Mobisec ha certificato la totale sicurezza dell’app “IMMUNI” rispetto ai dati personali degli utenti

22/06/2020


L'azienda Mobisec, che, dal 2017, garantisce la mobile security delle grandi aziende dei settori bancari, amministrativi e della pubblica amministrazione, ha certificato la totale sicurezza dell’app “IMMUNI” rispetto ai dati personali degli utenti.

Dopo la fase sperimentale compiuta in Abruzzo, Puglia, Marche e Liguria, si sa l’app “IMMUNI” è ora diffusa su tutto il territorio nazionale: si può così risalire ai contatti che possono aver esposto una persona al rischio di contagio COVID 19, nel rispetto della normativa italiana e di quella europea sulla tutela della privacy. ll tracciamento, infatti, è basato su tecnologia Bluetooth e non utilizza dati di geolocalizzazione di alcun genere, inclusi quelli del Gps. L'app non raccoglie neppure dati identificativi dell'utente, come nome, cognome, data di nascita, indirizzo, numero di telefono o indirizzo email.

Chi decide di installarla, dunque, viene avvisato con una notifica nel caso sia entrato in contatto con soggetti successivamente risultati positivi al tampone. per individuare gli eventuali contatti degli utenti con persone positive al Coronavirus, permettendo loro, se necessario, di rivolgersi al medico di famiglia o alle strutture preposte.

Per sciogliere i dubbi avanzati da molti italiani, segnaliamo che Mobisec ha effettuato approfonditi test di sicurezza sull’app "IMMUNI", verificandone l’affidabilità.

L’app “IMMUNI”, ha confermato Mobisec, garantisce la privacy dell’utente: non prevede, infatti, alcuna sua geolocalizzazione e non richiede dati personali sensibili all’atto dell’installazione sullo smartphone.

Lavoriamo da anni per garantire la sicurezza delle applicazioni mobile delle principali aziende nei più disparati mercati, dal bancario all’assicurativo, dalla pubblica amministrazione ai digital payments alla telefonia, sia a livello nazionale che internazionale - dice Alberto Zannol, fondatore e CEO di Mobisec. - Un’expertise che ci ha consentito di essere chiamati da Bending Spoons in qualità di best in class per verificare la totale sicurezza di Immuni e sgombrare definitivamente il campo da qualsiasi timore legato alla privacy, che è garantita al 100%.

Mobisec ha effettuato i test attraverso procedure di hacking “white hat”: l’azienda, cioè, ha analizzato l’architettura dell’app "IMMUNI" e il suo funzionamento, individuando i punti deboli e di attacco su cui un hacker avrebbe potuto agire. Sono state, infatti, isolate le possibili vulnerabilità dell’app e i rischi, come, ad esempio, la mancanza di protezione durante la trasmissione, l'utilizzo, il processo e la conservazione delle informazioni.

L’app “IMMUNI”, lo precisiamo, richiede un solo dato “sensibile”: l’inserimento della Regione e della provincia di appartenenza, motivato dai regolamenti, che, territorialmente, possono variare.

Gli utenti, inoltre, sono identificati da codici di prossimità generati casualmente e variabili più volte nel corso della giornata, il che rende possibile, però, individuare l’eventuale contatto, per prossimità, con un soggetto positivo.

Si tratta di un’app che per sicurezza è decisamente al di sopra della qualità che quotidianamente riscontriamo nel nostro lavoro - prosegue Alberto Zannol - Per questo ritengo che si possa utilizzare in tutta tranquillità, partecipando al contempo a un più ampio progetto di tutela della salute collettiva.