Due sedi connesse al tema dell’acqua, due luoghi estremamente idonei per presentare le opere dell’artista, che, da anni, si esprime tramite questo elemento

Milano, Acquario Civico e Conca dell’Incoronata: mostra di Omar Galliani. Il disegno nell’acqua

  Cultura e Spettacoli  

Il progetto espositivo “Omar Galliani. Il disegno nell’acqua” si compone di una mostra collocata in due sedi: all’Acquario Civico, in Viale G. B. Gadio 2, a Milano, dove è esposto un nutrito corpus di opere di Omar Galliani, di cui molte inedite; e alla Conca dell’Incoronata, in Via San Marco, sempre a Milano con un’installazione site specific.

L’iniziativa è promossa e prodotta dal Comune di Milano - Cultura, Acquario Civico di Milano in collaborazione con l’Archivio Omar Galliani e la Società dei Navigli Lombardi, e gode del patrocinio della Città di Locarno.

Il progetto è a cura di Raffaella Resch e fa parte di Expo in città, il palinsesto di iniziative che accompagna la vita culturale di Milano durante tutto il semestre dell’Esposizione Universale.

Omar Galliani tramite i suoi lavori crea un legame tra l’antico e il contemporaneo, tra l’arte e la multidisciplinarietà, traendo ispirazione da Leonardo, dalla storia di Milano e dall’attenta osservazione della natura e dell’uomo.

Le due sedi, connesse al tema dell’acqua sono luoghi estremamente idonei per presentare le opere dell’artista, che da anni si esprime tramite questo elemento. La predilezione per il disegno, l’attenzione ad una rappresentazione simbolica della natura e la raffinata tecnica rinascimentale sono interpretate da Galliani in chiave contemporanea per esprimere anatomie dell’universo e paesaggi dell’anima in un’esplosione emozionale di simboli, colori e chiaroscuri.

“Omar Galliani. Il disegno nell’acqua prosegue il percorso artistico avviato dall’Acquario Civico di Milano con la mostra Leonardo e l’acqua che si proponeva di indagare il ruolo che l’acqua ha giocato nello sviluppo del talento creativo di Leonardo da Vinci. Omar Galliani parte dagli studi sulla figura di Leonardo, analizzando il fortissimo legame vissuto con la nostra città attraverso la progettazione delle vie d’acqua, e ripropone l’acqua come elemento centrale della sua opera”.

In occasione della conferenza stampa Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura del Comune di Milano, ha sottolineato, come un aspetto fondamentale della mostra, il saldo legame del linguaggio contemporaneo di Omar Galliani con l’opera Vinciana. Numerosi poi i rimandi che avvicinano i lavori dell’artista anche ad un passato più recente: al Simbolismo, a l’Art Nouveau, a motivi orientali e arabescanti, sempre arricchiti da novità linguistiche e formali del tutto personali e originali.

Le opere in mostra all’Acquario - uno dei principali monumenti lasciati a Milano dall’Esposizione Internazionale del 1906 - il cui allestimento è curato dall’Architetto Mario Botta, sono collocate in corrispondenza degli ambienti della struttura idrobiologica, in cui sono presenti i diversi ecosistemi acquatici, dalle sorgenti montane al mare. La significativa selezione dei cicli pittorici di Galliani ispirati a Leonardo, datati dal 1979 a oggi, comprende opere realizzate su diversi supporti, quali la carta, il legno di pioppo, la tela gommata, il rame e la pietra, ottenute attraverso l’utilizzo di tecniche personali e originali, in cui l’acqua diventa una componente fondamentale, non solo come suggestione artistica, ma anche come medium, tecnica che ritroviamo inoltre in alcuni “preziosi” taccuini di viaggio Carnets de Voyage, realizzati nel corso degli anni in località di mare.

Nella sezione “Immersioni”, che si snoda nel sotterraneo, al piano terreno e nel giardino esterno, sono collocate opere generate dall’immersione nel liquido, come Aquaticus Liber (1979), che si compone dei sedimenti organici e vegetali, oltre che di resti di un disegno di Ophelia d’après Millais, posto in acqua; o Nelle stanze di Ophelia (2010 - 2015), il grande dipinto di metri 4x4 su tela gommata collocato nelle vasche del giardino esterno. L’azione dell’acqua apporta modifiche e contribuisce alla completa realizzazione dell’opera stessa, aggiungendo un ulteriore valore estetico e simbolico. Un’interpretazione particolare di questo fare artistico viene data dalla curatrice Raffaella Resch nel catalogo della mostra: “l’opera d’arte in Galliani è un organismo indipendente composta da parti che si dissolvono nell’ecosistema, per ricomporsi attraverso il ciclo dell’acqua e per così dire riprodursi, allo stesso modo della natura”.

Nella sezione “Riflessi e rispecchianti”, collocata nel Giardino d’inverno, sono presenti lavori ottenuti con un principio di raddoppiamento simmetrico, come quello della riflessione su una superficie liquida, che si ammira nella serie dei 15 disegni inediti Dal quaderno delle acque (1978), oppure di impressione calcografica, grazie ad un procedimento originale che Galliani utilizza nella serie In rame (1989), dove l’acqua si unisce all’acido per impregnare un calco di cartone che modellerà la lastra di rame. In altre opere su tela e nel disegno su tavola di pioppo Fluire (2014), che raffigura un volto di donna come rispecchiato sulla superficie di uno stagno, l’artista tramite l’acqua ottiene effetti di trasparenza e movimento ondeggiante.

Quasi come in una sorta di infinito gioco degli specchi, dove ogni riflesso viene arricchito dal precedente, il tema dell’acqua giunge dal passato ai grandi disegni qui esposti, che rivelano una serie di stimoli e ricordi visivi, più o meno inconsciamente colti da riferimenti all’arte del passato, di quella simbolista in particolare e forse, divenuti parte del vissuto dell’artista. - scrive Alessandra Tiddia nel catalogo - Si tratta di una nuova angolazione da cui osservare la produzione di Omar Galliani, quasi come il simbolismo non fosse una categoria storica, ma un’attitudine esistenziale. […] Prima di lui molti altri grandi artisti avevano amato la maniera nera, come luogo di incontro con la dimensione più celata, da Piranesi a Goya, Redon, Seurat, Kubin, Sironi. Galliani entra in questo mondo apportandovi delle novità, sia linguistiche (si pensi alle proporzioni dei suoi disegni, totalmente inedite, e all’introduzione dei formati come il dittico e il trittico) sia legate al fare, che declinano la sua produzione grafica in un modo estremamente personale e originale.

Con l’installazione “Aquatica. La memoria dell’acqua” realizzata per la Conca dell’Incoronata - tratto scoperto del Naviglio del Tombon de San Marc con un sistema di chiuse originali progettate da Leonardo e da poco restaurate - Galliani esprime significativamente il rapporto acqua e opera, che interagiscono in progress sotto gli occhi del visitatore.

Il grande polittico formato da quattro tavole di cui due realizzate a pennello con una miscela di grani di sale dell’Himalaya e albume, definiscono il volto di una donna con un’acconciatura che rimanda a modelli femminili leonardeschi, quali il dipinto perduto di Leda, oppure il bozzetto conservato al Castello Sforzesco; le altre due tavole sono dipinte a tinta unita a rappresentare la terra e il cielo.

Grazie alla pioggia e agli agenti atmosferici, la natura definisce l’aspetto finale dell’opera e, paradossalmente, la sua dissoluzione. Il visitatore assiste ad un evento di grande portata simbolica, in cui la perfezione formale del disegno di Galliani si fonderà e si dissolverà nell’acqua, intesa come principio rigeneratore, riprogrammatore dell’arte.

Galliani attraverso questo lavoro di arte pubblica, accresce il percorso di ricerca condotto sull’acqua e sui suoi processi di immersione ed evaporazione, che sperimenta a partire dal 1977 con Ophelia e nel 1979 con l’azione performativa La dea levò la fronte presso la Fonte Aretusa in Sicilia.

La mostra, visitabile fino al 11 ottobre 2015 all’Acquario e fino al 25 ottobre 2015 in Conca dell’Incoronata, è accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale che presenta non solo le riproduzioni delle opere esposte all’Acquario, ma anche i progetti e le immagini dell’installazione presso la Conca dell’Incoronata, con un saggio di Alessandra Tiddia e contributi di: Flavio Caroli, Omar Galliani, Fiorella Minervino e Raffaella Resch, con ricchi apparati a cura di Nadia Stefanel.

All’Acquario durante l’esposizione vengono proiettati due video: in “Omar Galliani, Fluire”, con musica di Erich Galliani, l’artista parla del Po e delle sue esondazioni, a pochi passi da dove è nato e dove vive, dei pioppi che specchiandosi nell’acqua rimandano a temi a lui molto cari, quello del doppio, del siamese, dell’immagine che si riflette, sulla musica di Erich Galliani, mentre in “Omar Galliani, Loop”, proiettato su una superficie d’acqua, si assiste a un rapido susseguirsi di 500 opere (24 al minuto) realizzate dagli anni Settanta al Duemila ed accompagnate dal “Canon” di J. Pachebel. Entrambi i filmati hanno la regia di Massimiliano Galliani.

Info e prenotazioni: Omar Galliani. Il disegno nell’acqua - 15 settembre/11 ottobre 2015, Acquario Civico di Milano, Viale Gadio 2, Milano - 15 settembre/25 ottobre 2015, Conca dell’Incoronata, via San Marco, Milano - da martedì a domenica 9.30 / 19.30 (ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura), lunedì chiuso - tel +390288465750 - www.acquariocivicomilano.eu

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