Da San Bartolomé, percorrendo la strada per Taniche, si può visitare la Fundaciòn Cesar Manrique, istituita nella casa-studio abitata dall’artista. Costruita nel 1968, entro un fiume di lava solidificata, ha la particolarità di utilizzare nel piano più basso cinque bolle d’aria formatesi nella lava come un inusuale living space.
L’itinerario può essere seguito su una mappa stradale di Lanzarote, collegandosi al sito:
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César Manrique Cabrera
Nacque il 24 Aprile 1919 ad Arrecife, il capoluogo dell’isola, da una famiglia della media borghesia.Nel 1934 suo padre costruì una casetta per le vacanze vicino all’oceano in località Caleta de Famara, nella zona nord-occidentale dell’isola; questo fatto lasciò un segno indelebile in tutta la sua vita. Egli, infatti, soleva dire: “la mia massima gioia è ricordare l’infanzia felice, i cinque mesi di vacanza estiva trascorsi nella spiaggia della Caleta di Famara, con i suoi 8 chilometri di sabbia candida incorniciata da scogliere alte più di 400 metri che si riflettono sul mare come in uno specchio. Questa immagine si è impressa nella mia anima come qualcosa di straordinaria bellezza che mai dimenticherò in tutta la mia vita”. Iniziò gli studi di Architettura nelle isole Canarie, che però abbandonò dopo soli due anni. Nel 1945 lo troviamo a Madrid, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti di San Fernando e consegue il diploma di insegnante di arte e pittore. E’ stato uno dei pionieri dell’arte astratta in Spagna; nel 1953 fonda a Madrid la prima galleria di arte non figurativa del paese. Nel 1964 si trasferì a New York, dove visse nel quartiere del Lower East Side, all’epoca un quartiere di artisti, scrittori, giornalisti e bohemiens. Approfittando delle amicizie di un cugino, psichiatra a New York, poté aprire un proprio studio e presentare le sue opere nella prestigiosa galleria "Catherine Viviano". Durante la sua permanenza a New York ha inizio la sua struggente nostalgia per Lanzarote; “quando sono tornato da New York, sono arrivato con la ferma intenzione di far diventare la mia isola natale uno dei più bei posti del mondo, viste le infinite possibilità che Lanzarote può offrire”. Oggi è impossibile immaginare come sarebbe stata Lanzarote senza Cesar Manrique. Lanzarote è, infatti, la sua più importante opera d’arte; il suo lavoro ed il suo influsso ha marcato indelebilmente l’aspetto esteriore dell’intera isola: i nativi affermano che egli “ha costruito Lanzarote”. Appena arrivato a Lanzarote da New York, iniziò subito la sua opera di persuasione verso gli abitanti dell’isola a rispettare i canoni dell’architettura tradizionale locale. Anzitutto riuscì a convincere gli isolani a demolire tutte le costruzioni realizzate con forme o con materiali non in linea con i canoni dell’architettura tradizionale (ad esempio utilizzando alluminio anziché legno); successivamente convinse le autorità locali a vietare l’uso di cartelloni pubblicitari lungo le strade; infine impose che tutte le costruzioni fossero intonacate a calce ed avessero le imposte colorate di verde o azzurro. Oltre a definire i principali criteri urbanistici dell’isola, Manrique ha realizzato in prima persona opere mirabili visitabili in varie località dell’isola. Il 25 Settembre 1992, Cesar Manrique morì in un incidente d’auto vicino alla Fondazione da lui creata: tragica ironia della sorte per lui che non amava che le auto invadessero la sua isola. (Le informazioni sono tratte dal sito , in inglese e spagnolo, dove è possibile trovare anche fotografie delle sue opere) .