Gli straordinari artigiani che nel corso del ‘900 fecero della bicicletta una vera opera d’arte, le prime gare e cicloturistiche di UVI e Touring Club, i personaggi che lanciarono le due ruote come sport e come veicolo di grande popolarità, fino agli eroi del pedale che ne immortalarono il mito, il giornalismo sportivo che contribuì a raccontare l’umanità di un movimento.
Un territorio tutto da pedalare, sulle tracce dei Campionissimi Girardengo e Coppi, e prima ancora Gerbi e Cuniolo, attraverso percorsi suggestivi, tra pianura e colline Patrimonio Unesco e geomappati con ogni indicazione utile (www.piemontebike.eu) e, al centro, Alessandria, che forse pochi ancora sanno ha avuto un ruolo primario nella promozione delle due ruote, una città che ha una storia affascinante e di grandi primati legati a questo mondo che pedala da oltre un secolo.
Da Carlo Michel a Giovanni Maino, industriali e artigiani geniali, dalle Borsaline alla creatività del giornalismo sportivo con la fondazione de La Gazzetta dello Sport, alla nascita dell’Unione Velocipedistica Italiana e quindi del Circolo Velocipedistico Alessandrino. Senza tralasciare i racconti e le storie di passione e rivalità tra il tortonese Giovanni Cuniolo detto “Manina” e l’astigiano Giovanni Gerbi, soprannominato il “Diavolo Rosso”, fino alle vicende di campionissimi come Costante Girardengo e Fausto Coppi. Insomma, la storia della bicicletta, ancora tutta da raccontare nel suo ruolo nevralgico del Monferrato, tra Alessandria e Asti, anima una Mostra e una serie di eventi che promuovono le origini del mito della bicicletta e testimoniano la voglia concreta di tornare a pedalare. In città e per turismo in un territorio vocato alle due ruote.
Questo territorio, infatti, con le sue strutture, prime tra tutte il Museo dei Campionissimi di Novi Ligure e il compendio di Fausto Coppi a Castellania, con i percorsi cicloturistici di collina e di pianura, con le manifestazioni ciclo-storiche, gli eventi culturali e rievocativi, può proporsi credibilmente per raccontare la straordinaria storia degli inizi e dell'affermazione dello sport delle due ruote in Piemonte e in Italia.
A Palazzo del Monferrato, in via San Lorenzo 21 ad Alessandria, fino al 26 giugno 2016 una rassegna espositiva (organizzata dalla Camera di Commercio e dal Comune di Alessandria, col patrocinio della Federazione Italiana Ciclismo, della Federazione Italiana Amici della Bicicletta e del Touring Club Italiano), racconta gli straordinari artigiani che nel corso del ‘900 fecero della bicicletta una vera opera d’arte, i grandi giornalisti che contribuirono alla nascita del giornalismo sportivo (come Eliso Rivera, di Masio, cofondatore della “Gazzetta dello Sport”), i personaggi che lanciarono le due ruote come sport e come veicolo di grande popolarità, fino agli eroi del pedale che ne immortalarono il mito.
La mostra unisce la spettacolarità di installazioni multimediali studiate appositamente per l’evento, al carattere storico-scientifico di rivisitazione di un’epoca in cui davvero Alessandria divenne il fulcro del ciclismo nazionale, generatore di passioni e trampolino di lancio di iniziative che hanno contraddistinto la storia del grande ciclismo.
È Carlo Michel, imprenditore alessandrino della birra e tra i primi a portare in Italia il velocipede, impersonato da Massimo Poggio, noto attore alessandrino appassionato di ciclismo, ad accompagnare il visitatore in una sorta di story-telling multimediale attraverso le varie sale di cui si compone la mostra.
Attraverso l’uso di moderne tecnologie per renderla accessibile anche agli ipovedenti, la mostra vuole raccontare la bicicletta come singolare sintesi di artigianato, tecnologia e progettazione, che ha generato negli artisti, negli scrittori e nei musicisti innumerevoli suggestioni , stimolandone la creatività e l’inventiva.
Da Parigi alla “Pista” - Forse non tutti sanno che tra i primi a portare in Italia il velocipede, antenato asimmetrico e certamente più acrobatico della bicicletta, fu l’alessandrino Carlo Michel, cognato della più celebre Madre Teresa, nonché profetico imprenditore della birra, prodotta per decenni con i marchi “Michel” e poi “Alessandria”.
Carlo Michel, destinato a un brillante futuro di imprenditore (fu anche presidente della Camera di Commercio e Arti per circa 30 anni), si innamorò della bicicletta all’Expo di Parigi del 1867 e se ne portò a casa un esemplare prodotto dalla ditta Michaux, aggirandosi a cavallo del mezzo per le strade della città e contribuendo alla sua rapida diffusione.
È da questa pietra miliare che ha origine la vocazione ciclistica di Alessandria e della sua provincia, la stessa che nel tempo ha generato grandi campioni, grandi fabbricanti di biciclette e grandi giornalisti sportivi. Una vocazione assai precocemente consolidata dalla nascita in città di uno dei primi circoli velocipedistici italiani, attivo già nel 1885 e capace di far realizzare addirittura una vera e propria pista per velocipedi inaugurata nel 1890 e ancora oggi fortemente presente nella toponomastica della città che chiama “Pista” il quartiere in cui fu costruita.
Nella mostra, esposti anche cimeli rari e unici, come l’ultima bicicletta usata da Fausto Coppi e il video-documentario “Giovanni Meazzo, ciclista alessandrino”: una video-intervista ad uno tra i più rinomati ciclisti dell’epoca d’oro di Alessandria, realizzata per l’occasione nell’ambito del Progetto “I luoghi della memoria” dell’Istituto Saluzzo-Plana di Alessandria e da Officinema (laboratorio cinematografico per studenti delle Scuole secondarie di II grado della provincia di Alessandria).
Questo e molto altro per la mostra, il cui progetto è stato curato da Giorgio Annone (LineLab), con la collaborazione di Maria Luisa Caffarelli e Rino Tacchella per la realizzazione del catalogo. La ricerca storica è stata curata da Paolo Chilin, Roberto Livraghi, Mimma Caligaris, Michele Carpani e Luciana Rota.
Al catalogo hanno contribuito anche due grandi firme del giornalismo italiano, Marco Pastonesi e Beppe Conti, autori di importanti volumi sulla storia del ciclismo delle origini e i suoi protagonisti.
Anche l’Università del Piemonte Orientale, attraverso il Dipartimento di scienze ed Innovazione tecnologica, è stata coinvolta nella realizzazione di questa manifestazione. Sotto la supervisione dol prof. Massimo Canonico docente del corso “Sviluppo di applicazioni mobili” due giovani studenti hanno realizzato una applicazione per smartphone che renderà più accessibile agli ipovedenti i contenuti della mostra.
L’evento si inserisce sia nelle attività programmate dal Comune di Alessandria per un progetto di mobilità eco-sostenibile, sia nelle azioni che la Camera di Commercio e gli enti ad essa collegati nel progetto “Monferrato” stanno sviluppando per accrescere l’attrattività (turistica e non solo) del territorio, tra cui L’ATL Alexala, che coordina il progetto di sviluppo del turismo in bici nella provincia.
La mostra è ingresso libero, fino al 26 giugno, e può essere visitata da martedì a venerdì dalle 16.00 alle 19.00, il sabato e la domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00, il lunedì chiuso.
Info : tel. 0131313400 / 0131313230 / 0131313209 - info@palazzomonferrato.it - www.palazzomonferrato.it
Versione stampabileTorna