Latin Lover di Cristina Comencini

19/03/2015


Latin lover, l’ultima fatica di Cristina Comencini, rispecchia uno schema che la regista ha mostrato spesso di gradire, e che ricorda le tre unità aristoteliche che studiavamo al liceo: unità di luogo, di tempo e di azione.

La vicenda si svolge nella cittadina pugliese di San Vito dei Normanni, e in particolare per la maggior parte nella masseria dove era vissuto e infine passato a miglior vita il grande attore di cinema Saverio Crispo. Il tempo è il decimo anniversario della sua morte, e per la scadenza si preparano grandi celebrazioni, con lo scoprimento di una targa e la proiezione pubblica di brani tratti dai suoi innumerevoli successi. Per l’occasione tornano nella masseria tutte le persone che erano state più legate a Saverio: si tratta soprattutto di donne perché il nostro attore, latin lover come da titolo, ha avuto due mogli ufficiali e numerose altre donne, tanto da avere cinque figlie, tutte nate da madri diverse e di nazionalità diversa.

L’azione vede quindi convivere in questo spazio ristretto un variegato mondo soprattutto femminile, anche se con tre interessanti innesti maschili: il marito della figlia spagnola, che vorrebbe fare anche lui il latin lover ma non ne ha il carisma e viene rimesso in riga dalla moglie, l’eterno fidanzato della figlia italiana, donna insicura che lo sa inviso alla madre e troverà solo alla fine il coraggio di farglielo accettare, e soprattutto l’uomo che è stato la controfigura di Saverio in tutti i suoi film, e che scopriremo essere stato molto più che un amico.

Le donne, vere protagoniste del film, intrecciano da parte loro un continuo e vivace scambio di dialoghi che ci rivelano i loro reciproci rapporti. Pur essendo tutte parenti strette, e tutte accomunate da una vera venerazione per Saverio, si manifestano un poco alla volta le piccole gelosie e ripicche accumulatesi negli anni in cui le cinque figlie crescevano insieme nella masseria.

Alla fine è l’irrompere nel mezzo dei festeggiamenti di Pedro del Rio, lo stunt che pare conoscere l'attore meglio di chiunque altro, che come un catalizzatore dà il via ad una serie di rivelazioni e prese di coscienza che consentiranno anche alla figlia italiana e a quella francese, inizialmente le più complessate, di raggiungere una propria consapevolezza e maturità.

La figura di Saverio torna continuamente in vita nei racconti, nelle foto sparse dovunque per casa, nei flashback che ce lo fanno rivedere giovane e fascinoso. Molto più che ad una figura famosa ma antiquata di latin lover come Rodolfo Valentino, Saverio è ispirato agli attori italiani più fascinosi del dopoguerra, in primis Gassman e Mastroianni. Addirittura, nella serie di spezzoni proiettati in quella che è la cerimonia culminante delle celebrazioni, lo vediamo recitare nelle scene cult de Il sorpasso, alla guida della Giulietta bianca, e di Ieri, oggi, domani, mentre assiste allo spogliarello di Sofia Loren.

Non si può non citare, infine, la presenza nel film di Virna Lisi, che interpreta la moglie italiana in quella che sarà la sua ultima magnifica recitazione prima della scomparsa.

Il film, diretto da Cristina Comencini, è interpretato dalla citata Virna Lisi e da Marisa Paredes, Angela Finocchiaro, Valeria Bruni Tedeschi, Francesco Scianna, Neri Marcorè, Lluis, Homar. È in sala dal 19 marzo.

Ugo Dell’Arciprete