Supersano: non solo carnevale

14/03/2019


Martedì 5 marzo, a Supersano si è conclusa la 39esima edizione del Carnevale di Supersano, uno dei carnevali più belli del Salento: I carri ed i gruppi mascherati, che avevano già sfilato domenica 3 marzo, a ritmo di musica, per le vie del centro del paese, sono sfilati di nuovo ed alla fine della serata, in Piazza Magli hanno dato vita ad un vero e proprio spettacolo, prima della proclamazione dei vincitori,

Sandro Negro, assessore al Turismo e alle Attività Produttive del Comune di Supersano, si è dichiarato positivamente soddisfatto dell’ottima riuscita del carnevale 2019, che crea aggregazione, ed auspica che il comune possa diventare una meta per i viaggiatori tutto l’anno e non solo una meta nella stagione estiva. Non più solo mare ... Occorre offrire al viaggiatore anche l'interno: ogni territorio deve proporre ciò che ha, compresi i prodotti e le ricette.

La partecipazione al Carnevale di Supersano ci ha permesso - grazie al #61educationalpergiornalisti organizzato da Carmen Mancarella - di scoprire questo comune di oltre 4,000 abitanti della provincia di Lecce, situato nell'entroterra del basso Salento, ottima base non solo per la visita del suo territorio, ma anche delle località poste lungo il mare Ionio ed il mare Adriatico,

Nel comune ricadono l'Oasi Naturale della Serra di Supersano e una buona parte del Parco dei Paduli, un'area rurale caratterizzata da un paesaggio dominato prevalentemente da estesi e maestosi uliveti e nella quale sopravvivono numerose specie vegetali e animali, come, ad esempio, alcuni esemplari di querce secolari, traccia dell'antico bosco di Belvedere.

Il toponimo Supersano deriverebbe dal latino super sanum (più che sano) e indicherebbe la salubrità del clima e dell'aria dovuta ai terreni incontaminati sui quali si estendeva il vastissimo Bosco Belvedere.

Tra i vari monumenti civile e religiosi di Supersano sicuramente è da visitare il Santuario della Beata Vergine di Coelimanna, che risale agli inizi del XVI secolo, ma fu rifatto ed ultimato nel 1746. Altri lavori di ristrutturazione furono effettuati nel 1781.

Le sue origini sono legate ad una leggenda del XV secolo: ad una pastorella, che conduceva il proprio gregge, apparve una signora dalle fattezze celestiali. - racconta la guida Sylvie delle Rose - Diffusasi in paese la notizia, il popolo si recò sul luogo dell'apparizione e scoprì un antro e poi una cripta. Nella cripta vi era un altare con una nicchia contenente l'immagine della Madonna con l'iscrizione greco-latina Virgo Manna Coeli. Nei pressi della cripta venne innalzata la chiesa.

La facciata, dalle semplici linee architettoniche, si compone di portale d’ingresso e finestra centrale e termina con un timpano spezzato. L’interno è a croce greca con una complessa volta in muratura. La zona absidale, nella cui parete si apre una grande arcata, accoglie l’altare maggiore di fattura settecentesca sul quale è presente l’altorilievo in cartapesta raffigurante la pastorella che indica al parroco la Beata Vergine di Coelimanna. A sinistra dell’altare è presente un pulpito ligneo mentre sopra la zona d’ingresso si eleva la cantoria. Un gruppo statuario riproduce l’altorilievo dell’altare.

Dietro il Santuario della Beata Vergine di Coelimanna si apre la Cripta della Beata Vergine di Coelimanna, riconducibile al tardo XIII secolo, periodo cui sono databili i più antichi affreschi murali.

È una delle poche cripte non ipogee presenti nella provincia di Lecce essendo stata ricavata scavando nel costone tufaceo della serra di Supersano. - prosegue la guida Sylvie delle Rose - Si accede attraverso un ingresso largo circa un metro. Ha una distribuzione degli spazi interni che rievoca la ripartizione secondo la disposizione della basilica paleocristiana. L'ambiente della cripta, che ha una forma vagamente rettangolare, è diviso da due pilastri di diversa forma e dimensione, sui quali è impostato un arco. Il soffitto è disposto in una doppia altezza: più basso nella zona di ingresso, più alto nella zona interna ricavata successivamente. Sono presenti due altari, di cui uno (l'originale) è situato di fronte all'ingresso e un altro, in stile barocco, è posizionato nell'ambiente interno e accoglie un affresco bizantino della Madonna. Nella cripta si trova il ciclo iconografico più antico (XIII secolo) con vati santi, Cristo in trono e Vergine con Bambino.

L'origine del nome Coelimanna - aggiunge la guida Sylvie delle Rose - è da ricercare nella manna estratta nel Tardo Medioevo da qualche varietà di Fraxinus ornus, pianta ancora esistente in zona.

La storia di Supersano e del suo territorio si può ripercorrere visitando il Museo del Bosco (MUBO), aperto nel 2011 all’interno dello storico Castello Manfredi, che è anche sede del Comune.

Dove dormire: Masseria PizzoFalcone (www.masseriapizzofalcone.it) B&B Kilometrozero (www.ristorantekilometrozero.com).

Dove mangiare: Osteria Pizzeria La Vecchia Fontana (errico58s@libero.it), Kilometrozero (www.ristorantekilometrozero.com).

Giovanni Scotti