Maurizio Cinquegrani: Caligola a Castanea delle Furie

24/06/2021


-:img1_sx: -Guido Miano Editore di Milano ha pubblicato, con la prefazione di Enzo Concardi, il testo teatrale Caligola a Castanea delle Furie, scritto dal messinese Maurizio Cinquegrani, medico specialista in Medicina Interna.

Il testo, liberamente ispirato all’opera “Caligola” di Albert Camus, si apre con il richiamo alla visione storicistica degli eventi umani collettivi: Il passato è scritto in modo così abbagliante, che la sua Luce accecherebbe chiunque provasse a leggerlo.

Il lavoro teatrale si svolge, nel mese di marzo 2020 dopo Cristo, a Castanea delle Furie, una frazione posta sulle colline di Messina, località omonima di Kastanies, fronte di confine di migranti siriani in Grecia, spinti dalla Turchia, durante la grande epidemia, che richiama la pandemia da Covid 19 in atto.

L’autore, un medico che vive in prima persona la tragedia, desidera portare conforto, solidarietà ed empatia per il grande dolore provocato a noi, cittadini abituati alla società del benessere.

Con questo lavoro Maurizio Cinquegrani riesce a dimostrare che i problemi di ogni genere tendono a ripresentarsi dopo millenni nella loro interezza, a volta addirittura amplificati.

Gabriella Veschi scrive: Se nella tragedia di Camus Caligola, dopo la morte della sorella / amante prova il sentimento dell’ assurdità della vita, costantemente minacciata ed è preda del nichilismo che lo induce a distruggere tutto ciò che lo circonda, per Cinquegrani la pazzia, in una prospettiva straniata, diviene proiezione dell’uomo contemporaneo. - continua la Veschi - Si potrebbe dunque accostare l’imperatore romano descritto da Cinquegrani ai personaggi dei drammi pirandelliani, dove il folle è colui che scardina le convenzioni e smaschera l’inconsistenza e le mistificazioni della società, come accade ad esempio in Enrico IV. La vera follia è in realtà quella di coloro che fanno coincidere la sanità con le presunte certezze in un delirio di onnipotenza, ma che di fronte alle migrazioni, alle guerre, a microscopici virus rivelano a se stessi l’estrema fragilità e gli invalicabili limiti che imprigionano l’esistenza. Caligola appare folle agli occhi degli altri uomini, ma in realtà è lui il più saggio: “Non hai mai considerato che la guerra miete molte più vittime fra i giovani che la combattono? Perdere i giovani vorrebbe dire distruggere il nostro e i loro futuro” - prosegue la Veschi - Cinquegrani affronta attraverso le battute dei personaggi innumerevoli tematiche, anche di carattere politico ed economico, ma è chiara l’esortazione a non ripetere gli stessi tragici errori attraverso l’arma più efficace, la conoscenza, l’unica che può garantire la conservazione di diritti acquisiti con molta sofferenza attraverso i secoli fino ai nostri giorni …