serie di sopralluoghi ed incontri con esperti scientifici, organi di gestione, stakeholder istituzionali e locali per conoscere da vicino il patrimonio ambientale, storico e culturale dei Gessi emiliani e romagnoli. A luglio 2023 si è concluso l’iter di valutazione tecnica con la proposta di una bozza di decisione in merito all’esito della candidatura, accompagnata da prescrizioni e raccomandazioni, che è stata rimessa alla decisione dei 21 membri Comitato del Patrimonio Mondiale.

La candidatura, lo sottolineiamo, è stata sostenuta, oltre che dalla comunità scientifica e dalle istituzioni locali, anche dal Club alpino italiano, dal Cai Emilia Romagna e dalle sezioni locali (Forlì, Parma, Imola, Ravenna, Lugo, Faenza, Rimini, Reggio Emilia e Castelnovo ne' Monti).

Antonio Montani, Presidente generale del Cai, ha dichiarato: Mi congratulo con i soci e i volontari del Club alpino italiano che da anni lavorano al raggiungimento di questo grande obiettivo. Un importantissimo riconoscimento per tutte le istituzioni e la comunità scientifica locale, che hanno sostenuto e promosso la candidatura, ma in particolare del Sodalizio, che vede nel "Carsismo delle Evaporiti e le Grotte dell'Appennino Settentrionale" patrimonio dell'Umanità UNESCO, il completamento di un cammino fatto di valorizzazione, ricerca e tutela dell'ambiente.