Barzio: convegno su Verità, segreti e bugie in famiglia

25/07/2017


Sabato 29 luglio, a Barzio, dalle 9.30 alle 13.00, presso il Centro parrocchiale S. Alessandro in via Parrocchiale 4, si terrà il decimo convegno promosso dal Centro studi psicanalisi del rapporto di coppia di Cremeno (LC) e Milano e dell’Associazione italiana psicologi e psichiatri cattolici (sezione Lombardia).

Sarà affrontato il tema Verità, segreti e bugie in famiglia, che coinvolge genitori, insegnanti, educatori e responsabili.

Introdurrà i lavori don Enrico Parolari, prete ambrosiano e psicologo

Nel dialogo della vita familiare - spiega Parolari - prima o poi capita di inciampare in dilemmi difficili e inevitabili per la coscienza: “Dire la verità o non dirla? Suscitare un conflitto o salvare la relazione? Essere sinceri o tenere nascoste cose che possono creare conflitti e metterci in imbarazzo? Svelare i segreti dolorosi o evitare di parlarne per non far soffrire? Confessare un proprio sbaglio o un tradimento o evitare di rivelare cose non conosciute all’altro/a. Chiamare le cose con il loro nome o mistificare la realtà delle situazioni.

Domande che, non solo attraversano la coscienza di ciascuno, ma che possono separare e unire coniugi e figli e persino incidere nel configurare personalità più integre o disposte alla doppiezza, capaci di legami fiduciosi o strutturalmente diffidenti.

Nel corso del convegno interverranno:

Maurizio Rampazzo e Quirino Quisi, che, con l’intervento “Malato di bugie”, descriveranno non solo alcune sindromi cliniche, ma anche il sintomo sociale.

Rossella Semplici, che, con l’intervento “Dalla fantasia alla menzogna”, chiarirà come sia necessaria un’attenzione educativa di genitori, insegnanti ed educatori, alle forme evolutive attraverso le quali si passa nell’infanzia. I bambini, infatti, non hanno chiara la distinzione tra realtà e fantasia, le bugie non sono negative, ma fanno parte dell’evoluzione del bambino - assicura la psicologa - Un bimbo dice una bugia perché non vuole essere punito o deludere i genitori. Solo a 6-7 anni c’è il primo impatto vero e proprio con una bugia confezionata, prima c’è sempre un po’ di confusione. A 9/10 anni, invece, più che dire una bugia, i ragazzini non dicono tutta la verità, una parte resta nascosta, questo per l’esigenza di differenziarsi dagli altri e iniziare a tutelare una parte intima. La bugia - spiega Semplici - va di pari passo con l’interiorizzazione dell’educazione morale e quindi dei valori: ciò che è bene e ciò che è male.

Gianni Bassi e Rossana Zamburlin affronteranno l’aspetto della qualità della comunicazione nella coppia: per sposarsi tra un uomo e donna, in senso antropologico e religioso, occorre, infatti, imparare a dirsi la verità.

Laura Maninchedda chiarirà come sia sempre più urgente esercitarsi nel discernimento per dire la verità nella concretezza delle circostanze e delle relazioni.

Adele Colombo introdurrà la dialettica “Verità e menzogna” attraverso le figure di Pietro e Giuda, due credenti in rapporto con la verità di Gesù e di se stessi.

Francesco Cutino, psicoterapeuta di Roma, alla fine trarrà le conclusioni.