Leoni. Non mettetevi mai contro di loro di Pietro Parolin

04 febbraio 2015


Sui giornali si legge spesso di “poteri forti”, ma non sempre questi sono a livello nazionale o addirittura planetario: esistono anche dei poteri forti a livello locale, persone o famiglie o istituzioni che riescono in qualche modo a contare molto di più dei comuni mortali, e anche molto di più di quanto potrebbe supporre un osservatore esterno, non addentro alle cose del territorio.

Ne fa un bel ritratto, in questo film, il regista Pietro Parolin, presentandoci le vicende della famiglia Cecchin e in particolare della matriarca Mara Cecchin e del figlio Gualtiero.

La storia è ambientata nella splendida Treviso, uno dei centri principali dell’operoso nord-est, qui rappresentata nella sua veste di ricca e tranquilla città di provincia, depurata dei problemi e delle tensioni che l’hanno portata qualche anno fa alla ribalta della cronaca, con le gesta del sindaco sceriffo Gentilini.

La crisi è ormai assodata, anche in Veneto, dove si era abituati a veder le cose marciare in un unico modo, quello “giusto”. Ma ora sopravvivere è difficile. Gualtiero Cecchin non ha mai avuto problemi di soldi: fino a poco tempo fa era un vero figlio di papà, arrogante e viziato… ma simpatico. Ora che i soldi sono finiti come farà a tornare ai vecchi fasti? Con un’idea e una buona dose di incoscienza o con una nuova impresa, anche se in modo non del tutto convenzionale?

Gualtiero Cecchin decide di agire nel minor tempo possibile e senza porsi troppi problemi. La sorella Elisa, professoressa di matematica, e suo marito, il sovrintendente di polizia Alessio Leopardi, sono una coppia problematica: lei estranea alla realtà perché cresciuta in una campana di vetro, lui un insicuro cronico che mette la divisa davanti alle sue debolezze. È una rivalità senza tregua quella tra Gualtiero e Alessio: si sfidano sui temi del quotidiano, su questioni di eredità e di condivisione di spazi comuni. Alessio cercherà di mettere in difficoltà Gualtiero in ogni modo, Elisa sarà ingiustamente coinvolta in uno scandalo semi serio a scuola. Con un colpo di genio finale, e con un po’ di fortuna, Gualtiero riuscirà allo stesso tempo a liberarsi del pericoloso usuraio camorrista a cui si era dovuto rivolgere per l’avvio della sua nuova impresa, e del cognato invidioso, ormai ripudiato anche da Elisa che ha trovato il coraggio di tirar fuori le unghie sia in famiglia che a scuola. Alla fine Treviso si conferma essere il feudo personale dove “non muove foglia che la famiglia Cecchin non voglia”.

I personaggi di contorno sono quelli di un Veneto vivo e attuale: ognuno coinvolto in qualche modo in quelle “bassezze” umane che spesso, viste da fuori, possono far ridere, perché ci ricordano come le cose dovrebbero andare e come invece... non vanno. “Leoni” non è una commedia contro un sistema di vita o contro la società nord-estina, e nemmeno una presa di posizione contro alcuni facili stereotipi, ma uno spaccato “universale” di un certo tipo di italianità, immersa nella tipicità e nel colore di una regione come il Veneto, che aggiunge valore al turbine di situazioni, gag e battute.

Una commedia in cui le vicende dei personaggi, assieme alla loro psicologia, spiccano sugli eventi. La satira colpisce tutti gli elementi di un’Italia allo sbando e di un Veneto che fa fatica a raccapezzarsi. Lo specchio dell’attuale situazione del Veneto e dei suoi abitanti, che con forza si muovono senza abbassare la testa nel doloroso contesto della crisi economica.

Il film, diretto da Pietro Parolin, è interpretato da Neri Marcorè, Piera Degli Esposti, Stefano Pesce, Anna Dalton, Antonio Pennarella, Cristina D’Alberto, Pierpaolo Spollon. È in sala dal 5 febbraio.

Ugo Dell’Arciprete