L´esposizione raffronta la Cena in Emmaus giovanile e quella del 1606

Caravaggio: 4 capolavori per i 200 anni di Brera

  Cultura e Spettacoli  

 

Dopo il grande successo ottenuto dalla Conversione di Saulo della Collezione Odescalchi, esposta a Palazzo Marino fino a metà dicembre, la Pinacoteca di Brera, inaugurata il 15 agosto 1809, festeggia il bicentenario della sua fondazione con una serie di eventi che si susseguiranno nel corso dell´anno e comincia le celebrazioni proprio con l´omaggio a Michelangelo Merisi.
L´esposizione, curata da Mina Gregori e Amalia Pacia, tra i massimi studiosi del genio lombardo, prende le mosse dalla Cena in Emmaus, realizzata a Roma intorno al 1606, giunta ad arricchire le collezioni del museo nel 1939, ed oggi messa, eccezionalmente, a confronto con la redazione giovanile della Cena in Emmaus, concessa in prestito dalla National Gallery di Londra.
La prima Cena in Emmaus, commissionata da Ciriaco Mattei ed eseguita nel 1601, é debitrice della tradizione pittorica lombarda del Cinquecento. Attorno ad una tavola imbandita, alla presenza di un oste, Cristo spezza il pane e col gesto benedicente si rivela ai due attoniti pellegrini di Emmaus. La luce fortemente convergente, evidenzia, in modo uniforme, lo spazio prospettico e le azioni, e da risalto alla realistica natura morta, carica peraltro di valenze allegoriche e significati eucaristici e salvifici.
La seconda Cena in Emmaus, presente dal 1624 nella collezione del principe Patrizi di Roma, è stata dipinta da Caravaggio circa quattro anni, quando Caravaggio si rifugia nel feudo laziale di Marzio Colonna, dopo l’omicidio di Ranuccio Tomassoni il 28 maggio 1606. L’artista ritrae un momento immediatamente successivo a quello rappresentato nella versione di Londra: il pane è già stato spezzato e Gesù benedice i discepoli congedandoli. La scena è più essenziale e immersa nel buio.Un’unica fonte di luce, fortemente laterale, sottolinea in maniera selettiva e puntuale l’intensità dei gesti, più semplici e naturali, e le espressioni concentrate degli astanti, rivelando un cambiamento di linguaggio che riapparirà nelle opere seguenti.
Sempre nella sala XV, la presentazione affiancata delle due Cene è accompagnata da altre due opere giovanili del maestro lombardo, il Concerto e il Ragazzo con canestro di frutta, prestiti, straordinari, ottenuti dal Metropolitan Museum di New York e dalla Galleria Borghese di Roma, che hanno così inteso partecipare alle celebrazioni.
Il Ragazzo con canestro di frutta, appartenuto a Giuseppe Cesari, detto Cavalier d’Arpino, pittore presso la cui bottega Caravaggio aveva lavorato appena arrivato a Roma, entrò nel 1607 a far parte delle collezioni del cardinale Scipione Borghese. Nel dipinto, realizzato tra il 1593 e il 1594, un giovane a mezza figura e dalla posa sensuale regge una bellissima natura morta, dai frutti riprodotti con straordinaria aderenza alla realtà. Negli stessi anni Caravaggio dedica alla sola natura morta anche la celebre Canestra di frutta, che oggi si trova alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano.
Il Concerto, datata al 1594-1595 e quindi una delle prime opere romane dal giovane artista per il cardinale Francesco Maria Del Monte, ha subito molti passaggi di proprietà fino ad essere acquistata dal Metropolitan Museum nel 1953.
Nell’adiacente sala XVIII è esposto il dipinto del maestro di Caravaggio Simone Peterzano, Venere e Cupido con due satiri in un paesaggio, normalmente nei depositi del museo e per l’occasione posto in relazione con le opere dell’allievo.
Il Catalogo è edito da Electa. Ulteriori informazioni: Milano, Pinacoteca di Brera, Sala XV – Dal 17 gennaio al 29 marzo 2009- tel. 02.72263204/239/268/262 - Prenotazioni tel. 02.89421146 - www.brera.beniculturali.it 
 

 

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