SPIRAL: L’eredità di Saw

22/06/2021


Finisce il lockdown, si torna a frequentare dal vivo le sale cinematografiche e gli appassionati di splatter non vedevano l’ora di tornare a sentire scorrere l’adrenalina davanti al grande schermo in audio surround, invece delle serate vanilla con le serie Netflix sul televisore in salotto.

Per loro arriva fresco fresco questo SPIRAL, che benchè nel titolo si rifaccia alla notissima saga di SAW l’enigmista non è in realtà un vero e proprio sequel di Saw (che del resto, arrivato a ben otto episodi, difficilmente avrebbe consentito di scrivere ancora una sceneggiatura che non fosse una ennesima ripetizione dello stesso tema).

In SPIRAL Saw è richiamato solo, come termine di paragone, dagli investigatori di una serie di delitti che vedono delle somiglianze nel modus operandi degli assassini, con una grande fantasia criminale nell’inventare i congegni per tenere prigioniere le vittime costringendole a sottoporsi a giochi sadici. Qui però appare subito che il movente non è la generica follia di uno psicopatico intento a mostrarsi capace del male assoluto restando inafferrabile dalla polizia: le vittime dell’assassino di SPIRAL sono tutti poliziotti e funzionari di un ben preciso distretto giudiziario di New York, e quindi risulta chiaro che il criminale agisce così per vendetta per un qualche sopruso che lui o una persona a lui cara ha subito da quel distretto.

Protagonista principale della vicenda (oltre ovviamente all’assassino, che però vedremo in faccia solo alla fine, perché prima, quando aggredisce le sue vittime, si presenta sempre con il volto coperto da una maschera da maiale) è lo sfrontato detective Ezekiel “Zeke” Banks (Chris Rock), che con il suo partner alle prime armi (Max Minghella) si occupa delle indagini sulla sconvolgente serie su omicidi. Zeke è figlio di colui che è stato in passato il comandante dello stesso distretto, figura che Zeke un po’ venera e un po’ detesta in un rapporto padre-figlio quanto mai spigoloso.

Benchè ora in pensione, il padre di Zeke ha ancora stretti contatti con gli ex dipendenti, in particolare con la donna succedutagli al comando del gruppo, e non si esime dal prendere ancora parte alle indagini in privato, avendo poi nel finale un ruolo particolarmente importante.

Ci guarderemo bene ovviamente dal dire chi è l’assassino, lasciando agli spettatori la sorpresa della rivelazione finale, e neanche anticiperemo le modalità fantasiose (e non adatte agli stomaci deboli) con cui le vittime vengono uccise. Diciamo solo che viene ripreso il trucco, di cui è stato capostipite se non erriamo il film Seven, di abbinare ogni esecuzione a uno specifico elemento di cui è accusata la vittima. In Seven era uno dei sette peccati capitali commessi dal malcapitato, in SPIRAL è la parte del corpo con cui ha commesso l’ingiustizia per cui viene punito. Insomma, in questo 2021 in cui ricorrono i 700 anni dalla morte di Dante, è ancora di grande attualità la legge del contrappasso inventata dal Sommo poeta per le punizioni dei dannati.

Nel complesso SPIRAL è un film ben congegnato che piacerà sicuramente agli appassionati del genere. Vale l’avvertenza che le emittenti TV espongono a volte prima di certe scene. “Attenzione, le immagini che seguono potrebbero urtare la vostra sensibilità”.

Il film, diretto da Darren Lynn BOUSMAN, è interpretato da Chris ROCK, Samuel L. JACKSON, Max MINGHELLA, Marisol NICHOLS, Zoie PALMER, Dan PETRONIJEVIC, Nazneen CONTRACTOR, KC COLLINS, Edie INKSETTER. È in sala a partire dal 16 giugno 2021.

Ugo Dell’Arciprete