Milano, Acquario Civico di Milano: Moti d’acque e immaginario urbano

27/06/2019


Dall’11 luglio all’8 settembre 2019, a Milano, presso l’Acquario Civico, si potrà visitare la mostra Moti d’acque e immaginario urbano, promossa dal Comune di Milano, Assessorato alla Cultura, e dall’Acquario, Civica Stazione Idrobiologica, di Milano.

La mostra è organizzata nell’ambito delle manifestazioni previste per i 500 anni dalla morte di Leonardo, di cui trascriviamo i seguenti versi: L'acqua che tocchi de' fiumi è l'ultima di quella che andò e la prima di quella che viene. Così il tempo presente.

Ricordiamo che Leonardo, nel corso dei suoi studi sulla natura, si è occupato delle dinamiche dei fluidi (vento, vapori e acque) e ha compiuto indagini finalizzate alla progettazione di un’architettura idraulica di corsi e condotte d’acqua, ponti e chiuse. Girando per Milano e dintorni, si posson ancora vedere le vestigia e, in alcuni casi, addirittura l’attuale funzionamento.

Un gruppo di artisti milanesi, Pino di Gennaro, Renato Galbusera, Maria Jannelli, Antonio Miano e Claudio Zanini propone, così, un’esposizione sul tema dell’acqua.

Una materia ricca e preziosa, caratterizza le sculture di Pino Di Gennaro: i suoi ultimi lavori si assottigliano sviluppandosi verso l’alto in forma di steli, colonne, fusti. Forme rese vive da inflorescenze coralline, fioriture di mari tropicali, crescite organiche, evocanti una vegetazione sottomarina.

La pittura d’intenso contrasto chiaroscurale, accesa da vivide campiture cromatiche, di Renato Galbusera affronta il rapporto tra assetto urbano e i moti delle acque che ne costituiscono storicamente la nervatura. Si tratta d’una figurazione fortemente allusiva che suscita un’immediata risonanza emotiva.

Nelle intense figure femminili di Maria Jannelli, la pittura si piega a esiti raffinati in opere dove, da un lato, viene recuperata un’iconografia legata all’infanzia; dall’altro, si esprime l’ispirazione ai motivi allegorici leonardeschi in rapporto ai flussi e movimenti dell’acqua.

Nei volti dei poeti del ‘900 che hanno cantato nei loro versi il fascino del mare, la pittura Antonio Miano, mediante una materia densa e corposa, giunge a dissimulati elementi autobiografici in cui si scoprono allusioni al mare greco della Sicilia e alla sua fauna favolosa tra mitologia e realtà.

Claudio Zanini, infine, presenta mari e acque dominati dalla profondità del blu e dalla trasparenza degli azzurri, accanto ad opere geometriche dove strutture architettoniche imprigionano moti e flussi equorei; in altre il segno traccia il dinamismo dei mari tempestosi e drammatici del nostro presente.

Tutte le opere esposte comunicano una visione storicamente connaturata dell’acqua come progetto con gli spazi della città, nelle forme che la contaminazione con l’assetto urbano ha determinato (il tracciato dei navigli, la Darsena, i ponti) istituendo un dialogo con la sua storia, che coinvolge la dimensione della memoria.

L’8 settembre, in occasione della chiusura della mostra, si terrà una lettura di scritti poetici dell’acqua e i suoi moti.