P&G e SMA, Punto SMA e Cityper insieme per proporre un nuovo approccio alle faccende domestiche: da fine maggio 2007 in distribuzione nei pv il manuale per gestire le faccende domestiche in squadra

Vincere in famiglia? un gioco di squadra con P&G e SMA, Punto SMA e Cityper

  Arredo e Design  

Mamma come capitano. Papà come mister. Figli come attaccanti, terzini, mediani ...

La condivisione delle faccende domestiche tra tutti i componenti della famiglia è opportuna, è utile e… possibile. Anche nel nostro Bel Paese. Come si ripartiscono oggi nella moderna famiglia italiana i lavori domestici? Dalle più recenti rilevazioni emerge una realtà non molto consolante… ovviamente per le donne. Nella condivisione delle responsabilità tra genitori e nella coppia in generale, permane uno zoccolo duro di resistenza all’effettiva collaborazione nelle faccende domestiche. Mentre una condivisione può influire su tanti aspetti della vita di relazione: una moglie, una compagna o una fidanzata è più serena quando il peso della attività quotidiane è più leggero. Più tempo per se stesse, più tempo da dedicare agli affetti.

Dai dati nudi e crudi emerge che la ripartizione dei lavori domestici in casa è del tutto sfavorevole alla donna: il 53% degli uomini non aiuta in casa, addirittura il 70% dei figli e il 25% delle figlie non collabora per nulla ai lavori domestici. Inoltre la donna nel 77% dei casi oltre ad occuparsi della casa, della famiglia e delle faccende domestiche, ha anche un lavoro fuori casa (fonte Eurisko Sinottica 2006) e solo il 15% di questa grande parte della popolazione femminile può contare su un aiuto domestico esterno. Notevolmente inferiore è la percentuale, pari al 7%, delle donne che non si occupano delle faccende domestiche. Oltre allo scarso impegno, il sesso maschile (padri e figli) non mostra particolare interesse per la pulizia della casa: il 6% contro il 65% mostrato dalle donne, come è stato rilevato presso le acquirenti dei punti vendita SMA.

Resistenze ataviche, riconducibili al DNA, alla storia, alla cultura, alla educazione? Nel concreto, apparentemente, poco importa. Ma in realtà si è cercato di capire anche questo. Essendo pragmatici, ciò che importa è il segnale forte da parte delle donne di richiesta di aiuto e condivisione. Ciò che importa è guardare alle faccende domestiche da un’altra prospettiva, cioè guardare alla famiglia come ambito di relazioni che si possono positivamente modificare nell’ottica di squadra, e ciò a beneficio di tutta la famiglia, come emerge dallo studio condotto da Rossana Ottolenghi, psicologa e psicoterapeuta famigliare, commissionato da P&G e SMA, Punto SMA e Cityper proprio per aprire un nuovo dialogo con il pubblico delle acquirenti, donne tra i 25 e i 45 anni, che lavorano nel 58% dei casi, donne con figli nel 60% dei casi e che nella stragrande maggioranza dei casi non è soddisfatta della mancanza di collaborazione in casa da parte di figli e mariti.  Che cosa ne è emerso? Per Ottolenghi,  i “lavori di casa” spesso diventano il terreno di scontro su cui costruire alleanze, collusioni e fratture in famiglia. Una sorta di ecologia della famiglia consentirebbe di applicare il concetto di ”team-work”: l’idea cioè che la famiglia non consista soltanto nell’essere ma anche nell’esercizio di un fare condiviso. Team-work  è una sorta di “contratto”, dove ogni membro della squadra accetta di avere un ruolo, se lo sceglie (io cucino, io lavo i vetri, io riordino la stanza, ecc.) e si impegna a portarlo avanti quotidianamente. Affidarsi i compiti in modo cooperante significa imparare a chiedere prima ancora che a dare, accettare un insieme di regole (chi fa, che cosa, quando, come) legate al mandare avanti l’organizzazione concreta della famiglia, sentendosi parte attiva della famiglia-squadra.

Nella  squadra lo schema di gioco è discusso, condiviso e ognuno fa quindi ciò che sa fare meglio o inquieta di meno. Il ruolo paterno non è intercambiabile con quello materno ma ha una sua funzione specifica, che è legata al gioco, all’avventura del mondo e quindi alle regole e alla stimolazione dell’autonomia e della socialità dei figli. Adottando il concetto di squadra, il ruolo della madre è sovrapponibile a quello del Capitano che organizza il gioco sul campo, mentre quello del padre è simile al Mister che individua i ruoli e, a gioco cominciato, incoraggia.

Esattamente come in una squadra vincente i compiti sono parzialmente intercambiabili ed esiste la sussidiarietà: se un giocatore è in difficoltà gli altri subentrano, lo aiutano o lo sostituiscono per il tempo necessario; nelle squadre dei marines si insegna che la squadra va sempre alla velocità del più lento e non si abbandona mai nessuno indietro. Figli abituati a lavorare in squadra riusciranno più facilmente a inserirsi nelle compagnie fino anche a diventarne leader.

Partecipare insieme ai genitori a un team-work sulle faccende domestiche sicuramente aiuta i figli a sentirsi parte attiva della famiglia e a capire l’importanza delle regole. La prima grande maestra di “team-work” in casa resta sempre Mary Poppins, esperta nel trasformare compiti antipatici in giochi divertenti.

Nel gioco di squadra in famiglia Rossana Ottolenghi individua i ruoli che variano secondo l’età. I bambini dai 3 ai 6 anni, possono ad esempio raccogliere i giocattoli e metterli a nanna, aiutare a preparare i biscotti, spolverare con il piumino leggero; tra i 7 e gli 11 anni, rifare il letto, tenere la stanza in ordine, dare una mano in cucina; dai 12 anni in poi possono cambiare le lenzuola, spolverare, caricare e scaricare lavastoviglie e la lavatrice, preparare piatti semplici,  pulire il bagno e fare la spesa.  La mamma, nel ruolo di capitano, concorda i turni, condivide con i figli le faccende; il papà nel ruolo di mister individua i ruoli, incoraggia, motiva e dà il buon esempio.  Insieme premiano le vittorie raggiunte grazie all’impegno comune di tutta la squadra.

Come fare davvero? Un pratico manualetto “Gioco di squadra per vincere in famiglia. Faccende di casa: istruzioni per l’uso” sarà diffuso fino al 30 giugno 2007 nei PV aderenti alla campagna e sarà disponibile, per tutte  e anche tutti coloro che lo desiderano, on-line sul sito www.pelitiassociati.it

(f.d.s.)

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