Milano, Triennale: 10 viaggi nell’architettura italiana

08/10/2021


Fino al 7 novembre, la Triennale di Milano ospita la mostra 10 VIAGGI NELL’ARCHITETTURA ITALIANA, realizzata a cura di Matteo Balduzzi, Alessandra Cerroti, Luciano Antonino Scuderi e promossa dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea (DGCC) del Ministero della Cultura, in collaborazione con il Museo di Fotografia Contemporanea e Triennale Milano.

Il particolare allestimento scenografico ed evocativo, ideato dallo Studio Folder di Milano, propone al visitatore 110 stampe di medio e grande formato su una mappa in rilievo della penisola che consente di ripercorrere fisicamente gli itinerari tracciati dai fotografi lungo il territorio italiano. La lettura geografica e analitica suggerita dalla mappa è messa in dialogo con una proiezione di grande formato a parete, una sorta di fondale in cui la totalità delle immagini è ordinata in brevi sequenze secondo criteri puramente formali e compositivi, a enfatizzarne il valore estetico e la polisemia.

La mostra, lo precisiamo, è il frutto del lavoro, fatto tra il 2019 e il 2020, da 10 giovani fotografi, under 40, individuati attraverso selezione pubblica: Roberto Boccaccino, Marina Caneve, Davide Cossu, Louis De Belle, Luca Girardini e Marco Zorzanello, Paolo Lindozzi, Allegra Martin, Simone Mizzotti, Flavia Rossi, Alberto Sinigaglia, che hanno percorso la nostra penisola e raccontato la varietà del patrimonio architettonico contemporaneo del nostro Paese.

Le quasi 3000 fotografie realizzate implementeranno, poi, la piattaforma Atlante Architettura Contemporanea (www.atlantearchitetture.beniculturali.it), realizzata nel 2018 dalla DGCC per mappare e divulgare, grazie al linguaggio fotografico, presso un pubblico non specialistico la conoscenza delle architetture italiane dalla seconda metà del Novecento a oggi.

In occasione della presentazione della mostra Onofrio Cutaia, Direttore Generale della Direzione Generale Creatività Contemporanea, ha dichiarato: Con questo progetto si dimostra ancora una volta che non esiste una separazione netta tra le diverse discipline, ma che l’interdisciplinarità e l’ibridazione tra i diversi linguaggi artistici rappresenta il miglior veicolo per la lettura e la comunicazione e quindi l’incen­tivo allo sviluppo della creatività in tutte le sue forme.

Da non perdere, poi il catalogo della mostra, edito da Silvana Editoriale, nel quale la narrazione visiva è completata da contributi critici e da alcune annotazioni che i fotografi hanno prodotto durante o dopo le campagne fotografiche. Il catalogo è un vero diario di viaggio, ricco di osservazioni, aneddoti, suggestioni, spunti personali che interagiscono con le immagini. I brevi scritti contenuti nel catalogo della mostra non solo rivelano, singolarmente, la sensibilità e la personalità di ognuno dei fotografi, ma, se letti nel loro complesso, costituiscono anche una riflessione sulla pratica della fotografia, sul rapporto con i luoghi e con lo spazio, sulla percezione del tempo e della luce, sul senso del viaggio e il piacere della scoperta e della conoscenza.

Al termine della mostra, le opere fotografiche confluiranno nelle collezioni del Museo di Fotografia Contemporanea arricchendo, così, il patrimonio culturale pubblico.

Giovanna Calvenzi, Presidente del Museo di Fotografia Contemporanea, ha detto: Con grande professionalità ogni fotografa, ogni fotografo, ha accettato di mettere la propria esperienza creativa al servizio di una narrazione corale, “oggettiva”, che per coerenza e ampiezza di disegno e fedeltà di esecuzione affonda le radici nelle missioni pubbliche otto-novecentesche e ne costituisce un’ideale prosecuzione.

Il proposito è di far sì che la mostra diventi poi itinerante.