Il naso o la cospirazione degli anticonformisti di Andrey Khrzhanovsky, maestro del cinema d’animazione

05/05/2022


Da oggi, giovedì 5 maggio, nei cinema italiani c'è anche Il naso o la cospirazione degli anticonformisti, il film di animazione del veterano Andrey Khrzhanovsky (Mosca, 1939), tratto da uno dei racconti più famosi della letteratura, “Il naso” di Nikolaj Gogol, e dall’omonima opera buffa di Dmitrij Šostakovič.

Il film è distribuito da Double Line in collaborazione con Lo Scrittoio.

Khrzhanovsky ha meditato sulla realizzazione del progetto per decenni, da quando il compositore Šostakovič, ormai anziano, gli concesse in esclusiva il permesso di utilizzare le sue musiche per trarne un’opera visuale.

Il risultato è un film di animazione che celebra gli anticonformisti, che si opposero alle imposizioni culturali del regime staliniano e che ne subirono le persecuzioni. Un’opera postmoderna dalla struttura fortemente meta-testuale, intrisa di riferimenti colti alla musica classica e alle arti figurative, realizzata con diversi tecniche e stili (disegno, collage, inserti live e filmati di archivio).

Il regista ha spiegato: Il naso o la cospirazione degli anticonformisti è dedicato a quei pionieri e innovatori dell’arte e della scienza che ebbero il coraggio di andare controcorrente. Sentivo che sarebbe stato impossibile comporre l'intero film con una sola tecnica. Così pensai che un aereo con più proiezioni fosse lo spunto perfetto per introdurre la combinazione di diversi stili e tecniche di animazione. Per me era altrettanto importante mostrare quante persone meravigliose mi circondano, mostrare una direzione comune verso la quale ci muoviamo.

Su di un aereo, infatti, viaggiano il regista Khrzhanovsky e diverse altre personalità del mondo culturale russo. Parlando con un amico, egli rievoca la storia de Il naso, celebre racconto surreale di Nikolaj Vasil’evic Gogol’. Attraverso l’omonima trasposizione operistica di Dmitrij Šostakovic, conosciamo, così, l’assessore di collegio Kovalev, il quale una mattina si risveglia senza naso per poi scoprire che questi ha assunto vita propria trastullandosi per le strade di Pietroburgo con il titolo di “Maggiore”. Ma ... la vicenda di Gogol’ si interseca con quella dello scrittore Michail Bulgakov e della sua improbabile amicizia con Stalin, sbocciata a seguito di una lettera inviatagli in un momento di frustrazione artistica. Dovendosi separare dal nuovo amico per un certo periodo, Stalin per combattere la noia si reca a teatro, scortato dal suo stato maggiore, ad assistere proprio all’opera Il naso. Lo stile inconsueto e innovativo della partitura lascia il grande leader alquanto interdetto, al punto da sentirsi in dovere di mettere in guardia l’amato popolo (attraverso un lungo discorso-balletto) sulla necessità di recuperare i “classici” e di combattere con fermezza i “formalisti”.

Il naso o la cospirazione degli anticonformisti” è stato, negli ultimi anni, uno dei film di animazione più celebrati dalla critica.

Tra i tanti riconoscimenti si annoverano il Premio della Giuria nei due storici festival di cinema d'animazione d’Europa, Annecy e Zagabria. È stato finalista agli EFA 2020 come Miglior film d'animazione e selezionato nella stessa categoria degli Academy Awards come titolo rappresentante della Federazione Russa. Il lungometraggio può essere considerato l’opera magna di Khrzhanovsky, una felice sintesi di cinema, teatro e musica, un sentito tributo a quella cerchia di artisti definiti “anticonformisti” che lo ha spesso ispirato e a cui sente di appartenere.

Il film, lo sottolineiamo ancora, stato designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani - SNCCI con la seguente motivazione: Ci sono momenti in cui il cinema riesce a cogliere il senso della Storia, e la tragedia dell'umano. L'ottantaduenne regista russo, partendo da Gogol e Šostakovič, utilizza diverse tecniche di animazione, e le sposa con brani di film sovietici per raccontare la ciclica ricaduta nella repressione politico/ideologica in Russia e ribadire il ruolo delicato e centrale della cultura. La messa in scena dell'utopia di un'arte rivoluzionaria da mettere a servizio di un popolo rivoluzionario, scacciata via dalla "cospirazione" del Potere centrale verso gli intellettuali.