Medici ozonoterapeuti (SIOOT): un appello per limitare la diffusione e la mortalità di virus e batteri

10/03/2020


Nell’attuale e delicata situazione di emergenza, segnaliamo che i medici della Società Scientifica di Ossigeno Ozono Terapia (SIOOT) hanno chiesto ai colleghi infettivologi, anestesisti e rianimatori di riflettere sull’opportunità di usare l'ozonoterapia sui pazienti infetti e ricoverati per limitare la diffusione del Coronavirus

I pazienti cronici e anziani che si sottopongono ad ozonoterapia - affermano i medici della SIOOT - sono più resistenti alle infezioni.

L’ozono, normalmente prodotto dai nostri globuli bianchi, lo ricordiamo, svolge contemporaneamente un’azione antinfiammatoria, antibatterica e virustatica. L’ozono, inoltre, aumenta l’attività mitocondriale e migliora la funzionalità del microcircolo e l’ossigenazione tissutale.

Grazie alle sue attività biochimiche, l’ozono incrementa la produzione di Adenosintrifosfato (ATP), vale dire il trasportatore universale di energia metabolica. La produzione di energia (ATP) necessaria all’organismo è assicurata dall’ossidazione cellulare.

L’ozono, è bene precisarlo, non è alternativo all'uso dei farmaci, ma è un potenziatore del farmaco. Tutto ciò senza lasciare tracce in ambiente.

Circa 3 mila pubblicazioni scientifiche, censite da PubMed, già documentano questi effetti.

La molteplicità degli effetti benefici dell'ozonoterapia e l'assenza di effetti collaterali hanno, così, indotto i medici della Società Scientifica di Ossigeno Ozono Terapia (SIOOT) a lanciare questo appello.

I medici della Società Scientifica di Ossigeno Ozono Terapia (SIOOT) hanno precisato che l’ozono uccide gli organismi parassitari per lisi cellulare attaccandone con meccanismo ossidativo le membrane protettive, senza lasciare residui chimici. I virus, prima, vengono inattivati, e, poi, fisicamente distrutti. Le persone colpite da influenza, nell’eventualità di difficoltà respiratorie, febbre e polmonite, secondo i medici della Società Scientifica di Ossigeno Ozono Terapia (SIOOT), quindi, dovrebbero, al più presto, essere trattate quotidianamente secondo il protocollo SIOOT di ossigeno ozono, senza interrompere le terapie in atto. La previsione di trattamento delle polmoniti, in questo modo, va da un minimo di 4 a un massimo di 8 giorni.

E’ necessario, secondo i medici della Società Scientifica di Ossigeno Ozono Terapia (SIOOT), igienizzare gli ambienti tramite l’immissione nell’aria di dosi di ozono. Se non vi è presenza di persone, le dosi devono essere più alte e immesse per un breve periodo di tempo. In presenza di pazienti, le dosi di ozono, invece, devono essere più basse e prolungate.

Inoltre, ribadiscono i medici della Società Scientifica di Ossigeno Ozono Terapia (SIOOT) con l’ozono si riduce il rischio di contaminazione operando attraverso la sterilizzazione delle merci in ingresso e in uscita, nonché procedendo con la sanificazione di ambienti ad alta affluenza (quali aeroporti, stazione e uffici). Sinora non è stato osservato nessun batterio o virus resistente all’ozono SIOOT. Sono già stati pubblicati lavori che dimostrano l'effetto battericida e virustatico dell'ozono.

I dottori Simonetti e Vaiano ed i Professori Ricevuti, Valdenassi e Franzini, medici della Società Scientifica di Ossigeno Ozono Terapia (SIOOT) hanno, quindi, aggiunto: Se l’ozono fosse utilizzato, sia per disinfettare gli ambienti sia per curare i pazienti, almeno nei centri di rianimazione e negli ospedali per malattie infettive, potrebbe essere ridotta notevolmente la mortalità per infezioni, contribuendo anche alla riduzione dell’antibiotico resistenza, vera minaccia per l’umanità.