Milano Wine Week: il Consorzio Spumante d’Asti

15/10/2022


In occasione della Milano Wine Week (MWW) 2022, martedì 11 ottobre, il Consorzio per la tutela dell’Asti, che è pronto a festeggiare il prestigioso traguardo del 90esimo anniversario, ha organizzato una cena, presso il ristorante di Alessandro Borghese AB - Il lusso della semplicità, per produttori, buyer e giornalisti.

Il Consorzio per la tutela dell’Asti, infatti, è nato nel dicembre 1932 per tutelare, valorizzare e promuovere, in Italia e nel mondo, l’Asti Spumante ed il Moscato d’Asti (nel 2012 ha poi ottenuto il riconoscimento da parte del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali).

L’Asti Spumante ed il Moscato d’Asti sono le bollicine aromatiche piemontesi Docg più “brindate” nel mondo. L’Asti Spumante, in particolare, è, indubbiamente, la massima espressione delle bollicine dolci nel mondo. L’Asti Spumante e il Moscato d’Asti, lo ricordiamo, mantengono inalterate le caratteristiche organolettiche dell’uva, per effetto di una spremitura soffice e di una limitata fermentazione alcoolica: è così possibile assaporare nel calice i profumi e gli aromi dell’uva appena raccolta.

Al Consorzio per la tutela dell’Asti, che coordina e promuove le attività di valorizzazione dei circa 10.000 ettari coltivati in un’area che comprende 51 Comuni delle province di Alessandria, Asti e Cuneo di origine dell’uva Moscato bianco ed è presieduto da Lorenzo Barbero, oggi, sono consorziate più di mille aziende divise tra case spumantiere, aziende viticole, vitivinicole e vinificatrici, e cantine cooperative, che si riuniscono a Palazzo Gastaldi, la “Casa dell’ASTI”, sede operativa del Consorzio dal 1965, luogo simbolo di un territorio, di un vino e di una denominazione unici al mondo.

Palazzo Gastaldi, progettato in pieno stile Liberty di fine Ottocento, conserva un’atmosfera di altri tempi con le réclame e i manifesti storici delle case spumantiere dell’Asti Docg, l’angolo dedicato alle bottiglie di Moscato d’Asti Docg, il dio Bacco in fine vetro colorato e lo splendido corrimano in ferro battuto che riprende i temi della vite e dell’uva.

Ricordiamo che proprio le colline dell’Asti sono state le prime colline del vino inserite nel Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Nonostante la siccità che ha caratterizzato questo 2022, la vendemmia dell’uva Moscato bianco si è conclusa con risultati assolutamente positivi, se si vanno a considerare lo stato sanitario delle uve, la gradazione zuccherina e il contenuto aromatico dei mosti. La sintesi aromatica registrata quest’anno, infatti, è la più alta degli ultimi anni e il livello volumetrico si trova in equilibrio rispetto ai disciplinari. Il risultato è andato oltre alle aspettative, considerando che la scarsità di precipitazioni e le alte temperature che hanno caratterizzato l’estate 2022. Nonostante lo stress idrico e le elevate temperature, la qualità dell’uva non è stata influenzata da fenomeni di scottature ed appassimento, da un lato grazie all’adattamento della tecnica colturale e dall’altro al maggiore ispessimento della buccia causato all’insolazione stessa. La fertilità della vite, intesa come numero di grappoli per germoglio, nel 2022 è stata addirittura superiore al 2021, ma ha dato origine a grappoli con acini più piccoli. Delle alte temperature ha beneficiato poi la sanità dell’uva è stata elevata, permettendo un minor numero di interventi sulle piante, a tutto vantaggio della sostenibilità.

Ma torniamo alla cena organizzata dal Consorzio per la tutela dell’Asti, rappresentato dal vice presidente e dal direttore Giacomo Pondini, che ha proposto un Asti Spumante Extradry, un Asti Spumante Dry ed un Moscato d’Asti abbinati ai piatti preparati dallo staff di Alessandro Borghese.

Info: Consorzio dell’Asti Docg - www.astidocg.it.