Uomini di Dio (Des hommes et des dieux)

18 ottobre 2010


Il film, diretto da Xavier Beauvois, affronta un tema spinoso: partendo da un fatto di cronaca il regista affronta dilemmi tutti già esplicitati nel titolo. Il fatto di cronaca sono gli ultimi tre anni di vita di alcuni monaci trappisti, che vivevano nel monastero di Tibhirine, nell´Atlante algerino, e la loro uccisione avvenuta per mano di un gruppo di estremisti islamici nella notte tra il 26 e il 27 marzo 1996. Otto monaci cristiani francesi vivono in un monastero in mezzo alle montagne algerine ... in perfetta armonia con i loro fratelli musulmani. Progressivamente, però, la situazione cambia. La violenza e il terrore integralista si propagano nella regione. Nonostante l´incombente minaccia che li circonda ed un rischio quasi inevitabile, i monaci si trovano di fronte ad un complesso dilemma etico e spirituale: seguire il proprio umanissimo istinto di autoconservazione e fuggire oppure rimanere coerenti con la propria vocazione e la propria missione. Ma decidono di restare al loro posto, costi quel che costi. Gli attori sono: Lambert Wilson (che interpreta il ruolo di padre Christian, il priore, 59 anni, con i suoi dilemmi e con gli occhiali “da secchione”), Michael Lonsdale (padre Luc, 82 anni), Olivier Rabourdin (Christophe, il più giovane, con i suoi 45 anni), Sabrina Ouazani, Philippe Laudenbach (Céléstin, 62 anni), Jacques Herlin, Xavier Maly (padre Michel, 52 anni) Jean-Marie Frin (padre Paul, 57 anni), Abdelhafid Metalsi, Olivier Perrier (padre Bruno, 66 anni), Adel Bencherif. Il film ha vinto il Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes 2010. Il film Uomini di Dio, giocando sulla ripetizione dei gesti, sull’austerità della messa in scena, sullo scarto tra attività manuali e concrete, tra sacro e profano, che compone la vita di quegli uomini, offre un ragionamento delle conseguenze della fede e tocca questioni etiche generali. Come già avvenuto in Francia, penso che anche nel nostro Paese il passaparola possa segnare il successo di questo film: il film è doloroso, fa piangere, ma è doveroso sollecitare amici e parenti ad andarlo a vedere. La storia è semplice, umile, coraggiosa e vera. E’ una storia di rinunce volontarie e felici, di sottrazione, di dedizione, di valori veri. E’ la storia di uomini che vanno serenamente verso il sacrificio. Sono molto belle e suggestive le scene dell´ultima cena con Tchaikovsky in sottofondo e della “sparizione” dei monaci. Il film è nelle sale dal 22 ottobre.