Europa Donna Italia e PwC Italia: analisi del valore sociale generato dalle associazioni di volontariato del tumore al seno

30/06/2022


Ieri, mercoledì 29 giugno, a Milano, è stata presentata la terza edizione dell’Analisi del valore sociale generato dalle associazioni di volontariato del tumore al seno, promossa da Europa Donna Italia, l’associazione di promozione sociale nata nel 1994 da un’idea di Umberto Veronesi e per iniziativa della European School of Onclogy, con il supporto di PwC Italia, il network, presente in 156 paesi, impegnato a garantire la qualità dei servizi nel settore della revisione, della consulenza e fiscale.

La presentazione dell’Analisi del valore sociale generato dalle associazioni di volontariato del tumore al seno 2021 è avvenuta alla presenza di: Emanuele Monti, Presidente Commissione Sanità Regione Lombardia, Rosanna D’Antona, Presidente Europa Donna Italia, Francesco Ferrara Partner PwC Italia, ESG Leader, Gaia Giussani, Director ESG PwC Italia, e di Vanessa Pallucchi, Portavoce Forum Terzo Settore, moderati da Mauro Boldrini.

Il Rapporto offre la fotografia di un anno particolare, lacerato dalle restrizioni da Covid-19: tante associazioni hanno scelto di continuare ad essere in trincea perché i percorsi di prevenzione e cura del tumore alla mammella non fossero lasciati indietro.

Rosanna D’Antona, Presidente di Europa Donna Italia, ha spiegato: La voce delle pazienti è diventata parte del sistema sanitario, ma non faremmo un buon lavoro se, concentrandoci solo sulle pazienti, non ci impegnassimo nel consolidare le relazioni con tutti gli altri stakeholder del sistema sanitario per comprendere cosa si attendono dalla collaborazione con le associazioni pazienti presenti in tutte le regioni italiane. Le loro voci raccolte nell’Analisi 2021 ci restituiscono la qualità e l’importanza di quello che facciamo e ci aiutano a capire come possiamo essere sempre più integrate ed utili per fare scelte giuste e appropriate.

Gaia Giussani, ESG Director PwC Italia, ha chiarito che nel 2021 i volontari, in Italia, sono stati 4.533, con un’età media di 54 anni, donne in oltre otto casi su dieci.

Lo scorso anno, il 62% dei volontari ha dedicato 2,8mila ore alla formazione in materia di advocacy, accoglienza, contabilità, management del terzo settore, fundraising, innovazioni terapeutiche e sperimentali, bisogni e problemi dei familiari e ruolo del caregiver, restituendo un quadro di volontarie professionali e preparate, in altre parole un interlocutore qualificato per contribuire alle scelte di istituzioni e società scientifiche.

Nel 2021, le 142 associazioni che hanno partecipato all’analisi e che rappresentano il 79,8% della rete di Europa Donna Italia, hanno raccolto più di 9.201.000 euro. Il 5% di questi fondi è rappresentato dalle quote associative (quest’anno la rete conta 101.403 soci iscritti), ovvero quote che persone fisiche o altre associazioni versano per aderire all’associazione stessa.

Questo valore fa riferimento al 60% delle associazioni che hanno risposto al questionario e quindi, immaginando di aver ricevuto il 100% delle risposte, si può ritenere che la somma rilevata possa essere molto superiore a quella dei 9 milioni indicata dalla rilevazione. La rilevazione, fin dalla sua prima edizione, è stata condizionata dalla variabile pandemica sia perché le attività sono mutate o sono state sospese, sia perché in alcuni casi le sedi sono rimaste inaccessibili e quindi i dati potrebbero essere inferiori alla realtà. Per questo i numeri sono ancora più significativi.

Francesco Ferrara, Partner PwC Italia e ESG Leader, ha spiegato: PwC ha supportato Europa Donna Italia su quattro aree di lavoro: l’ampliamento del perimetro di rendicontazione, le attività di engagement degli stakeholder, l’analisi della qualità dei dati e la valorizzazione e il consolidamento delle informazioni. Il supporto offerto nella misurazione del valore generato è coerente con il nostro purpose: rappresenta il nostro modo di contribuire all’individuazione di soluzioni virtuose in contesti complessi, mettendo a disposizione le nostre competenze e accompagnando le organizzazioni in un percorso di consapevolezza del proprio operato, attraverso metodologie strutturate e consolidate, a beneficio di tutta la società. - ha aggiunto Ferrara - L’analisi del valore generato da Europa Donna si arricchisce quest’anno del prezioso punto di vista degli interlocutori istituzionali, a testimonianza della volontà di EDI di redigere un Report non autoreferenziale, ma che rappresenti un’opportunità di dialogo costruttivo tra i diversi attori pubblici e privati che operano nella lotta contro il tumore al seno.

A tale proposito Emanuele Monti, Presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali al Pirellone, ha aggiunto: Regione Lombardia ha capito prima di tutti l’importanza di creare una sinergia con le associazioni di volontariato tanto che nella recente riforma sanitaria abbiamo rimarcato la centralità delle realtà come Europa Donna che garantiscono un contributo indispensabile al sistema di cure lombardo soprattutto nell’ambito della prevenzione e della diagnosi precoce.

Il team multidisciplinare delle Breast Unit e dei loro coordinatori, sono interlocutori importanti per le Associazioni che svolgono la loro attività nei centri di cura e per questo, il loro coinvolgimento è stato decisivo per “misurare” il valore percepito dalle strutture che l’associazione offre in un centro di senologia multidisciplinare.

Lucio Fortunato, Direttore del Centro di Senologia, Azienda Ospedaliera San Giovanni-Addolorata di Roma, ha, quindi, detto: I bisogni delle donne con diagnosi di tumore al seno sono enormi e spesso ancora insoddisfatti, ed è per questo che abbiamo bisogno non solo di “Task force” multidisciplinari per curare, ma anche di terapie e servizi complementari dove l’apporto delle associazioni di volontariato è davvero indispensabile.

Nel 2021, però si è osservato un loro minor accesso a causa delle restrizioni Covid. Anche l’attività formativa non ha ancora raggiunto i livelli pre-pandemia ma nell’ultimo anno è comunque aumentata coinvolgendo il 56% dei dipendenti, contro il 6% dello scorso anno.

Vanessa Pallucchi. Portavoce del Forum del Terzo Settore, ha aggiunto: L’attività di Europa Donna Italia rappresenta un importante contributo al rafforzamento del Terzo settore italiano e un arricchimento per tutto il tessuto sociale italiano.

Loredana Pau, Vicepresidente Europa Donna Italia, ha concluso: Va quindi sottolineato un ringraziamento a tutte le associazioni che, si dedicano a far sentire meno sole le donne durante la malattia e per la diffusione della cultura della prevenzione alla diagnosi precoce svolta dalla rete associativa di Europa Donna Italia.