Dopo Torino, Schindler Italia, azienda leader nel settore degli ascensori a scale mobili porta a Milano la mostra Living in Lift, a cura di Walter Vallini e Antonello D‘Egidio, fino al 14 gennaio 2011 presso l’ex Chiesa di San Carpoforo, in Via Formentini, 10, nel quartiere di Brera.

Parte del più ampio progetto "Schindler per l‘Arte", la mostra dà spazio alle opere di una selezione di 20 artisti - scelti da esperti d‘arte contemporanea e di comunicazione - che presentano i loro lavori creati ad hoc per l‘evento ed espressione di una decodificazione tutta personale ed inedita di uno spazio insolito: l‘ascensore.

Agli artisti - tra cui Tea Giobbio, Ito Fukushi e i giovani Massimo Spada e Francesca Ferreri - è stato chiesto di proporre un‘interpretazione personale dell‘ascensore attraverso fotografie, video-arte e arte oggettuale, con uno sguardo inedito su questi "luoghi non-luoghi", spesso percepiti come spazi anonimi e freddi e che, invece, nascondono sorprendenti potenzialità espressive.

Le circa 50 opere in mostra stravolgono la consueta immagine dell‘ascensore, che acquisisce una diversa forma e diventa "specchio" dell‘anima di chi ci passa qualche momento della propria vita, con le proprie associazioni d‘idee, i propri pensieri e sogni.

In quasi tutte le opere lo spazio dell‘ascensore è occupato da figure umane, concrete o evanescenti: una donna inginocchiata, raccolta in preghiera, volti e silhouette di uomini e donne che si riflettono nel metallo lucido della cornice o del vano di un ascensore, oppure momenti brevissimi catturati dalla lente del fotografo in cui si vedono persone o angeli entrare o uscire da una cabina. Il gioco della luce e i tagli particolari delle immagini contribuiscono all‘evocazione dell‘ascensore come uno spazio misterioso, via d‘accesso a mondi diversi, anche se sempre strettamente legati alla vita umana.

La mostra è itinerante e prevede una serie di tappe lungo tutto il territorio nazionale.