FOCUS ON LINE - RIVISTA N° 10, 8 giugno 2007

Arredo e Design, Tendenze

Vincere in famiglia? un gioco di squadra con P&G e SMA, Punto SMA e Cityper
P&G e SMA, Punto SMA e Cityper insieme per proporre un nuovo approccio alle faccende domestiche: da fine maggio 2007 in distribuzione nei pv il manuale per gestire le faccende domestiche in squadra

Mamma come capitano. PapĂ  come mister. Figli come attaccanti, terzini, mediani ...

La condivisione delle faccende domestiche tra tutti i componenti della famiglia è opportuna, è utile e… possibile. Anche nel nostro Bel Paese. Come si ripartiscono oggi nella moderna famiglia italiana i lavori domestici? Dalle più recenti rilevazioni emerge una realtà non molto consolante… ovviamente per le donne. Nella condivisione delle responsabilità tra genitori e nella coppia in generale, permane uno zoccolo duro di resistenza all’effettiva collaborazione nelle faccende domestiche. Mentre una condivisione può influire su tanti aspetti della vita di relazione: una moglie, una compagna o una fidanzata è più serena quando il peso della attività quotidiane è più leggero. Più tempo per se stesse, più tempo da dedicare agli affetti.

Dai dati nudi e crudi emerge che la ripartizione dei lavori domestici in casa è del tutto sfavorevole alla donna: il 53% degli uomini non aiuta in casa, addirittura il 70% dei figli e il 25% delle figlie non collabora per nulla ai lavori domestici. Inoltre la donna nel 77% dei casi oltre ad occuparsi della casa, della famiglia e delle faccende domestiche, ha anche un lavoro fuori casa (fonte Eurisko Sinottica 2006) e solo il 15% di questa grande parte della popolazione femminile può contare su un aiuto domestico esterno. Notevolmente inferiore è la percentuale, pari al 7%, delle donne che non si occupano delle faccende domestiche. Oltre allo scarso impegno, il sesso maschile (padri e figli) non mostra particolare interesse per la pulizia della casa: il 6% contro il 65% mostrato dalle donne, come è stato rilevato presso le acquirenti dei punti vendita SMA.

Resistenze ataviche, riconducibili al DNA, alla storia, alla cultura, alla educazione? Nel concreto, apparentemente, poco importa. Ma in realtĂ  si è cercato di capire anche questo. Essendo pragmatici, ciò che importa è il segnale forte da parte delle donne di richiesta di aiuto e condivisione. Ciò che importa è guardare alle faccende domestiche da un’altra prospettiva, cioè guardare alla famiglia come ambito di relazioni che si possono positivamente modificare nell’ottica di squadra, e ciò a beneficio di tutta la famiglia, come emerge dallo studio condotto da Rossana Ottolenghi, psicologa e psicoterapeuta famigliare, commissionato da P&G e SMA, Punto SMA e Cityper proprio per aprire un nuovo dialogo con il pubblico delle acquirenti, donne tra i 25 e i 45 anni, che lavorano nel 58% dei casi, donne con figli nel 60% dei casi e che nella stragrande maggioranza dei casi non è soddisfatta della mancanza di collaborazione in casa da parte di figli e mariti.  Che cosa ne è emerso? Per Ottolenghi,  i “lavori di casa” spesso diventano il terreno di scontro su cui costruire alleanze, collusioni e fratture in famiglia. Una sorta di ecologia della famiglia consentirebbe di applicare il concetto di ”team-work”: l’idea cioè che la famiglia non consista soltanto nell’essere ma anche nell’esercizio di un fare condiviso. Team-work  Ă¨ una sorta di “contratto”, dove ogni membro della squadra accetta di avere un ruolo, se lo sceglie (io cucino, io lavo i vetri, io riordino la stanza, ecc.) e si impegna a portarlo avanti quotidianamente. Affidarsi i compiti in modo cooperante significa imparare a chiedere prima ancora che a dare, accettare un insieme di regole (chi fa, che cosa, quando, come) legate al mandare avanti l’organizzazione concreta della famiglia, sentendosi parte attiva della famiglia-squadra.

Nella  squadra lo schema di gioco è discusso, condiviso e ognuno fa quindi ciò che sa fare meglio o inquieta di meno. Il ruolo paterno non è intercambiabile con quello materno ma ha una sua funzione specifica, che è legata al gioco, all’avventura del mondo e quindi alle regole e alla stimolazione dell’autonomia e della socialitĂ  dei figli. Adottando il concetto di squadra, il ruolo della madre è sovrapponibile a quello del Capitano che organizza il gioco sul campo, mentre quello del padre è simile al Mister che individua i ruoli e, a gioco cominciato, incoraggia.

Esattamente come in una squadra vincente i compiti sono parzialmente intercambiabili ed esiste la sussidiarietà: se un giocatore è in difficoltà gli altri subentrano, lo aiutano o lo sostituiscono per il tempo necessario; nelle squadre dei marines si insegna che la squadra va sempre alla velocità del più lento e non si abbandona mai nessuno indietro. Figli abituati a lavorare in squadra riusciranno più facilmente a inserirsi nelle compagnie fino anche a diventarne leader.

Partecipare insieme ai genitori a un team-work sulle faccende domestiche sicuramente aiuta i figli a sentirsi parte attiva della famiglia e a capire l’importanza delle regole. La prima grande maestra di “team-work” in casa resta sempre Mary Poppins, esperta nel trasformare compiti antipatici in giochi divertenti.

Nel gioco di squadra in famiglia Rossana Ottolenghi individua i ruoli che variano secondo l’etĂ . I bambini dai 3 ai 6 anni, possono ad esempio raccogliere i giocattoli e metterli a nanna, aiutare a preparare i biscotti, spolverare con il piumino leggero; tra i 7 e gli 11 anni, rifare il letto, tenere la stanza in ordine, dare una mano in cucina; dai 12 anni in poi possono cambiare le lenzuola, spolverare, caricare e scaricare lavastoviglie e la lavatrice, preparare piatti semplici,  pulire il bagno e fare la spesa.  La mamma, nel ruolo di capitano, concorda i turni, condivide con i figli le faccende; il papĂ  nel ruolo di mister individua i ruoli, incoraggia, motiva e dĂ  il buon esempio.  Insieme premiano le vittorie raggiunte grazie all’impegno comune di tutta la squadra.

Come fare davvero? Un pratico manualetto “Gioco di squadra per vincere in famiglia. Faccende di casa: istruzioni per l’uso” sarĂ  diffuso fino al 30 giugno 2007 nei PV aderenti alla campagna e sarĂ  disponibile, per tutte  e anche tutti coloro che lo desiderano, on-line sul sito www.pelitiassociati.it

(f.d.s.)