Giovedì 25 ottobre, ore 18.30, a Milano, nel Palazzo della Permanente, in via Turati 34, si svolge la serata di inaugurazione e l‘assegnazione del 13° Premio Cairo, curato da Luca Beatrice

Il Premio Cairo, nato a Milano nel 2000 per volere dell‘Editore Urbano Cairo, ha l‘obiettivo di valorizzare la giovane arte in Italia senza vincoli di linguaggio.

La formula, ricordiamo, prevede che dieci personalità dell‘arte contemporanea propongano due artisti ciascuno.

Ecco i nomi degli artisti selezionati le cui opere saranno esposte a Palazzo della Permanente: Roberto Ago, Francesco Carone, CCH, Fabrizio Cotognini, Giovanni De Lazzari, Nicolò Degiorgis, Desiderio, Loredana Di Lillo, Andrea Dojmi, Stefania Galegati, Enzo Giordano, Ester Grossi, Mariangela Levita, Gianluca Malgeri, Igor Muroni, Marta Pierobon, Fabrizio Prevedello, Alessandro Sciaraffa, Marco Maria G. Scifo e Marco Strappato.

A proporli sono stati Frank Boehm, Architetto e Curatore; Ilaria Bonacossa, Curatrice del Museo d‘Arte Contemporanea Villa Croce, Genova; Andrea Bruciati, Direttore Galleria Civica di Monfalcone; Lorenzo Bruni, Curatore indipendente; Chiara Canali, Curatrice indipendente; Luigi Fassi, Curatore Ar/ge Kunst, Bolzano; Helga Marsala, Curatrice e Giornalista; Ludovico Pratesi, Curatore e Direttore de La Pescheria, Pesaro; Alessandro Rabottini, Curatore GAMEC, Bergamo; Eugenio Viola, Curatore Project Room MADRE, Napoli.

Una Giuria, della quale non fa parte nessuno dei proponenti, sceglierà il vincitore del Premio Cairo 2012.

La Giuria sarà composta: Marco Bazzini, Direttore del Centro per l‘arte contemporanea Luigi Pecci di Prato; Michele Bonuomo, Direttore del mensile Arte; Gianluigi Colin, Art director del Corriere della Sera; Marco Enrico Giacomelli, Vicedirettore di Artribune; Gianfranco Maraniello, Direttore di MAMbo Museo d‘arte moderna di Bologna; Marco Pierini, Direttore della Galleria Civica di Modena; Patrizia Sandretto Re Rebaudengo; Presidente Fondazione Sandretto di Torino.

A scorrere la "ventina" che compone la 13a edizione del Premio Cairo si potrebbe ipotizzare un confronto tra due generazioni di artisti italiani: quella nata negli anni Settanta, ancora legata alla forma e a un‘idea di opera finita, racchiusa in un‘esperienza spaziale ben delimitata, e quella degli armi Ottanta, forse più disinvolta e sperimentale, abituata a utilizzare una pluralità di mezzi nella stessa opera e a valersi delle nuove forme di comunicazione virtuali e virali che rendono, necessariamente, il lavoro dell‘artista più fluido e indefinibile. - afferma Luca Beatrice, curatore del Premio - Articolata la disposizione geografica degli artisti sul territorio nazionale, Umbria, Marche, Toscana, Veneto, Alto Adige, Liguria, regioni spesso poco rappresentate nelle rassegne nazionali e invece ricche di individualità significative grazie anche al lavoro delle accademie. Il ventaglio dei linguaggi e degli stili è articolato, dalla pittura bidimensionale alle nuove tecnologie. Da segnalare il desiderio di raccontare delle storie, chiedendo all‘arte di testimoniare un pensiero che va al di là della pura e semplice contemplazione

Ognuno dei 20 artisti è stato invitato a realizzare ad hoc per il Premio Cairo un progetto unico, originale e inedito in tutti i suoi elementi