Insonni di notte... Insopportabili di giorno

7a Giornata del DORMIRESANO

  Bellezza e Benessere  

In occasione della 7a GIORNATA DEL DORMIRESANO (21 marzo 2007) l´Associazione Italiana Medicina del Sonno (AIMS) e la Società Italiana di Psicopatologia (SOPSI) invitano gli italiani ad occuparsi della propria insonnia. Se si dorme bene si migliora la qualità della vita, dei rapporti e delle relazioni sociali. Un buon sonno riduce i rischi di aggressività ed irritabilità che possono condizionare i rapporti familiari e le attività lavorative.

Un tempo i disturbi del sonno non ricevevano molta attenzione. Il medico generalmente non poneva molte domande sulla qualità del sonno, a meno che il paziente non se ne lamentasse.

Oggi c´è una maggiore consapevolezza dell´importanza di un corretto riposo. Tempo e risorse dedicate allo studio ed alla cura dei disturbi del sonno sono parte integrante ed essenziale della cura e dell´igiene della persona.

I disturbi del sonno

Uno stato di malessere indistinto, mal di testa, astenia, svogliatezza oppure sonnolenza, irritabilità, ansietà, depressione, disturbi dell´attenzione e della memoria sono le conseguenze (sintomi diurni) dell´insonnia. L´insonnia può essere definita come la percezione di un sonno insufficiente, di scarsa qualità e quindi non ristoratore. I suoi sintomi notturni sono la difficoltà nell´addormentarsi, i risvegli frequenti con difficoltà nel riprendere sonno, i risvegli precoci al mattino con impossibilità di riaddormentarsi.

Progetto Morfeo

Le ricerche condotte dall´AIMS, con il Progetto Morfeo (www.morfeodormiresano.it), hanno rilevato che l´80% degli insonni presenta almeno un disturbo diurno, il 60% si sente teso, irritato e depresso e il 46% ha difficoltà di concentrazione e di memoria. Le indagini finora condotte hanno dimostrato che il 67,1 % degli insonni accusa disturbi cardiovascolari (contro il 21,3 % dei non insonni) e che il 70 % degli insonni, con disturbi diurni, mostra sintomi depressivi.

Sul sito www.sonnomed.it è disponibile un test per ottenere informazioni orientative sulla presenza di insonnia e sul suo impatto sulla qualità della vita e la qualità dei rapporti sociali.

Quanto dormire

Non esiste un numero determinato di ore di sonno per definire un sonno "normale". Il bisogno personale di sonno è variabile da un individuo all´altro e dipende anche dall´età.

Un individuo che dorme un numero di ore apparentemente alto, ma non è contento della qualità del suo sonno, è comunque un insonne, mentre all´opposto una persona che si lamenta di dormire poche ore, ma non presenta alcun disturbo diurno, non è da considerare un insonne, ma un breve dormitore.

L´insonnia può manifestarsi occasionalmente o essere di recente insorgenza (meno di 1 mese) oppure persistente. L´insonnia di recente insorgenza è spesso correlata a situazioni emotive di particolare intensità (piacevoli o spiacevoli) e può esaurirsi spontaneamente.

Insonnia e qualità di vita

Il 44% di coloro che si recano dal medico di famiglia soffre di insonnia. Se si è giovani e senza lavoro, la probabilità di soffrirne raddoppia. Soffrono maggiormente di insonnia i 30enni disoccupati e la prevalenza del disturbo è maggiore nelle donne.

"Gli Studi Morfeo I e II ¨C - spiega Luigi Ferini-Strambi (Professore Associato Università Vita e Salute - Responsabile del Centro per i Disturbi del Sonno - S. Raffaele di Milano) - hanno mostrato che il 75% dei pazienti con insonnia presenta disturbi dell´umore. Il 60% delle persone che non dormono bene si sente teso, irritato e depresso a causa della carenza di sonno, il 46% ha difficoltà di concentrazione e memoria. Una recente indagine su lavoratori inglesi e giapponesi ha messo in evidenza che circa il 27% delle persone con disturbi del sonno ha una minore partecipazione ad attivitठvolontarie e associative, ha minori contatti con familiari e amici e una minore propensione alle attività ricreative".

Insonnia e attività lavorativa

Qualunque sia il tipo di attività lavorativa in cui ci troviamo impegnati, se dormiamo poco e male vedremo peggiorare i nostri risultati. "Le alterazioni del comportamento durante la veglia causate da disturbi del sonno - sottolinea Domenico De Masi (Professore ordinario di Sociologia del Lavoro presso l´Università La Sapienza¡ di Roma) - peggiorano i rapporti di lavoro e mettono, addirittura, a repentaglio il lavoro stesso. Per gli addetti a lavori manuali, diminuiscono attenzione, resistenza allo sforzo, prontezza di riflessi e resistenza fisica. Anche coloro che svolgono lavori intellettuali sono fortemente danneggiati dall´insonnia come pure le persone che svolgono attività creative."

Gli effetti sulla salute

L´insonnia ha conseguenze importanti anche sulla salute fisica: può aggravare malattie già esistenti e può addirittura contribuire a causarne di nuove.

"L´insonnia non è soltanto un disturbo in sè - chiarisce Mario Giovanni Terzano (Coordinatore Progetto Morfeo Dormiresano, Professore Ordinario di Neurologia presso il Centro di Medicina del Sonno - Università degli Studi di Parma) - ma può anche incidere su numerose malattie. L´insonnia può aumentare il rischio di obesità e diabete, contribuisce a ridurre le difese immunitarie, aumentando il rischio di malattie cardiocircolatorie".

Le terapie

Spesso l´insonnia non viene identificata tempestivamente in quanto più della metà dei pazienti affetti dal disturbo tende a non riferirlo al proprio medico. Un disturbo così importante e con influenze così rilevanti sulla salute e il benessere fisico, psicologico e sociale della persona va curato. Fortunatamente esistono adeguati rimedi in grado di migliorare quantità e qualità del sonno. "La cura dell´insonnia è una priorità a tutti gli effetti - conferma il professor Terzano - ed è opportuno curare anche le insonnie transitorie. Eppure, la terapia è applicata poco e male e i pazienti sono spesso lasciati in balia di se stessi. Addirittura il 56% non si cura affatto".

Per la diagnosi e la cura dell´insonnia sono attivi ormai da tempo i Centri specializzati di Medicina del Sonno.

Giuditta Bricchi

 Versione stampabile




Torna